Messina calcio, un labirinto a forma di D

Messina calcio, un labirinto a forma di D

Redazione

Messina calcio, un labirinto a forma di D

lunedì 04 Agosto 2008 - 15:43

Quattro concorrenti in gioco. L'obiettivo è dare una squadra alla città.

Ancora incerto il futuro del calcio messinese, che deve ricominciare dalle ceneri della fiamma ormai spenta del F.c. dei Franza. I tifosi sperano che a questo punto almeno una squadra possa ripartire dalla D, lì dove nel campionato 1997/1998, con la prima promozione dell’era Aliotta, cominciò la scalata ai grandi palcoscenici nazionali. Ricordi. Oggi la realtà è ben altra per chi fino a qualche tempo fa si -godeva-, non senza mugugni, almeno la serie B.

Si dovrà attendere il 12 agosto per sapere quale delle squadre che hanno richiesto l’ammissione alla quinta serie verrà scelta. Intanto tutte e quattro le realtà interessate a rappresentare la città nel calcio continuano a lavorare. L’Fc.Messina dei Franza, come già spiegato nei giorni scorsi, potrebbe fare leva sui -meriti sportivi-, ma dall’altra parte c’è l’ostilità della tifoseria (manifestata oggi anche dalla lettera del comitato Zanclon), i debiti accumulati e la mancata domanda di iscrizione in serie B equivalente alla perdita dell’affilizione. Dunque la -Franzese-, come è stata ribattezzata dai supporters giallorossi, se volesse ripartire e non otterrebbe l’ok della Federazione, potrebbe farlo dalla terza categoria. A rendere ancora meno probabile l’ipotesi che la scelta possa ricadere sul football club, le dichiarazioni del vicepresidente Vincenzo Franza, che la scorsa settimana ha rivelato al sito Messinasportiva.it, che lui e suo fratello non metteranno mai più piede in uno stadio e che se la Figc dovesse scegliere loro, verrebbe nominato un nuovo presidente e il patrimonio verrebbe messo -ancora una volta- a disposizione di nuovi imprenditori.

Altra realtà, l’Acr Messina. Giovanni Carabellò starebbe continuando la sua ricerca di gruppi interessati ad investire, ma adesso il problema si verrebbe a creare anche dal punto di vista dello staff. Sia Nicola Salerno che Sasà Sullo infatti, avrebbero espresso la volontà di supportare l’eventuale nuova realtà dal punto di vista economico, ma non professionale, visto che il Ds ha parecchie richieste dalle serie superiori, mentre il centrocampista, che si allena a Coverciano con i calciatori senza contratto, spera ancora di trovare un sistemazione tra i professionisti. Non sarebbe da escludere un ritorno di Emanuele Aliotta, che spinto dalla passione, potrebbe nuovamente assumere la guida del Messina, non trattandosi di Lodo Petrucci. Sull’Acr i tifosi sarebbero pronti a giocare la maggior parte delle loro -fiches-.

Capitolo Giuseppe Rodi. Il presidente dell’F.c.Sporting Messina, nei giorni scorsi, ha fatto sapere quale saranno le sue prossime mosse: affidamento incarico legale per valutare la promozione di una ricorso al Tar del Lazio, anche per un eventuale risarcimento ai danni dei tifosi, contro la decisione della Federazione di escludere il Messina dalla Lega Pro; valutare l’esistenza di forze imprenditoriali per corrispondere gli importi richiesti dalla Figc. Sarà una corsa contro quel tempo che è già scaduto ma, per effetto di precedenti sentenze, possiamo ancora provarci; creare le basi, anche con -azionariato popolare-, per una nuova e solida realtà calcistica; ricerca di eventuali nuovi imprenditori disposti ad investire nel calcio cittadino. Inoltre Rodi, ha rescisso il contratto di opzione nei confronti del gruppo guidato da Gianmario Cazzaniga, pur mantenendo i contatti con la cordata milanese. A tal proposito, a breve, dovrebbero giungere notizie sull’eventuale volontà del sodalizio lombardo di investire anche partendo dalla L.n.d.: da questo punto di vista rappresenterebbe una buona base il fido da 2 milioni di euro ottenuto attraverso un istituto di credito. Sul piano sportivo peserebbe l’assenza del Ds che era stato designato per la seconda divisione, Luciano Passirani e rimarrebbe anche un incognita l’entusiasmo della tifoseria, delusa dal -flop- della mancata adesione al Lodo.

Infine il Camaro. Oggi il presidente Benito Chiofalo ha in agenda due icontri, uno con i gruppi organizzati, l’altro con Giuseppe Buzzanca. Ai primi dovrebbe chiedere l’eventuale supporto nel caso in cui dovesse essere la sua, la prima realtà cittadina. Al Sindaco invece, verrà chiesto uno stadio in cui giocare, indipendentemente dalla serie, visto che il Marullo di Bisconte ha creato non pochi problemi al club gialloblù nella passata stagione. Ad entrambi invece prometterà di cambiare eventualmente denominazione e colori sociali. L’ostacolo verso l’ammissione in Interregionale è rappresentato dai regolamenti, visto che non è prevista la possibilità di più ripescaggi in un breve arco di tempo e nel 2006 il Camaro, dopo aver perso lo spareggio playout, ha richiesto la riammissione in Eccellenza, ottenendola.

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