Fc Messina. Bando ma non solo: il curatore Cataldo precisa

Fc Messina. Bando ma non solo: il curatore Cataldo precisa

Fc Messina. Bando ma non solo: il curatore Cataldo precisa

domenica 22 Febbraio 2009 - 10:50

Con una lettera l'avvocato risponde alle critiche giunte in ordine ai tempi coi quali si è giunti alla vendita, alla gestione durante del“esercizio provvisorio” ed alla convenienza dell’acquisto della squadra.

In ragione della trattazione di importanti aspetti ritenuti d’interesse collettivo e sociale, pubblichiamo integralmente il testo di una Lettera aperta trasmessa dal curatore fallimentare Domenico Cataldo:

-La procedura fallimentare è stata fatta anche oggetto di critiche in ordine ai tempi coi quali si è giunti alla vendita, alla gestione durante il c.d. “esercizio provvisorio” ed alla convenienza dell’acquisito della squadra. E’ opportuno evidenziare che la curatela, al pari di ogni altro organo giudiziario, “parla” e si fa apprezzare solo mediante i provvedimenti assunti ed i risultati conseguiti. Ed e’ per questa ragione che fino ad oggi ho preferito mantenere un forte riserbo, astenendomi da qualsiasi puntualizzazione. Solo ora, dopo che è stato pubblicato il bando di gara per la vendita all’asta della squadra e si sono sopiti i primi commenti a caldo, intervengo nel dibattito per fornire alcuni dati oggettivi, utili di certo per una corretta rappresentazione della realtà-.

TEMPI DI AZIONE DELLA CURATELA ED ESERCIZIO PROVVISORIO: -Quanto ai tempi di azione della curatela, non si può dimenticare che la dichiarazione di fallimento apre un vero e proprio procedimento civile che risponde a termini e scansioni ben precise. Per capire meglio conviene procedere a ritroso: l’ordinanza di vendita è pronunziata dal giudice fallimentare su richiesta del curatore; la richiesta del curatore presuppone che sia approvato il c.d. “programma di liquidazione”; il programma di liquidazione deve essere approvato dal comitato dei creditori (cioè da un organo collegiale rappresentativo dei creditori della società fallita) e difatti, l’articolo 104 ter della legge fallimentare prevede che il programma di liquidazione deve essere predisposto entro sessanta giorni dalla redazione dell’inventario. Nel nostro caso, l’inventario è stato depositato dal cancelliere venerdì 6 febbraio 2009, in tempi sostanzialmente brevissimi considerata la quantità e l’eterogeneità dei beni aziendali da inventariare. Lo stesso giorno il curatore ha sottoposto all’attenzione del comitato dei creditori, appena insediatosi, il programma di liquidazione, approvato dal comitato stesso il lunedì successivo. Quindi, la curatela si pregia di sottolineare la circostanza che – in considerazione delle “ragioni” di campionato – il programma di liquidazione di questo procedimento fallimentare è stato presentato ed approvato con ben due mesi di anticipo rispetto al termine consentito dalla legge. Ancora, il giorno immediatamente successivo all’approvazione del programma di liquidazione, la curatela ha depositato in cancelleria l’istanza di vendita della squadra e sulla stessa il giudice fallimentare ha provveduto, articolando il complesso bando poi pubblicato anche sul suo Giornale, in soli tre giorni ed appena poche ore dopo aver raggiunto l’intesa con la F.i.g.c. sulla sorte dei c.d. debiti sportivi.

Infine, lo stesso giorno di deposito, l’ordinanza ha ricevuto la prima pubblicita’ sul sito del Tribunale di Messina e su quello della societa’.

Ferme restando le legittime preoccupazioni dei tifosi in ordine alle sorti della squadra, mi sembra di poter serenamente affermare che l’azione del curatore e del giudice delegato sono state caratterizzate dalla massima solerzia e che le frettolose ed approssimative critiche apparse sul suo Giornale costituiscano solo il frutto della sostanziale poca dimestichezza delle regole e dei vincoli posti dalla legge fallimentare, salvo l’improvvida debolezza di commentarli. Peraltro, mentre decorrevano i termini sopra illustrati, la curatela non è rimasta con le mani in mano.

Al contrario, ha provveduto a far predisporre due distinte perizie di stima della squadra, l’una relativa ai beni materiali e l’altra al valore aziendale, entrambe assolutamente necessarie per stabilire il prezzo di base d’asta della gara che si terrà il prossimo 4 marzo (entrambe consultabili sugli stessi siti). Ha raggiunto intese commerciali con primario sponsor, dotando la nostra squadra del necessario sostegno. Si è impegnata nel contenimento dei costi aziendali, abbattuti di circa ventimila euro al mese, in modo da consegnare al futuro acquirente un’azienda sana ed economicamente virtuosa-.

I DEBITI SPORTIVI E LA CONVENIENZA DI ACQUISTARE IL CLUB: -La Curatela ha trattato, inoltre, con F.i.g.c. per la definizione dell’annosa questione relativa ai debiti sportivi e il definitivo accordo, come già anticipato, è stato raggiunto solo il 13 febbraio 2009, cioè immediatamente prima che fosse pubblicata l’ordinanza di vendita dell’azienda sportiva. Anche sul punto si rendono necessari alcuni chiarimenti. Com’è noto, le norme federali sportive prevedono che l’acquirente di una squadra risponda solidalmente dei debiti sportivi (cioè dei debiti nei confronti di calciatori, preparatori atletici, tecnici ecc.) maturati anteriormente al fallimento, il cui esatto ammontare, nella fattispecie, sarà stabilito all’udienza 20 marzo 2009 e che comunque dovrebbe attestarsi sotto la soglia dei quattro milioni di euro. La rigida osservanza di questa regola avrebbe costituito un evidente ostacolo nella ricerca di un potenziale acquirente, con grave danno per tutti i tifosi che sperano nel rilancio del calcio messinese. In realtà, sarebbe bastato che il socio unico di F.C. Messina Peloro s.r.l., avesse tenuto fede agli impegni assunti anteriormente alla dichiarazione di fallimento, ed avesse provveduto al versamento del capitale già sottoscritto. Quella cifra, difatti, e già da sola, avrebbe interamente coperto l’ammontare dei debiti sportivi. Purtroppo, di contro, il socio non solo non onorato il debito, ma anzi ha ritenuto opportuno avviare azioni giudiziarie, convenendo il giudizio la curatela al fine d’ottenere l’annullamento della delibera di sottoscrizione del capitale.

Ferma restando la legittima facoltà di chiunque di chiedere tutela dei propri interessi in sede giudiziaria, queste circostanze, di certo, non hanno giovato alla soluzione della questione dei c.d. debiti sportivi, ad anzi hanno ampliato i tempi per la cessione del rampo sportivo dell’azienda. Per tali ragioni il curatore ed il giudice fallimentare hanno dovuto intessere una complessa negoziazione con la F.i.g.c., in esito alla quale si è ottenuto l’importantissimo risultato di liberare con quasi assoluta certezza l’acquirente dall’accollo dei debiti sportivi. La curatela conta di procedere ad un primo pagamento entro il mese di aprile, per un importo di circa il 25-30%. Per il pagamento della restante parte, invece, ci sarà tempo fino al 30 aprile del 2010. Orbene, poiché la curatela mira a recuperare – secondo quanto emerge dal programma di liquidazione approvato dal comitato dei creditori – circa venticinque milioni di euro, non dovrebbero esservi problemi ad assicurare il pagamento della residua parte dei debiti sportivi (meno di tre milioni) entro l’anno successivo. A queste condizioni, l’acquirente della squadra assume un rischio davvero minimo, se non anche una condizione di vantaggio, considerato il tenore della norma federale. Quanto ai risultati sportivi, non vi è dubbio che la vicenda fallimentare ha consentito solo entro contenuti limiti di investire sul futuro della squadra. Ma sarebbe ingeneroso negare che la squadra militava nelle ultime posizioni di classifica già prima della dichiarazione di fallimento e che di recente, anche grazie al ritrovato abbraccio dei tifosi, al clima di distensione – anche derivante dalla puntualità dei pagamenti – ha inanellato una serie importante di risultati utili, apprezzandosi di valore di giorno in giorno. Cio’ che la procedura consegna all’imprenditoria messinese (e’ il suo momento ora !) e’ un bando che mi auguro pone le condizioni per le legittime aspettative di tutta la collettivita’ al rilancio di una squadra blasonata che, per l’importanza della città, per il calore dei tifosi e per la vicinanza delle Istituzioni, merita certamente di più di quanto non sia stato fatto finora. E’ questo e’ un fatto, non una considerazione. Con la speranza che queste mie parole possano servire a sgombrare il campo da dubbi, incertezze ed illazioni che non farebbero altro che infliggere ulteriori ingenerose ferite al calcio messinese, e con serena disponibilita’ ad un dialogo costruttivo, porgo i miei più cordiali saluti-.

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