Il comitato -Zanclon- contro la domanda di ammissione in D del F.c.Messina

Il comitato -Zanclon- contro la domanda di ammissione in D del F.c.Messina

Redazione

Il comitato -Zanclon- contro la domanda di ammissione in D del F.c.Messina

lunedì 04 Agosto 2008 - 10:59

Lettera inviata al presidente della Figc e a quello della Lnd, con la richiesta di scegliere una nuova società: «sana e moralmente ineccepibile»

Il comitato cittadino -Zanclon-, nato con lo scopo di tutelare gli interessi dei tifosi del Messina e di promuovere tutte le azioni civili e penali atte a far luce sulle -oscure vicende- legate al Messina calcio, ha scritto al Presidente della Figc Giancarlo Abete e al presidente della Lega Nazionale Dilettanti Carlo Tavecchio per manifestare la propria opposizione alla domanda di ripescaggio depositata dal F.C.Messina Peloro s.r.l. della Famiglia Franza.

«Apprendiamo con stupore e rabbia della richiesta inoltrata dalla dirigenza del FC Messina Peloro s.r.l., di iscrizione al prossimo campionato dei serie D (ex Interregionale) – si legge. Questo Comitato si oppone fermamente a tale richiesta ed invita gli Organi in indirizzo, ciascuno per le proprie competenze, a respingere con altrettanta fermezza codesta istanza che, oltre ad apparire assurda da un punto di vista squisitamente giuridico, è assolutamente immorale ed antisportiva».

Secondo il comitato, avendo la proprietà del FC Messina annunciato il proprio irrevocabile disimpegno dal calcio con un comunicato ufficiale (tuttora reperibile sul sito www.mondomessina.it) ed in più ritirando la domanda di partecipazione alla serie B, «non sussisterebbero certamente casi di forza maggiore o di particolare rilevanza che possano indurre il Presidente della Figc a mantenerne l’affiliazione».

«Il F.C. Messina – continua la missiva – avendo scelto di non iscriversi al campionato, non ha alcun diritto di richiedere l’ammissione ad alcuno dei campionati dilettantistici, se non quello di terza categoria, previa nuova affiliazione ed assegnazione di un nuovo numero di martricola. La chiusura della lettera di rinuncia, così come le successive iniziative (quali il ricorso alla Camera di Conciliazione) appaiono permeate della consueta -furbizia- che ha contraddistinto l’attuale dirigenza e faceva riferimento al comma 9 dell’art. 52 delle N.O.I.F.: non saremo certo noi a dover ricordare a consumati Dirigenti Federali come detta disposizione riconosca al Presidente Federale la possibilità di consentire alla città della società non ammessa neppure ai campionati di Prima e Seconda Dicisione (ex C1 e C2) di partecipare con una propria società ad un Campionato della LND, anche in soprannumero. Alla città della società non ammessa, appunto, non certo alla società non ammessa (recte: volutamente non iscrittasi al campionato). Una società, peraltro, oramai inconcepibilmente oberata di debiti (sulla cui natura si confida che la magistratura faccia chiarezza al più presto), che non ha iscritto la squadra per non pagare gli arretrati ai propri calciatori ed ora chiede agli stessi di accettare l’elemosina del 30% delle spettanze ancora dovute. Questo è il FC Messina Peloro s.r.l.».

Per i circa 300 componenti dello Zanclon, «non vi è alcunché che si ispiri anche lontanamente allo sport ed ai suoi valori nelle richieste che questi figuri Vi inoltrano: richieste che mirano unicamente alla tutela dei propri interessi e sono volte soltanto a speculare su una sconsiderata ed assurda concessione relativa alla gestione ad uso commerciale degli stadi di Messina (Celeste e San Filippo) e delle ampie aree limitrofe allo stadio San Filippo».

Infine l’appello: «La Lnd è una organizzazione che rappresenta quanto ancora di sano residua in questo sport ed è per questa ragione che Vi chiediamo di ergervi a paladini del calcio pulito. Riconoscete, quindi, alla Città di Messina il diritto a partecipare al massimo campionato dilettantistico nazionale, com’è giusto che sia, ma fatelo assegnando il titolo ad una nuova società, sana e moralmente ineccepibile. Liberateci e liberateVi di questa gente, che non ha nulla da dare, ma vuole solo prendere».

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