Fc Messina. E' il giorno della verità, la tifoseria è vogliosa di rialzare la testa

Fc Messina. E’ il giorno della verità, la tifoseria è vogliosa di rialzare la testa

Fc Messina. E’ il giorno della verità, la tifoseria è vogliosa di rialzare la testa

lunedì 23 Marzo 2009 - 12:40

Alle ore 16:00 verranno aperte le buste che contegono le offerte per l'acquisizione del ramo sportivo d'azienda

E’ arrivato finalmente il giorno, presumibilmente il giorno della svolta societaria. Almeno questa è la speranza dei veri tifosi del Messina, alcuni dei quali oggi saranno presenti nell’aula della Corte di Assise del Tribunale di Messina (scelta per questioni di maggiore capienza rispetto all’aula G) per l’apertura delle buste che contengono le eventuali offerte per l’acquisizione del ramo sportivo d’azienda dell’Fc Messina Peloro. Una domanda d’acquisto c’è già, è quella arrivata lo scorso 12 marzo, irrevocabile, per 140 mila euro.

Se nessuno dovesse averne presentate altre, sarà il gruppo o l’imprenditore che ha offerto questa cifra a segnare l’inizio del nuovo ciclo della squadra che fino all’anno scorso militava in serie B e che adesso si ritrova a combattere, con grande dignità, nei bassifondi della quinta serie. Nel caso opposto, cioè in cui dovesse esserci più di un’offerta, si andra all’asta con base di rialzo fissata in 5 mila euro. In questa settimana si sono susseguite le voci: cordate, gruppi dalla variegata provenienza, incontri tra leader politici e imprenditori, ricerca di informazioni da parte di vari soggetti, promesse e offerte fatte. Oggi, solo oggi, dopo le 16:00, sapremo la verità. Sapremo chi sarà il nuovo presidente del Messina. Sapremo chi ha deciso di puntare su questa piazza, sulla sua gente e sul calore che sa dimostrare, anche in una categoria come la serie D, che non gli spetta.

Gli interessi? Sicuramente ci saranno anche quelli. Quale imprenditore decide di investire in questo momento nel calcio senza fiutare l’odore dell’affare? Diciamoci la verità, potrà anche non piacerci ma è così. E ci può anche stare purché aiuti la maglia biancoscudata, chi la indossa e chi la supporta a rialzare la testa. Non saranno messinesi o lo saranno solo parzialmente? Poco importa, viste anche le ultime vicessitudini. L’importante è che rispettino l’ambiente, che siano sinceri con tutta la tifoseria, anche a costo di sopravvivere dieci anni nelle serie minori, che l’ambizione vada di pari passo con il rispetto del gioco e dei bilanci, che il progetto e le ambizioni siano comuni, per ricreare quell’atmosfera che ha portato in dieci anni questa sventurata città, dai bassifondi all’olimpo, almeno nel calcio.

Capiamo la situazione e non siamo né così esigenti, né così sognatori. Non siamo così presuntuosi da chiedere oggi la serie A, nonostante in quella categoria vi militino Palermo, Catania e Reggina e Messina abbia dimostrato, come numeri e calore, di poterci stare. Chiediamo e auspichiamo di ripartire con una società degna di tale nome e come hanno cantato ieri i tifosi: “Non conta la categoria”.

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