Ieri pomeriggio si sarebbe mosso concretamente qualcosa grazie all'impegno dell'ex presidente Emanuele Aliotta. Questi i possibili scenari
A meno di tre giorni dal 22 luglio, data entro cui bisognerà forzatamente versare la fideussione di cento mila euro per aderire al Lodo Petrucci, sembra esserci stata una forte accellerata per trovare le risorse e salvare il calcio messinese da un triste ritorno tra i dilettanti, dopo la lunga scalata durata dieci anni.
LE NOVITA’ DI IERI POMERIGGIO
L’unico veramente intenzionato a non mollare è l’ex presidente giallorosso Emanuele Aliotta. Proprio lui in questo momento rimane l’appiglio a cui aggrapparsi per ripartire almeno dalla C2. In questi giorni il gioielliere amato dai tifosi peloritani ha lavorato tantissimo per formare un gruppo che possa investire sul club che dovrebbe rappresentare la città dopo l’uscita di scena dei Franza e la scomparsa, forse provvisoria, dell’F.c. Messina. E proprio ieri sarebbero stati fatti grossi passi in avanti nell’operazione, tanto che nel pomeriggio Aliotta si sarebbe recato prima dal sindaco Giuseppe Buzzanca e poi dal rappresentante dei tifosi Nino Martorana, per informare entrambi sui progressi. Lunedì, mettendo a posto alcuni tasselli di carattere amministrativo-burocratico, potrebbe anche arrivare il primo passo per evitare la scomparsa del calcio in città. Succesivamente dovranno essere versati i cinquecento mila euro, in modo da attestare la buona salute della nuova società.
LA FIGURA ALIOTTA
Come è ormai risaputo Aliotta non può comparire in prima persona, avendo fatto parte del club appena defunto. La sua strategia prevede l’impegno di tre imprenditori, che dovrebbero versare circa un milione a testa per garantire l’adesione al Lodo e poi per la creazione di una squadra competitiva per l’ex C2. Uno di questi -salvatori- dovrebbe anche rappresentarlo dal punto di vista amministrativo, mentre sul piano prettamente sportivo dovrebbe essere quasi esclusivamente lui a prendere le decisioni. In pratica non potrebbe firmare documenti o presenziare nelle riunioni di Lega, ma fumare il sigaro a bordo campo e lanciare appelli ai tifosi come avveniva un tempo, quello forse sì.
LA CORDATA CAMPOLO
Il gruppo rappresentato dall’ex calciatore del Messina Sergio Campolo, formato da imprenditori calabresi ed emiliani invece, si è ritirato dopo essersi reso conto che l’investimento per mantenere la squadra nella Lega Pro era fuori portata rispetto alle risorse in loro possesso. In un primo momento si era anche ipotizzata la possibilità di unire le due cordate, quella di Aliotta e quella del reggino, ma la diversità di vedute sugli aspetti tecnici ha bloccato questa ipotesi quasi sul nascere. Un passaggio su tutti: Campolo avrebbe voluto ricoprire il ruolo di allenatore, Aliotta vede solo Stefano Cuoghi per questo ruolo.
LA VECCHIA -TRIADE- GIALLOROSSA
Ma Cuoghi non è il solo possibile ritorno nel caso in cui Aliotta dovesse farcela a chiudere l’operazione entro martedì. Al suo fianco tornerebbero anche il Ds Nicola Salerno e il team manager Ciccio La Rosa, artefici insieme a lui delle promozioni che hanno riportato i siciliani in B dopo i Massimino. Il direttore sportivo pugliese, che ha incontrato Aliotta a Catania all’inizio di questa settimana, avrebbe addirittura rifiutato un’offerta dell’Avellino in attesa di capire cosa succederà in riva allo Stretto, perché per lui Messina rimane la prima scelta. Per tutti questi uomini, oltre che un ritorno al passato, questa possibilità rappresenterebbe anche una nuova sfida e per alcuni ancora una chance di rivincita, come nel caso di Cuoghi.
ARRIVATA L’UFFICIALITA’ DEL CONSIGLIO FEDERALE
Intanto ieri il Consiglio Federale ha confermato l’esclusione del Messina dalla serie cadetta. E’ stato invece accolto il ricorso del Treviso, che potrebbe però disputare il campionato 2008/2009 con alcuni punti di penalizzazione in classifica. I calendari dovrebbero essere noti il 25 luglio prossimo, mentre per il ripescaggio della squadra che sostituirà quella dello Stretto, in pole rimane sempre l’Avellino.
