Navarra: "Puntiamo su ricerca, servizi e internazionalizzazione" Ma ecco cosa dicono i numeri

Navarra: “Puntiamo su ricerca, servizi e internazionalizzazione” Ma ecco cosa dicono i numeri

Danila La Torre

Navarra: “Puntiamo su ricerca, servizi e internazionalizzazione” Ma ecco cosa dicono i numeri

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mercoledì 26 Febbraio 2014 - 23:15

Abbiamo spulciato le tabelle relative al documento economico-finanziario di previsione dell’Ateneo Peloritano. La manovra varata dall’amministrazione universitaria, ammonta complessivamente a 335milioni di euro

Un bilancio all’insegna della prudenza nelle entrate e del coraggio nelle spese. Potrebbe essere questo lo slogan del primo bilancio unico dell’Università di Messina, che corrisponde anche al primo bilancio dell’era Navarra. Ed è stato proprio il rettore eletto nel maggio scorso ad illustrare, in conferenza stampa, i dati più significativi del documento economico- finanziario di previsione, servendosi di tre tabelle riassuntive, che finiranno anche sulla scrivania di ciascun dipendente dell’Ateneo peloritano, «affinché – ha sottolineato Navarra – tutti possano rendersi conto delle entrate e delle uscite che compongono il bilancio dell’Università».

La manovra varata dall’amministrazione universitaria, che venerdì scorso ha incassato il placet del Senato accademico ed il via libera del Consiglio d’amministrazione ammonta complessivamente a 335milioni di euro.

Ciò che maggiormente incide sulle spese è il costo del personale, che grava sul bilancio per una cifra totale di 136,4 milioni di euro. Eppure- come ha spiegato Navarra – le maggiori economie rispetto ai bilanci degli anni precedenti sono legate proprio ai tagli in questo settore, grazie ai numerosi pensionamenti già iniziati e che via via si susseguiranno in questo 2014. Per l’anno in corso, l’Università conta di avere sul proprio libro paga circa 2400 unità, tra personale docente , di I e II fascia; ricercatori; e personale Tecnico-amministrativo.

Se il costo del personale fa parte delle cosiddette spese incomprimibili, in un bilancio vi sono anche voci di spesa che indicano in maniera chiara gli obiettivi di un’amministrazione, in questo caso universitaria. E Navarra ha detto chiaramente che la “sua” Università intende investire su ricerca, servizi e internazionalizzazione. Andiamo a vedere quindi come le parole pronunciate dal rettore si trasformano in numeri nel bilancio.

Partiamo dalle SPESE.

Per la “Formazione e Ricerca post laurea”, l’Università ha stanziato in bilancio ben 22.1 milioni di euro. Rientrano sotto questa: i ricercatori a tempo determinato, per cui è previsto un costo di 4 milioni di euro; le specializzazioni mediche, a cui sono stati destinati 16,2 milioni di euro; i dottorati di ricerca, con 5 milioni di euro; i Progetti Regione Sicilia e gli assegni di ricerca che incidono rispettivamente per 600 e 300mila euro.

I servizi si dividono in “Servizi generali” e Servizi agli studenti”. I primi costano più dei primi, per un totale di 17,6 milioni di euro contro i 6 milioni di euro per i servizi agli studenti. Tra le spese per servizi generali vengono inclusi i costi per: Unilav, 7,1 milioni di euro; pulizia, 2,4 milioni di euro; vigilanza 1,3 milioni di euro; biblioteche 300mila euro; spese legali, 1,7 milioni di euro; licenze software, 1 milione di euro; buoni pasto 400mila euro; ed un generico “altro” che incide però per ben 3,4 milioni di euro. I servizi agli studenti si estrinsecano nelle voci: Erasmus, 400mila euro; tassa regionale diritto allo studio, 3,6milioni di euro; studenti part-time 200mila euro; rimborso tasse studenti 500mila euro; trasporti 1milione di euro; altro, 300mila euro.

Per quanto riguarda l’“Internazionalizzazione”,il bilancio dell’ Ateno peloritano prevede una spesa di 1,2 milioni di euro da dividersi tra «progetti area medica , 300mila euro; progetti aree non mediche, 300mila euro; scambio doventi 100mila euro; altro 500mila euro».

Tra le spese messe in conto nel documento economico-finanziario di previsione sono incluse quelle per “Consumi e Manutenzioni ordinarie”, per un totale di 7,1 milioni di euro e quelle inserite nella voce “Altro”, che toccano quota 7,6 milioni di euro e comprendono: interessi passivi, 1,6 milioni di euro; rimborso tasse consorzi universitari, 1 milione di euro; manutenzione straordinaria 2 milioni di euro e la solita immancabile voce “altro” con ben 3 milioni di euro».

Decisamente meno corposa la tabella relativa alle ENTRATE, in cui – proprio perché si tratta di un bilancio unico – quelle dei Dipartimenti e dai e Centri autonomo confluiscono nelle entrate dell’Amministrazione centrale.

Con riferimento agli 80 milioni di euro che si prevedono di incassare attraverso i Dipartimenti ed i Centri autonomi troviamo le voci : risorse proprie, 53 milioni di euro; progetti di ricerca 25milioni di euro; altro 2 milioni. Nei 255 milioni di euro che l’Amministrazione centrale conta di incamerare ne 2014, spiccano invece le voci: «Fondo di finanziamento ordinario, 143 milioni di euro; contributi studenti 33 milioni di euro; trasferimenti altri enti 19 milioni di euro; partite di giro 58milioni di euro; altro 2 milioni di euro».

Il primo bilancio di previsione dell’era Navarra è andato in porto nonostante una zavorra di mezzo milione di euro ereditata dalla precedente gestione: «Ci portiamo dietro nel 2014 500mila euro di disavanzo del 2013, ma ci auguriamo di poterlo coprire con alcuni finanziamenti che dovrebbero sbloccarsi tra maggio e giugno» ha affermato un ottimista Navarra. E sempre nel 2014, ha invece spiegato il direttore generale dell’Università di Messina, Francesco De Domenico, dovrebbe definitivamente chiudersi il capitolo dei fitti passivi, con l’addio alle aule dell’Istituto San Luigi, destinate alle attività dell’ex Facoltà di Scienza della Formazione. L’Ateneo potrà così risparmiare 200mila euro all’anno. Che non sono certo bruscolini in questo periodo di vacche magre.

Stando ai numeri inseriti nel bilancio di previsione, l’Amministrazione Navarra supera il primo esame, ma il vero banco di prova sarà il consuntivo 2014,dove a quadrare dovranno essere entrate e spese reali e non solo quelle immaginate, auspicate e previste. Per il momento, la promozione è solo con riserva. (Danila La Torre)

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