Valdina, la replica dell'ex assessore Rossitto: "Affetto e integrità morale sintesi del mio operato"

Valdina, la replica dell’ex assessore Rossitto: “Affetto e integrità morale sintesi del mio operato”

Antonella Trifiro

Valdina, la replica dell’ex assessore Rossitto: “Affetto e integrità morale sintesi del mio operato”

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giovedì 02 Luglio 2015 - 09:22

Un quadro quantomai frammentato è quello che ormai è sotto gli occhi di tutti. La recente decisione di Cristina Puglisi Rossitto, che ha lasciato il suo incarico di assessore, è ora al centro di alcune critiche. Ecco come replica la diretta interessata

Non si placa la polemica intorno alla complessa situazione politica di Valdina. Nell’ultimo consiglio comunale sono emerse ancora una volta le posizioni del gruppo d’opposizione e l’ex assessore Cristina Puglisi Rossitto, che non era presente nel corso della seduta, ha deciso di replicare ad alcune parole circa il suo operato all’interno dell’amministrazione. “La situazione politica valdinese non consente ormai alcun margine operativo di manovra, rivolto al bene comune, tenuto conto che l’attuale Amministrazione, non godendo più della maggioranza in seno al Consiglio comunale, risulta essere “ostaggio” di una opposizione miope” aveva scritto l’ex assessore nel motivare la sua decisione di lasciare il proprio incarico. "Una minoranza che – affermava la Rossitto – come ha dimostrato in moltissime occasioni, non esita a porre in essere decisioni rivolte più ad una rivendicazione politica di parte, che alla cura ed all’interesse supremo rappresentato dal “bene generale” della popolazione valdinese"".

“L'ex Assessore Rossitto aveva il dovere di elencare le cose che ha fatto in questi mesi di attività amministrativa e insieme al Sindaco avrebbe dovuto avere l’onestà di dire che hanno fallito” ha dichiarato nell’ultimo consesso civico il consigliere d’opposizione Nino Di Stefano. “Purtroppo, ancora una volta, mi rendo conto di quanto poco, a costui, ed alla politica fatta in tal modo, interessi il concreto pensiero dei cittadini; e mi rendo conto, oggi più di ieri, quanto corretta e responsabile sia stata la mia scelta” commenta l’ex assessore Rossitto.

“Nelle motivazioni della mia nota di dimissioni inoltrata al sig. Sindaco, faccio una denuncia gravissima, evidenziando a chiare lettere come la “democrazia”, da una politica senza senso come quella in auge nel Comune di Valdina, sia stata davvero messa in pericolo. Quanto accaduto – continua Rossitto – prima della mia decisione, ormai è chiaro a tutti, ossia il paventato “accordo trasversale”, che avrebbe reso insignificante il pronunciamento dei cittadini chiamati al voto. E ciò sarebbe accaduto allorquando, una “minoranza”, con un perverso e pernicioso “progetto” del tutto inaccettabile, avrebbe garantito la maggioranza nel Consiglio Comunale, a condizione, di potersi “sedere” sulle tante agognate “poltrone di comando”. Una proposta che in cuor mio ho considerato con sdegno sin dalle prime battute, poiché totalmente incompatibile con la mia morale e la mia etica; ritengo, e son certa di non essere l’unica persona, che l’integrità etica e morale nei confronti della gente non abbia prezzo”.

“Ma di tutti i concetti sopra accennati – sottolinea ancora l’ex assessore – leggendo l’articolo in menzione, mi accorgo che il sig. Consigliere non ne fa il ben che minimo cenno! Sembra, addirittura, che con il Suo silenzio reputi normale e legittima la condotta di una minoranza da me più volte definita magnanimamente “miope”. La Sua personale acredine nei miei confronti mostra -de plano- le Sue carenze culturali nei riguardi di concetti come la “democrazia” e la “politica”; e questo è ancor più grave visto l’importante compito lavorativo, quale uomo delle forze dell’ordine, che esso svolge. Le regole democratiche vanno rispettate, egregio Consigliere, e Lei ha ed avrà sempre il dovere di rispettare i Suoi elettori circa il fatto che non avendo votato, questi ultimi, l’attuale rappresentanza politica amministrativa, hanno inteso chiarire che con codesti signori non intendo avervi a che fare! E Lei, sig. Consigliere, come avrebbe potuto giustificare questa commistione? Abdicando al Suo ruolo di Consigliere di opposizione, ossia al preciso ruolo di “controllore”, amministrando la Sua minoranza con l’attuale forza politica amministrativa, sarebbe divenuto “il controllore di se stesso”! Quindi, il Suo schieramento politico, ancor più di tutti, avrebbe “tradito” la fiducia dei Suoi elettori””.

“E allora – conclude la Rossitto – mi rivolgo a Lei, e dopo questa lezione di politica, che spero recepisca per il Suo bene futuro, Le spiego che gli abbracci di decine di persone, le lacrime di chi mi ha salutato, il rammarico di cariche Istituzionali, la stima ed i saluti delle Forze dell'Ordine, l'affetto delle famiglie che continuano a chiamarmi ancor oggi, è l'unico elenco che ritengo, a tutto voler concedere, il caso di consegnarLe, poiché esso rappresenta la sintesi più importante di tutto il mio intero operato. Il rispetto, la stima e l'affetto che i miei, i suoi concittadini, ancora oggi mi rivolgono; l’integrità morale ed etica che ho protetto e conservato, non macchiandoli di “ignominia”, è il compenso più gradito che abbia mai ricevuto nella mia esperienza di Assessore. L’onestà intellettuale ed il rispetto nei confronti delle persone è ciò che io mi aspetto ed è ciò che tutti i cittadini italiani si aspettano dalla politica e soprattutto da chi, me lo lasci dire, come lei, indossa una Divisa.Cerchi di portare avanti questi principi e soprattutto cerchi di ridare dignità ad un Consiglio Comunale che sembra diventato solo un casbah dove si tenta di mercanteggiare “principi inalienabili”.

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