Acr Messina, conferenza al tritolo. Giocatori vs Società. Interviene anche Arturo Di Mascio

Acr Messina, conferenza al tritolo. Giocatori vs Società. Interviene anche Arturo Di Mascio

Acr Messina, conferenza al tritolo. Giocatori vs Società. Interviene anche Arturo Di Mascio

mercoledì 20 Maggio 2009 - 10:42

Di Lullo: “Presenteremo domanda di ripescaggio in serie C2, il sindaco ci supporterà”. Venti calciatori chiedono lo svincolo, venendo apostrofati come “poco attaccati alla maglia”. L’ex presidente della Casertana: “Sono pulito, conosco il mondo del calcio, sono qui per aiutare il presidente”

Colpi di scena e fuochi d’artificio hanno caratterizzato la tanto attesa conferenza stampa odierna dell’Acr Messina, rivelatasi, in conclusione, (nuovamente) solo interlocutoria. Di programmi ancora neanche l’ombra, come ha annunciato il patron Alfredo Di Lullo, si attende di conoscere se andrà a buon fine la richiesta di ripescaggio in serie C2. E proprio dalla possibilità di ripartire dalla Lega Pro che ha aperto l’imprenditore romano, dichiarandosi soddisfatto dell’accoglienza del sindaco Giuseppe Buzzanca nell’incontro di ieri: “Un atteggiamento completamente diverso rispetto al primo confronto – ha commentato Di Lullo. Ha manifestato la volontà di supportarci per ottenere il ripescaggio e far ripartire il nuovo progetto Messina almeno dai professionisti. La prossima settimana presenteremo il nostro piano al sindaco che si farà garante presso la Federazione”.

Dall’eventuale accettazione della domanda che avverrà presumibilmente in piena estate, una volta assodato il numero delle squadre impossibilitate ad iscriversi al campionato di quarta serie, dipenderà poi l’organigramma che verrà definito, almeno così sarà secondo Di Lullo: “E’ inutile fare nomi adesso anche perché alcuni sono ancora impegnati nei propri rispettivi campionati – continua il patron giallorosso. Né tantomento parliamo di staff dirigenziale perché è tutto un discorso legato alla categoria. Noi, ripeto, speriamo che ci venga concessa la C2 e perché no anche qualcosa in più. Ma anche dalla serie D ci saremo. Ad oggi siamo una delle società più sane d’Italia”.

Fin qui sembrava andare tutto verso l’ormai “collaudato” binario del prendere tempo, un altro ringraziamento al presidente della Provincia perché finalmente sentono l’appoggio delle Istituzioni mentre prima credevano di essere soli, un annuncio sulla possibile amichevole della Nazionale Italiana che potrebbe portare Messina all’attenzione del Paese, e ancora proclami: “L’onestà paga e il tempo dirà chi sono. Confido nella vostra e sono qui per lavorare. Non sono venuto da Roma per buttare soldi ma per vincere e stiamo programmando per vincere in C2, con un investimento di 3 milioni di euro”. E alle voci circolate su di un’eventuale cessione ad altri gruppi replica: “Non esiste. Non siamo neanche disposti ad allagare il nostro sodalizio. Non ci interessano altre operazioni, vogliamo investire sul Messina. Il nostro silenzio di questo mese è stato frainteso, ma le cose serie si fanno con i fatti, non con le parole”.

Poi sull’imbeccata di un noto collega, va in scena lo scontro tra calciatori e società. Alla base la mancata concessione agli atleti (20 su 24) del -modello 108-, che garantirebbe lo svincolo a coloro che hanno meno di 25 anni. Di Lullo ha apostrofato questo atteggiamento come “scarso senso di attaccamento alla maglia”, quasi un segnale per far capire che vogliono andare via da Messina. Forse dimenticando che molti di questi stessi ragazzi sono proprio di Messina e hanno onorato la maglia fino all’ultima giornata, garantendo una permanenza davvero insperata. Fatto sta che su questo passaggio è intervenuta anche la signora Marcella Chirichella, definita “collaboratrice” di Di Lullo, che fino a quel momento aveva assistito in silenzio alla conferenza. Tirando fuori un blocchetto di assegni ha spiegato che ai calciatori è stato fornito lo stipendio di aprile e proposta la firma di una liberatoria nella quale veniva attestato che non avrebbero avuto più nulla da pretendere per quello stesso mese. Con gli animi surriscaldati si va avanti, ma ormai la situazione appare evidentemente sfuggita di mano. Si finisce a parlare dei trascorsi della Chirichella e il collegamento si conclude in maniera praticamente naturale con Arturo Di Mascio, presente in sala e conosciuto ai più per essere stato presidente della Casertana ed avere più volte tentato la scalata ad altri club (Spezia e Modena su tutti), non riuscendoci.

Di Mascio rivela di parlare da “amico di Di Lullo e consigliere del presidente” e lo fa spesso in dialetto napoletano, forse preso dal nervosismo della conferenza che ha imboccato binari molto accessi. Chiede al giornalista che l’aveva citato: “Avete qualcosa contro di me? Se c’è problema me ne vado e a Messina non torno più. Non ci conosciamo come fa a parlare dei miei trascorsi”. E per quelli parla internet e non solo. Gli si chiede dell’ex presidente dello Spezia Ruggeri, e Di Mascio risponde spiegando: “Lì il sindaco non mi ha voluto perché era comunista”. Poi sui suoi precedenti con la Giustizia: “Sono pulito, conosco il mondo del calcio e posso aiutare Di Lullo”. Di Lullo che chiarisce a sua volta che al momento è solo la “IlFord” a finanziare il progetto Acr, la Irw International si è ritirata. I toni si fanno pian piano più distesi, ma la discussione rimane lontana da quella programmazione calcistica che tutti avremmo sperato di ascoltare.

La chiusura è di nuovo per il patron, che rivela della copertura della Curatela Fallimentare praticamente totale dei debiti sportivi e dell’impossibilità ormai definita di disputare gare di campionato al Celeste. Poi un arrivederci, ma a quando?

FOTO E SERVIZIO EMANUELE RIGANO

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