Amministrative 2013: il Cga si è riservato la decisione sull'appello

Amministrative 2013: il Cga si è riservato la decisione sull’appello

Rosaria Brancato

Amministrative 2013: il Cga si è riservato la decisione sull’appello

mercoledì 28 Maggio 2014 - 15:10

Trascorrerà almeno un mese per conoscere la decisione del Cga in merito all'appello presentato contro la decisione del Tar che a gennaio aveva rigettato il ricorso sull'elezione di Accorinti. Oggi udienza pubblica.

Va in decisione l’appello per il ricorso contro l’elezione a sindaco di Renato Accorinti, alle amministrative 2013.

I magistrati del Cga, Raffaele Maria De Lipsis, Marco Lipari, Silvia La Guardia (relatore), Marco Baricelli, Alessandro Corbino e Giuseppe Mineo, che oggi hanno discusso la causa si sono riservati di decidere.

I tempi non saranno comunque brevi, e trascorrerà non meno di un mese prima di poter sapere se l’appello presentato dall’avvocato Silvano Martella a febbraio per contro di Alessia Currò, Giovanna Venuti e Giovanni Cocivera, contro la sentenza del Tar, è stato ritenuto ammissibile o meno.

Nel primo caso si procederà con la riapertura dei plichi, nel secondo sarà confermata la decisione dei giudici amministrativi di primo grado che a gennaio hanno ritenuto inammissibile il ricorso.

Secondo i ricorrenti proprio quella sentenza di fine gennaio presentava elementi tali da aprire la strada al ricorso. La sentenza impugnata infatti sottolineava l’assenza di indicazioni, da parte dei ricorrenti, in merito a quale avrebbe dovuto essere il risultato corretto: “Tuttavia, per nessuna delle sezioni individuate in ricorso i ricorrenti precisano quali dovrebbero essere i risultati corretti, …..Per molte delle sezioni per le quali erano ravvisabili lacune nei verbali risulta che l’Ufficio Centrale ha ricavato i dati sui voti traendoli direttamente dalle tabelle di scrutinio, senza ricorrere ad esse laddove il dato risultava ricostruibile con ragionevole certezza indipendentemente dalle irregolarità formali o dalle omissioni parziali dei verbali”.

Nell’appello il legale sottolinea come sia proprio la carenza delle tabelle di scrutinio la motivazione che ha spinto i ricorrenti a rivolgersi al Tar: le tabelle utilizzate in mancanza dei verbali “in molti casi non erano quelle ufficiali all’interno del plico sigillato. Spesso infatti l’Ufficio Centrale, in assenza della tabella, riteneva del tutto illegittimamente, di utilizzare la copiaccia informale che era stata consegnata al Segretario Comunale: tale copia era, ovviamente, priva di ogni valore formale e di ogni garanzia di autenticità”.

Sempre nella sentenza del Tar, il ricorso non avrebbe spiegato neanche “in quale modo tale eventuale discrasia avrebbe influito sull’esito finale. In sostanza, i ricorrenti non riescono a dimostrare che dagli affermati vizi di verbalizzazione delle sezioni, sia effettivamente derivata una alterazione del risultato elettorale”.

Secondo l’avvocato Martella, che ha predisposto l’appello al Cga non è possibile fornire alcuna prova evidente dell’alterazione del risultato elettorale dal momento che mancano i verbali di contestazione: “L’unico modo per dimostrarlo sarebbe stato fotografare i singoli voti, ma è chiaramente un’attività illecita. In merito alla possibile alterazione del risultato elettorale si ribadisce che a fronte di una differenza di appena 59 voti rispetto al quorum richiesto, le censure proposte ne investono quasi un migliaio!”.

Il dato contestato, tra l’altro, è quello attestato dall’Ufficio Elettorale, basandosi, come si legge, non sui regolari verbali delle sezioni o nelle tabelle di scrutinio ma: “In alcune sezioni facendo ricorso ai dati del CED, per altre attraverso l’ interpello del Presidente e del Segretario di Seggio; per altre non compilando alcune pagine; altre ancora mediante la somma dei dati risultanti su altre pagine del verbale;· per altre ricorrendo alla copia delle tabelle di scrutinio informalmente detenute presso la Segreteria Comunale. Tali circostanze investono un numero di voti di circa 50 volte superiore rispetto al valore numerico che ha determinato la mancata elezione diretta del candidato avv. Felice Calabrò”.

Paradossalmente a “giustificare” il ricorso è proprio la situazione che riguarda l’accertamento del voto, e che la sentenza del Tar richiama.

L’avvocato Martella nel ricorso cita poi la sentenza del Cga n.46/2014 a in base alla quale sono state rifatte le elezioni regionali in 9 sezioni della Provincia di Siracusa.,

Il legale ricorda come il Cga in questo caso abbia fissato nuove elezioni solo nelle sezioni interessate perché esistono alcune operazioni elettorali ritenute tassative dalla legge: “La violazione di tali regole imporrebbe l’obbligo di annullare le operazioni di voto indipendentemente dalla circostanza che il ricorrente riesca a dare la prova che le irregolarità rilevate siano tali da incidere sul risultato elettorale trattandosi di regole poste a presidio della legittimità, trasparenza e regolarità della votazione e dello scrutinio”.

Martella ha quindi oggi confermato le richieste dell’appello e quindi ha chiesto di riformare la sentenza n. 280/2014 del TAR di Catania sul ricorso n.1738/2013 RG e, disporre l'annullamento dell’atto di proclamazione alla carica di Sindaco del Comune di Messina del prof. Renato Accorinti del 25.6.2013; di tutti i verbali dell'Ufficio Centrale Elettorale, compresi il verbale delle operazioni elettorali relative al primo turno del 12/13.6.2013; il verbale delle operazioni elettorali dell’Ufficio Centrale del turno di ballottaggio del 25.6.2013; i verbali delle operazioni di scrutinio dei seggi indicati relativi al primo turno.

Il Cga si è riservato di decidere, ma sui tempi è inutile pensare che saranno brevi.

Rosaria Brancato

16 commenti

  1. Il ricorso pare ben motivato ed il rischio che qualche poltrona possa scricchiolare sussiste….staremo a vedere.

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  2. Il ricorso pare ben motivato ed il rischio che qualche poltrona possa scricchiolare sussiste….staremo a vedere.

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  3. feliciotto,
    sei improponibile!

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  4. feliciotto,
    sei improponibile!

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  5. Mentre il PARTITO DEMOCRATICO messinese è impegnato a mettere in piedi ogni sorta di speculazione politica contro RENATO sindaco, supportato benissimo dalla CGIL messinese, quella stessa CGIL presa a pesci in faccia da Matteo RENZI, il PD siciliano, ancora stordito dalla strabiliante vittoria elettorale dello scaltro fiorentino, non si è accorto del decreto legge 24 aprile 2014,n.66, emanato dal Presidente del Consiglio, mi pare segretario del PARTITO DEMOCRATICO. Sintetizzo al massimo il decreto con una frase spietata ma efficace: REGIONE SICILIANA A CASA I PRECARI (sono 62.186 i siciliani a libro paga tra enti locali, partecipate, consorzi, uffici regionali..) STOP ALLA PROSECUZIONE DEI CONTRATTI ATIPICI (per la direttiva europea sono anche quelli a tempo determinato) SE NON SALDA I DEBITI ENTRO NOVANTA GIORNI NEL 2014 E SESSANTA NEL 2015. Vediamo quali sono le cifre in gioco per la nostra Regione per rispondere alla domanda: in Sicilia le nuovissime regole di Matteo RENZI saranno rispettate o in qualche modo aggirate? Servono quasi NOVECENTO MILIONI nel prossimo triennio per PRECARI dei Comuni siciliani da oggi al 2016, a questi dobbiamo aggiungere la quota spettante ai Comuni, circa NOVANTA MILIONI, a conti fatti quasi UN MILIARDO di euro. La cifra è da capogiro, iperbolica, non è alla portata della Regione Siciliana e dei Comuni, alzi la mano il PRECARIO che sogni di essere stabilizzato con un incarico a tempo indeterminato dopo il decreto legge di Matteo RENZI? Non vedo nessuno.

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  6. Mentre il PARTITO DEMOCRATICO messinese è impegnato a mettere in piedi ogni sorta di speculazione politica contro RENATO sindaco, supportato benissimo dalla CGIL messinese, quella stessa CGIL presa a pesci in faccia da Matteo RENZI, il PD siciliano, ancora stordito dalla strabiliante vittoria elettorale dello scaltro fiorentino, non si è accorto del decreto legge 24 aprile 2014,n.66, emanato dal Presidente del Consiglio, mi pare segretario del PARTITO DEMOCRATICO. Sintetizzo al massimo il decreto con una frase spietata ma efficace: REGIONE SICILIANA A CASA I PRECARI (sono 62.186 i siciliani a libro paga tra enti locali, partecipate, consorzi, uffici regionali..) STOP ALLA PROSECUZIONE DEI CONTRATTI ATIPICI (per la direttiva europea sono anche quelli a tempo determinato) SE NON SALDA I DEBITI ENTRO NOVANTA GIORNI NEL 2014 E SESSANTA NEL 2015. Vediamo quali sono le cifre in gioco per la nostra Regione per rispondere alla domanda: in Sicilia le nuovissime regole di Matteo RENZI saranno rispettate o in qualche modo aggirate? Servono quasi NOVECENTO MILIONI nel prossimo triennio per PRECARI dei Comuni siciliani da oggi al 2016, a questi dobbiamo aggiungere la quota spettante ai Comuni, circa NOVANTA MILIONI, a conti fatti quasi UN MILIARDO di euro. La cifra è da capogiro, iperbolica, non è alla portata della Regione Siciliana e dei Comuni, alzi la mano il PRECARIO che sogni di essere stabilizzato con un incarico a tempo indeterminato dopo il decreto legge di Matteo RENZI? Non vedo nessuno.

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  7. Ho letto attentamente la sentenza di primo grado, mi colpisce la GENERICITA’ delle motivazioni dei ricorrenti, fanno di meglio gli studenti delle scuole superiori quando scrivono il ricorsino al Preside avverso le elezioni per il Consiglio di Istituto. Di contro i giudici del TAR sono implacabili nel respingere il ricorso, mettendo a dura prova la preparazione degli avvocati dei ricorrenti. Vi propongo quella parte della sentenza, a mio avviso più significativa, che sicuramente i giudici di secondo grado riprenderanno per respingere definitivamente questo immotivato appello. SENTENZA: “In generale,la finalità “esplorativa” di un’azione è rivelata,dalla circostanza che l’interessato non intende ottenere una pronuncia in grado di dissipare un’incertezza circa la valutazione giuridica di una o più questioni di fatto,ma aspira,per contro,a conseguire attraverso l’istruttoria processuale una modificazione del fatto o,in altri termini,un risultato consistente nella più o meno consistente rinnovazione dello scrutinio,nella speranza di far affiorare ex post eventuali vizi del voto ipotizzati ex ante in sede di impugnativa,attraverso l’esperimento dei mezzi di prova che può disporre,anche d’ufficio,l’autorità giurisdizionale (e tra questi,in materia elettorale,principalmente la verificazione). Nel caso in esame,per molte delle sezioni per le quali erano ravvisabili lacune nei verbali risulta che l’Ufficio Centrale ha ricavato i dati sui voti traendoli direttamente dalle tabelle di scrutinio,senza ricorrere ad esse laddove il dato risultava ricostruibile con ragionevole certezza indipendentemente dalle irregolarità formali o dalle omissioni parziali dei verbali.Ora, in materia di operazioni elettorali,nel caso di discordanza dei documenti,è data prevalenza alle tabelle di scrutinio rispetto ai verbali di sezione,considerata la funzione meramente certificatoria che il verbale assolve rispetto alle operazioni effettive riportate nelle tabelle,le quali sono compilate contestualmente alle operazioni di spoglio(cfr. Cons. Stato, 31.07.2012 n. 4358).” Signori miei,parafrasando Renzi, ACCETTO SCOMMESSE, sarà impossibile ribaltare questa sentenza.

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  8. Ho letto attentamente la sentenza di primo grado, mi colpisce la GENERICITA’ delle motivazioni dei ricorrenti, fanno di meglio gli studenti delle scuole superiori quando scrivono il ricorsino al Preside avverso le elezioni per il Consiglio di Istituto. Di contro i giudici del TAR sono implacabili nel respingere il ricorso, mettendo a dura prova la preparazione degli avvocati dei ricorrenti. Vi propongo quella parte della sentenza, a mio avviso più significativa, che sicuramente i giudici di secondo grado riprenderanno per respingere definitivamente questo immotivato appello. SENTENZA: “In generale,la finalità “esplorativa” di un’azione è rivelata,dalla circostanza che l’interessato non intende ottenere una pronuncia in grado di dissipare un’incertezza circa la valutazione giuridica di una o più questioni di fatto,ma aspira,per contro,a conseguire attraverso l’istruttoria processuale una modificazione del fatto o,in altri termini,un risultato consistente nella più o meno consistente rinnovazione dello scrutinio,nella speranza di far affiorare ex post eventuali vizi del voto ipotizzati ex ante in sede di impugnativa,attraverso l’esperimento dei mezzi di prova che può disporre,anche d’ufficio,l’autorità giurisdizionale (e tra questi,in materia elettorale,principalmente la verificazione). Nel caso in esame,per molte delle sezioni per le quali erano ravvisabili lacune nei verbali risulta che l’Ufficio Centrale ha ricavato i dati sui voti traendoli direttamente dalle tabelle di scrutinio,senza ricorrere ad esse laddove il dato risultava ricostruibile con ragionevole certezza indipendentemente dalle irregolarità formali o dalle omissioni parziali dei verbali.Ora, in materia di operazioni elettorali,nel caso di discordanza dei documenti,è data prevalenza alle tabelle di scrutinio rispetto ai verbali di sezione,considerata la funzione meramente certificatoria che il verbale assolve rispetto alle operazioni effettive riportate nelle tabelle,le quali sono compilate contestualmente alle operazioni di spoglio(cfr. Cons. Stato, 31.07.2012 n. 4358).” Signori miei,parafrasando Renzi, ACCETTO SCOMMESSE, sarà impossibile ribaltare questa sentenza.

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  9. CastorinaCarmelo 29 Maggio 2014 09:41

    Non se ne fatta ancora una ragione il buon Calabrò la sconfitta purtroppo brucia ancora,si potrà rifare alla prossima tornata elettorale gli faccio i miei auguri anche se non sono un suo elettore. MA PER FAVORE li lasci amministrare in santa pace.

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  10. CastorinaCarmelo 29 Maggio 2014 09:41

    Non se ne fatta ancora una ragione il buon Calabrò la sconfitta purtroppo brucia ancora,si potrà rifare alla prossima tornata elettorale gli faccio i miei auguri anche se non sono un suo elettore. MA PER FAVORE li lasci amministrare in santa pace.

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  11. MessineseAttento 29 Maggio 2014 11:32

    Ma il verginello di periferia non si è ancora reso conto che, in questo momento storico, Micheli “u babbu” ha più consistenza politica di lui e di quei xxxxxxxxx che sponsorizzano il ricorso?
    Uscito di scena il mentore, il verginello potrebbe aspirare, FORSE, ad amministrare qualche condominio, ovviamente, di periferia..

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  12. MessineseAttento 29 Maggio 2014 11:32

    Ma il verginello di periferia non si è ancora reso conto che, in questo momento storico, Micheli “u babbu” ha più consistenza politica di lui e di quei xxxxxxxxx che sponsorizzano il ricorso?
    Uscito di scena il mentore, il verginello potrebbe aspirare, FORSE, ad amministrare qualche condominio, ovviamente, di periferia..

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  13. E basta Calabrò……..fatene una ragione………tanto, anche se caso mai……….ti mancherebbe il xxxxx…….

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  14. E basta Calabrò……..fatene una ragione………tanto, anche se caso mai……….ti mancherebbe il xxxxx…….

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  15. RIDICOLI!!!!

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  16. RIDICOLI!!!!

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