Il giornalista e oggi politico del Pd alla manifestazione a Villa: "Ecco le opere che servono a Sicilia e Calabria"
“Mentre Salvini fa propaganda, noi lo ribadiamo: il ponte non si farà. Vincerà la mobilitazione di tanti cittadini per un’Italia più moderna e più giusta”. Il giornalista Sandro Ruotolo, già senatore e ora componente della segreteria nazionale del Partito democratico, ha partecipato alla manifestazione no ponte di Villa San Giovanni, ribadendo l’opposizione alla grande opera. Da parte sua, Enzo Musolino, segretario del Pd a Villa, ha diffuso il suo intervento di oggi.
Già presente al corteo no ponte di Messina a dicembre, così s’esprime Ruotolo: “Qui a Villa San Giovanni si sta consumando uno dei passaggi più opachi della storia della Repubblica. Le carte sono tutte sbagliate, i rilievi dei tecnici del ministero dell’Ambiente dicono che ci sono almeno duecento punti critici nel progetto, i tempi dei lavori vengono rinviati sine die. Ma Salvini continua ostinatamente a fare propaganda e annunciare che il Ponte si farà. Noi siamo qui per ribadire che no, Salvini il ponte non lo farà e vincerà la mobilitazione di migliaia di cittadini. Si tratta di un ponte voluto nella preistoria: parliamo dell’Italia berlusconiana delle grandi opere. Sono sempre gli stessi, quelli della scarpa prima del voto, quelli delle grandi opere incompiute e mal funzionanti, quelli che dietro la retorica dell’inefficenza nascondono la grammatica degli affari”.
“Invece del ponte, investiamo nelle infrastrutture necessarie per Sicilia e Calabria”
E ancora: “Non solo il Ponte non migliorerà la mobilità tra le due sponde ma assorbirà risorse che dovrebbero essere investite invece nelle infrastrutture di Calabria e Sicilia. Servono 1,7 miliardi per il trasporto pubblico locale: una cifra enorme per ammodernare i treni dei pendolari e gli autobus, collegare le aree interne con le aree urbane, accorciare la distanza tra nord e sud del paese. Questo governo ha già sottratto molti progetti al Mezzogiorno d’Italia, svilendo il significato più autentico del Pnrr. Occorre durre le fratture e le diseguaglianze tra generi, generazioni e territori. Questo non è il momento di buttare soldi per nuove infrastrutture megagalattiche che non si faranno mai e non sono quelle che di cui ha bisogno il Mezzogiorno”.
Poi il giornalista campano, per anni al fianco di Michele Santoro, e oggi politico, elenca le opere considerate da lui necessarie: “Assetto idrogeologico, riduzione del rischio sismico, infrastrutture. Questo serve. E una formazione lavoro per la nostra meglio gioventù che è costretta ad emigrare. La Calabria registra il più alto tasso di migrazione sanitaria verso le altre regioni e il 14 per cento dei calabresi rinuncia alle cure. Il tasso di mortalità infantile è di 1,8 decessi ogni 1000 nati vivi in Toscana. In Calabria siamo a 3,9. Si muore il 5 per cento in più per malattie croniche”.
E ancora: “800 mila, ottocentomila giovani, negli ultimi 20 anni hanno dovuto lasciare il mezzogiorno. Questo governo si è accorto che il sud si sta svuotando? Il ponte sarebbe una cattedrale nel deserto della mobilità di Calabria e Sicilia e non rappresenta una priorità per queste due regioni. In Sicilia (85%) e in Calabria (70%) le ferrovie sono a binario unico e la metà delle ferrovie non elettrificata. Come certificato ormai la presenza del ponte sarebbe un muro, un muro per le grandi navi, soprattutto quelle del trasporto merci che non potrebbero utilizzare quel passaggio, arrecando danni sul piano economico a larga parte dell’economia calabrese, a partire dal porto di Gioia Tauro. Ma di che stiamo parlando allora? Quanti studi di settore, rapporti e moniti dall’Europa serviranno per fargli capire che se non cresce il Mezzogiorno non crescerà l’Italia?”.
“Pensate a raddoppio rete ferroviaria, strade e rete idrica”
Continua Ruotolo: “E noi abbiamo un governo che approva un’opera costosissima, dal devastante impatto ambientale e pericolosa, dato che l’intera zona è ad elevato rischio sismico. Ci sono altre opere che servono subito alle nostre terre: il raddoppio della rete ferroviaria, le strade, i tubi dell’acqua. Sì avete capito bene. Abbiamo una rete idrica che fa acqua da tutte le parti. Abbiamo letto sgomenti sui giornali che in Sicilia ci sono 39 Comuni dove l’acqua è razionata. Nel terzo millennio. È inaccettabile. Abbiamo una rete idrica in queste due regioni che perde fino al 70 per cento contro una media nazionale del 28%. Il Mezzogiorno è oggi la vetrina delle diseguaglianze più macroscopiche del Paese. Bisogna essere ciechi per non vederle queste disuguaglianze”.
“Il governo Meloni cerca di sferrare il colpo definitivo al sud con l’autonomia differenziata”
Prosegue il giornalista: “Guardiamo la curva dei salari: il nostro Paese è quello dove in dieci anni il potere d’acquisto è sceso in maniera drammatica. I salari sono rimasti fermi, mentre in Germania e Francia crescevano. E questo Governo continua a ad avere la faccia tosta di negare un salario minimo legale a 4 milioni di lavoratori poveri! Nel sud il messaggio negativo è doppio: no al salario minimo e abolizione del reddito di cittadinanza: significa negare la povertà, dopo che hanno negato i vaccini e i cambiamenti climatici. Bisogna avere molto coraggio per pensare che queste terre abbiano bisogno di un Ponte e non semplicemente di servizi efficienti, di infrastrutture e opportunità di lavoro, di volere un futuro al pari di chi vive nel centro e nel nord del nostro Paese”.
Conclude Ruotolo: “Si parla di spendere 15 miliardi in un Paese che investe per l’acqua solo 39 euro per abitante rispetto a una media degli altri Paesi europei di 90 euro. E cercano di sferrare il colpo definitivo con l’autonomia differenziata, venduto come volano di sviluppo. Decidono di fare questa legge dentro uno scambio scellerato con Giorgia Meloni con il premierato. Uno Stato arlecchino guidato da un capo assoluto. Ma il colpo di grazia sarà sulla formazione, sulla salute, sui trasporti, sull’energia: allargheranno le differenze, andranno in contrapposizione con la nostra Costituzione che non dice soltanto che la Repubblica è una e indivisibile, ma anche che il suo compito principale è “rimuovere gli ostacoli” per la piena realizzazione di ogni singolo cittadino. La costituzione combatte le diseguaglianze, l’autonomia differenziata le moltiplica”.

Vorrei ricordare al grande giornalista che negli ultimi 20 anni si è detto sempre di fare le altre opere , ma non è stato fatto nulla, oggi si sta tentando di costruire il doppio binario e forse anche il ponte, perché essere contrari?
Non sono a favore e neanche contrario al ponte. Mi chiedo e chiedo: si sono spesi centinaia di miliardi in grandi opere pubbliche, altri appaltoni per tantissimi miliardi sono previsti, tutti al centro nord. L’unica grande opera al sud è il ponte sullo Stretto. E’ l’unica opera discussa. Si parla che prima c’è bisogno di altro, senza presentare alcun progetto, senza nessuna prospettiva. Monti nel 2012 ha bloccato il finanziamento al ponte. Con i soldi del ponte si sono realizzate solo opere la nord, neanche un solo centesimo è stato speso al sud. Se prima fare altro, significa spendere tutto la nord e nulla al sud, non va bene. In realtà già si stanno realizzando opere di ammodernamento ferroviario e stradale in Sicilia. Qualcosa è cambiato con questo governo. La sx si sa, è estremista nordista. Il ponte non è una questione politica. Se è un’opera utile, si realizza, altrimenti si prendono provvedimenti di sviluppo alternativi. Non basta essere contro. Bisogna presentare un ‘alternativa di sviluppo, utilizzare i soldi del ponte sullo Stretto, nello Stretto. Progetti alternativi al ponte. Altrimenti si è contro, per prendersi i soldi e portarli al nord.
RUOTOLO HAI DETTO BENE. SONO SOLO PAROLE DI UNO COME MATTEO SALVINI