Al Gepy Faranda di Patti decisiva la rete dell’ex Cariolo. Tra sette giorni il ritorno
Inizia male, con una sconfitta, la stagione del Città di Messina. Nell’andata del primo turno della Coppa Italia di Eccellenza, la squadra di Saro Foti viene piegata per 1-0 dalla Spadaforese. A decidere la gara una rete dell’ex attaccante del Camaro Silvano Cariolo. Al “Gepy Faranda” di Patti (dove si è giocato per l’indisponibilità del “Farsaci di Spadafora) Foti conferma la formazione provata in settimana nell’amichevole contro il Villafranca e si affida al 4-2-3-1: Sanfilippo tra i pali, Cucinotta, Di Napoli, Frassica e Mondello in difesa, Librizzi e Santamaria in mezzo al campo con il terzetto Cappello-Camarda-Pirrotta alle spalle di Bonsignore.
L’avvio degli ospiti è incoraggiante. Al 6’ Santamaria sfiora la traversa con bel sinistro al volo dal limite dell’area. Poi è Cappello ad andare vicinissimo al gol all’8’: il suo colpo di testa, su corner di Camarda, centra l’incrocio dei pali e si spegne sul fondo. La Spadaforese si fa viva al 14’ con la velenosa punizione di D’Arrigo che, da posizione defilata, calcia direttamente in porta: il pallone si perde di poco oltre la traversa della porta difesa da Sanfilippo. Il portiere del Città di Messina rischia grosso al 22’ sul pallonetto di Cariolo ma riesce a mandare il pallone in corner. Al 24’ è Pirrotta ad avere una buona occasione ma il suo tiro in corsa termina sull’esterno della rete. Al 34’ si infortuna Frassica, sostituito da Cammaroto. Il primo tempo si chiude sullo 0-0 dopo 4’ di recupero, che sarebbero potuti anche essere anche di più, visto il gioco continuamente spezzettato e l’assenza di raccattapalle su un campo peraltro dotato di pista di atletica.
Nella ripresa il Città di Messina si ripresenta con Cannavò al posto di Cappello, costretto anch’egli ad abbandonare la gara per un problema fisico. La squadra di Foti crea subito un grosso pericolo al portiere Caragliano, bravo al 3’ ad opporsi al colpo di testa di Bonsignore. Al 12’ il gol che decide la gara: D’Arrigo batte una punizione dalla lunga distanza e spedisce il pallone nell’area avversaria, la difesa del Città di Messina non è attenta e Cariolo di testa batte Sanfilippo portando in vantaggio la Spadaforese. La reazione degli ospiti è immediata: al 14’ Camarda batte una punizione da destra, generando una mischia nell’area avversaria che viene risolta da Pirrotta, in rete a porta vuota; il gol viene però annullato dall’arbitro Giglio che ravvisa un fallo commesso in precedenza sul portiere Caragliano. Al 20’ è ancora bravo il numero uno di casa, che si oppone alla punizione dal limite di Camarda. Ma la giornata di grazia del portiere della Spadaforese si manifesta al 28’, quando dice no con uno splendido riflesso al colpo di testa ravvicinato di Cammaroto. Il “forcing” del Città di Messina si fa incessante: al 32’ il diagonale mancino di Bonsignore, servito da Librizzi, finisce di poco a lato; al 34’ colpo di testa fuori misura di Cammaroto da buona posizione. La Spadaforese però resiste, anche quando resta in dieci per l’espulsione di La Macchia, che al 43’ calcia il pallone addosso ad un avversario a gioco fermo. Al 47’ l’episodio più contestato dell’incontro: Bonsignore si presenta a tu per tu con il portiere e, al momento del tiro, entra in contatto con Giglio e cade in piena area; l’arbitro in un primo momento sembra voler assegnare il rigore ma dopo qualche secondo cambia improvvisamente decisione e ammonisce Bonsignore per simulazione. Nel finale di gara viene espulso anche D’Arrigo, centrocampista della Spadaforese. Dopo un maxi recupero di 8’ l’arbitro decreta la fine della gara: 1-0 in favore della Spadaforese il risultato finale.
Il Città di Messina si rammarica per la sconfitta ma la qualificazione al secondo turno resta aperta: tra sette giorni il match di ritorno.
