La “linea sottile” tra Messina e Caserta: le strategie di Arturo Di Mascio

La “linea sottile” tra Messina e Caserta: le strategie di Arturo Di Mascio

La “linea sottile” tra Messina e Caserta: le strategie di Arturo Di Mascio

venerdì 20 Agosto 2010 - 13:07

L'attuale proprietà dell'Acr vorrebbe reinvestire i capitali ottenuti dalla cessione del club per riacquisire la società campana. Tanti i nodi ancora da sciogliere. Intanto è atteso in città l'arrivo di Ermanno Pieroni, insieme a Mimmo Di Antonio, uno dei componenti della cordata legata ad Arturo Di Napoli

Parafrasando Ligabue si potrebbe parlare di “linea sottile”, che in questo caso collega Messina e Caserta. Le due importanti realtà del sud, calcisticamente parlando, vivono un periodo molto difficile, entrambe legate dal comune destino di dovere oggi sportivamente “dipendere” da soggetti o gruppi imprenditoriali rappresentanti da Arturo Di Mascio o giù di lì. Dicevamo della linea che lega attualmente le due squadre. Sì perché le trattative in essere tra Campania in Sicilia sono, come ormai noto, in qualche modo congiunte. La volontà dello stesso Di Mascio ormai è chiara: tornare a Caserta, lì dove il calcio gli ha dato le migliori soddisfazioni ma al contempo l’ultima piazza nella quale ha operato, prima del fallimento e della successiva esperienza a Messina, dove aver provato ad “entrare” in altre piazze tra le quali Modena e La Spezia. Il primo amore non si scorsa mai, e così è anche per l’attuale patron dell’Acr, intenzionato a “salvare” la Casertana. La posizione della tifoseria rossoblu, inizialmente dura per lo scotto frutto di quanto accaduto in questi mesi e soprattutto nel 2005 (anno del primo fallimento), si è man mano ammorbidita proprio in virtù del rischio dell’ennesimo funerale sportivo.

L’operazione dovrebbe chiudersi a breve, tanto che dopo l’incontro di ieri tenutosi a Benevento, al quale hanno partecipato tutti i protagonisti del “filone campano” della vicenda (Di Mascio con tanto di figlio a seguito, Sparaco, Roviello e la Chierichella), un altro confronto, forse quello decisivo davanti un notaio potrebbe concretizzarsi oggi. Il meccanismo che dovrebbe portare all’approdo di Di Mascio alla guida della Casertana è complesso ed articolato: Roviello, l’attuale presidente, dovrebbe trasferire le proprie quote (67%) a Sparaco nell’ambito di un accordo preso precedentemente e privatamente, cioè mai sancito con atto ufficiale. Quest’ultimo straferirebbe poi le stesse quote a Di Mascio (per una cifra vicina ai 200mila euro). I costi complessivi dell’operazione non sono noti, sebbene Roviello abbia chiesto il pagamento attraverso un assegno circolare, passo propedeutico alla firma per la definitiva cessione. Sollecitata anche la restituzione della quota versata per l’iscrizione al campionato (diciottomila euro) e per la relativa garanzia fideiussoria (trentamila euro). Il restante 33% del pacchetto azionario del club è invece in mano all’ex presidente del Lanciano (fallito), Paolo Di Stanislao, che dovrebbe anch’esso trasferire le proprie quote a Di Mascio. Nelle ultime ore era stato ipotizzato uno “scambio alla pari” con la presidenza dell’Acr Messina, pista apertamente osteggiata dai club organizzati peloritani. E qui veniamo al collegamento proprio con la squadra dello Stretto.

Di Mascio e la Chierichella vorrebbero infatti chiudere in fretta per reinvestire le somme provenienti dalla cessione del Messina nella Casertana. Sulla trattativa con il “gruppo Di Napoli” permangono però ancora parecchi perplessità. A partire dai debiti pregressi che di fatto frenano il versamento immediato della quota pattuita da parte degli acquirenti, che hanno studiato un pagamento “dilazionato”. E poi c’è la questione dell’offerta, secondo l’amministratore unico dell’Acr mai arrivata, secondo la controparte spedita. Di Mascio vuole chiudere la propria esperienza siciliana e ovviamente preferirebbe farlo ricevendo in cambio denaro. Per questo i contatti con la cordata rappresentata dall’attaccante milanese e dal professionista messinese Silvano Arbuse, proseguono. Oggi in città è previso l’arrivo di Ermanno Pieroni, uno dei mediatori con il gruppo acquirente. Tra i componenti della cordata è filtrato il nome di Mimmo Di Antonio (foto 2), Ds della Fermana che ha recentemente acquisito anche delle quote del San Marino Calcio, divenendo amministratore delegato del club.

La partita si gioca sulle cifre, perché a questo punto Di Mascio e compagni di avventura potrebbero accontentarsi di una quota inferiore rispetto a quella inizialmente fissata. La “soluzione interna”, con la Chierichella che potrebbe diventare presidente a Caserta e Di Mascio (o chi per lui) rimanere a Messina è poco percorribile, perché anche in questo caso la tifoseria ha già fatto abbondantemente capire che il campano non è più accettato. E poi c’è l’ipotesi estrema, la scomparsa.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007