Messina/ Per il Modena non ci sarà Moro, spazio a Foti. Giampà: -Se segno? Sicuramente non esulto-

Messina/ Per il Modena non ci sarà Moro, spazio a Foti. Giampà: -Se segno? Sicuramente non esulto-

Redazione

Messina/ Per il Modena non ci sarà Moro, spazio a Foti. Giampà: -Se segno? Sicuramente non esulto-

giovedì 28 Febbraio 2008 - 10:32

Ancora problemi infortuni in casa giallorossa. Stavolta a fermarsi è Marco Moro, vittima di un infortunio muscolare. La punta ex Venezia con molta probabilità sarebbe sceso in campo sabato, ma a questo punto la sua presenza è in forte dubbio. Quasi certo così l’impiego dal primo minuto di Salvatore Foti, che nelle ultime settimane non ha trovato molto spazio. Ieri fermo precauzionalmente Roberto D’Aversa, che comunque contro il Modena ci sarà.

La prossima sfida sarà emozionante per la presenza di molti ex in campo. Uno di questi è Flavio Lazzari, che ha giocato una stagione in maglia gialloblù. -Affrontare una ex squadra è sempre suggestivo -rivela l’esterno- e nonostante la mia avventura sia durata poco, mi farà piacere ritrovare tanti amici. L’anno scorso quando è arrivato mister Mutti, la squadra non navigava in buone acque. Lui riportò la giusta dose di esperienza e serenità mettendoci nelle condizioni di chiudere la stagione nel migliore dei modi. Devo ammettere che con l’allenatore instaurai subito un buon rapporto, apprezzai la sua sincerità e decisi di accettare le decisioni con tranquillità, cercando di non far prevalere la mia voglia di giocare-.

In vista della partita del San Filippo, in settimana tra i canarini hanno lavorato a parte Narciso, Frey, Fantini, Lombardi e Pinardi. Oggi seduta pomeridiana, poi partenza alla volta di Messina.

Ieri intanto dichiarazioni di Mimmo Giampa (nella foto), protagonista della -favola Messina, che al Resto del Carlino ha rivelato: -Quando giocavamo al Celeste era una bolgia. Al San Filippo invece se lo stadio non è pieno è come se non ci fosse nessuno. Se segno? Sicuramente non esulto, per rispetto anche dei miei ex compagni che sono ancora là e sento quasi quotidianamente, come Parisi e Zanchi-

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