Bilancio del Comune, la Procura proroga le indagini

Bilancio del Comune, la Procura proroga le indagini

Al. Ser.

Bilancio del Comune, la Procura proroga le indagini

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lunedì 05 Maggio 2014 - 21:19

Dopo la consulenza Tató, si va avanti per interrogare amministratori e dirigenti. Al vaglio la Giunta Buzzanca.

C'è da ascoltare i protagonisti. Sembra questo il prossimo passaggio dell'inchiesta sul buco di bilancio al Comune di Messina. La Procura ha infatti chiesto una proroga delle indagini. Proroga richiesta dopo che il consulente, Vito Tato', ha depositato l'ultima relazione integrativa alla sua relazione su tre anni di bilanci, dal 2009 al 2011. E' evidente, quindi, che a questo punto gli inquirenti vogliono che a chiarire alcuni aspetti siano proprio alcuni dei principali protagonisti, dal sindaco di allora Giuseppe Buzzanca alla Giunta dell'epoca, passando per il ragioniere generale e i revisori dei conti.

La relazione del consulente ministeriale, un centinaio di pagine che si concentrano su voci di priorita' e criteri di spesa, ha evidenziato alcune possibili irregolarita', e dopo aver ascoltato a sommarie informazioni testimoniali dirigenti e politici che nel passato hanno messo sotto la lente le criticita' nei conti di Palazzo Zanca, ora il sostituto procuratore Antonio Carchietti puó tirare le fila e approfondire specifici indirizzi investigativi. Dal mare magnum di documenti contabili, note e prospetti analizzati, infatti, il consulente Tató ha tratto alcune precise considerazioni che vanno in una direzione: il buco, nel bilancio di Palazzo Zanca, c'é, ed è abbastanza chiaro anche come si è contribuito ad aumentarne la portata. A snocciolare con una certa chiarezza i numeri del disastro era stato, nel 2012, il commissario straordinario Luigi Croce, parlando di un saldo negativo di 42 milioni di euro.

La polizia giudiziaria ha avviato la notifica del provvedimento di proroga proprio in queste ore. (Al.Ser.)

2 commenti

  1. Che vi sia stato un bilancio “drogato” è da anni che lo sostengo e non da solo. Le responsabilità politiche sono gravi poichè negli anni passati Città come Palermo e Catania hanno ottenuto fondi rilevanti per “turare le falle”, mentre a Messina si continuava a presentare conti consuntivi o bilanci che a fine anno presentavano “avanzi di amministrazione” invece che disavanzi. Non sono stati evidenziati i dati reali delle partecipate, del contenzioso e dei residui, utilizzando contabilmente anche le “partite di giro” x chiudere disavanzi. Ciò ha costretto e costringe la Città a vivere una situazione complicata che, se non affrontata complessivamente, continuerà a trascinarsi e trascinare negativamente tutta l’economia cittadina. Ricordo che già da qualche anno sostengo che il deficit reale si agirava sui 500/milioni di euro e sostengo ancora oggi che se la questione non viene affrontata globalmente si rischia di creare una voragine ancora più gravosa. A nulla varranno le maggiori tasse che i messinesi si sono dovuti accollare se non si realizzeranno nuovi progetti e se non si metterà mano alle partecipate, ai contenziosi ed ai debiti già censiti. L’operazione verità è sempre più urgente e le decisioni politiche conseguenti non differibili!

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  2. Che vi sia stato un bilancio “drogato” è da anni che lo sostengo e non da solo. Le responsabilità politiche sono gravi poichè negli anni passati Città come Palermo e Catania hanno ottenuto fondi rilevanti per “turare le falle”, mentre a Messina si continuava a presentare conti consuntivi o bilanci che a fine anno presentavano “avanzi di amministrazione” invece che disavanzi. Non sono stati evidenziati i dati reali delle partecipate, del contenzioso e dei residui, utilizzando contabilmente anche le “partite di giro” x chiudere disavanzi. Ciò ha costretto e costringe la Città a vivere una situazione complicata che, se non affrontata complessivamente, continuerà a trascinarsi e trascinare negativamente tutta l’economia cittadina. Ricordo che già da qualche anno sostengo che il deficit reale si agirava sui 500/milioni di euro e sostengo ancora oggi che se la questione non viene affrontata globalmente si rischia di creare una voragine ancora più gravosa. A nulla varranno le maggiori tasse che i messinesi si sono dovuti accollare se non si realizzeranno nuovi progetti e se non si metterà mano alle partecipate, ai contenziosi ed ai debiti già censiti. L’operazione verità è sempre più urgente e le decisioni politiche conseguenti non differibili!

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