"Cambio di passo". Dopo 7 ore non quadrano i conti in aula. Tutto rinviato a lunedì

“Cambio di passo”. Dopo 7 ore non quadrano i conti in aula. Tutto rinviato a lunedì

Francesca Stornante

“Cambio di passo”. Dopo 7 ore non quadrano i conti in aula. Tutto rinviato a lunedì

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mercoledì 22 Gennaio 2020 - 15:54

Dall'aula del consiglio comunale la seduta sul "cambio di passo". Tempostretto seguirà in diretta i lavori d'aula

Tra le polemiche delle ultime 48 ore, gli scontri, i tentativi di conciliazione e i colpi di scena, il “cambio di passo” del sindaco Cateno De Luca torna in aula. La seduta si preannuncia incandescente.

IN AGGIORNAMENTO

ORE 22.46 Nulla di fatto, tutto rinviato a lunedì pomeriggio. E’ appena rientrato il presidente del consiglio Claudio Cardile per annunciare che vista la necessità di preparare gli emendamenti alla delibera i capigruppo hanno deciso di rinviare la seduta a lunedì pomeriggio alle 18.30. E’ chiaro che si è trattato di una decisione necessaria per evitare di andare al voto questa sera visto che non ci sarebbero stati i numeri chiesti dal sindaco De Luca. Al momento Sicilia Futura e i genovesiani del centrodestra restano fermi sul no. Saranno giorni convulsi di grandi discussioni e mediazioni. Il “Cambio di passo” continuerà a infervorare il dibattito per tutto il fine settimana.

ORE 22.39 I RUMORS DICONO CHE I TRE CONSIGLIERI DI SICILIA FUTURA NON RIENTRERANNO IN AULA, NONOSTANTE I TENTATIVI DI MEDIAZIONE DEI “PONTIERI”. DUNQUE I NUMERI CAMBIANO NETTAMENTE. LA SEDUTA PERO’ E’ ANCORA SOSPESA.

ORE 22.20 LA SEDUTA E’ FERMA DA OLTRE MEZZ’ORA. CHI FARA’ UN PASSO INDIETRO? Dopo la contromossa di De Luca che ha chiesto all’aula di poter modificare la delibera per andare incontro a quelle che sono state alcune delle richieste arrivate da varie parti dell’aula, i lavori si sono fermati. Gran fermento dentro e soprattutto fuori dall’aula per capire come andrà a finire. In questo momento, conti alla mano, con le modifiche al “Cambio di passo” potrebbero essere 16 i consiglieri a votare sì. Un numero che sfiora quello posto a condizione dal sindaco De Luca, che ha chiesto l’approvazione di 17 consiglieri. Si arriverebbe a 16 con il rientro in aula dei tre consiglieri di Sicilia Futura che non hanno partecipato ai lavori ma hanno seguito tutto dalla stanza del gruppo a Palazzo Zanca. Si cerca il diciassettesimo. I genovesiani restano fermamente sul no espresso dal principio perché la loro condizione non erano delle semplici modifiche ma la totale trasformazione della delibera in una comunicazione all’aula. Balla tutto su un voto in questo momento. Chi cambierà idea? 

ORE 20.55 Dopo cinque ore di dibattito tocca ancora al sindaco De Luca prendere la parola. «E’ fondamentale partire dalle conclusioni che ha posto il consigliere Calabrò. Dai risultati che abbiamo conseguito al chiarimento sulla strategia che sottende al Piano di riequilibrio fino a quello che è stato un grande sforzo muscolare nei confronti dei creditori del Comune di Messina». De Luca si infervora parlando di Atm, della scelta della liquidazione, dei debiti da affrontare, della montagna di creditori da affrontare. «Bnl all’improvviso ha deciso di chiudere i rubinetti, il banco è saltato per gli errori fatti in quest’aula, è per questo che non ho potuto pagare gli stipendi di dicembre. Questa è la storia di quanto accaduto su Atm e che ha lasciato a me il cerino in mano. I liquidatori che avrebbero dovuto fare? Hanno avviato la procedura di liquidazione coatta ma stanno continuando a gestire l’azienda. Chi lo avrebbe fatto? Parliamo di un dibattito surreale? Sì quello sull’Atm è stato un dibattito surreale e ha fatto male alla città. E ancora state a chiedervi perché ho portato il “Cambio di passo”? Voi pensate che io possa iniziare il percorso che ci attende nel 2020 con questa incertezza? Le dinamiche amministrative sono ingestibili se non si basano su dinamiche ben impostate. Il sindaco ha chiesto se si vuole andare avanti seriamente oppure no. Ha chiesto al consiglio comunale se ci sono altre priorità da inserire, fermo restando un aspetto: ho chiesto prima all’aula se possiamo continuare un certo tipo di lavoro e se le nostre energie possono essere indirizzate su quel tipo di lavoro. Quando ho chiesto un’adesione fideistica? Avete mai votato un atto senza esaminarlo? Io sono pronto a navigare in mare aperto ma almeno fatemi capire se ho il timone. Questo sindaco e questa giunta sono stati leali nei confronti del consiglio comunale. Pensate solo a cosa avete votato in questi 18 mesi. I miei approcci sono poco ortodossi, io mi sono mosso secondo quella che è la mia esperienza e puntando solo ai risultati. Siamo stati tutti eletti per governare la città. Alla resa dei conti ognuno si assume le sue responsabilità».

E poi il nuovo colpo di scena. De Luca è pronto a ritirare e modificare la delibera del “Cambio di passo”.

«Voglio una risposta chiara da questo consiglio comunale. Ho chiesto un voto a quest’aula e desidero che venga espresso. Non ho ulteriori passi da fare. Quello che accadrà dopo lo sappiamo già. Io ho già sottolineato cosa mi interessa modificare nel regolamento. Sono pronto a prendere il documento, mi servono tre quarti d’ora per modificarlo. Quindi chiedo: se vogliamo votare ora votiamo ora. Altrimenti sono pronto a rielaborare il documento nelle parti che riguardano le modifiche al regolamento sul punto che riguarda il voto di astensione e equiparare quanto vale già per il consiglio anche per le commissioni. Possiamo togliere la “cabina di regia”, la mia porta è aperta a tutti. Il cronoprogramma delle delibere resta quello, se volete integrarlo fatelo. Decidete adesso cosa fare».

ORE 20.28 L’ultimo a parlare è il consigliere del Pd Felice Calabrò: «E’ legittimo che un sindaco eletto dai cittadini sulla base di una legge elettorale alquanto strana ritenga di dover capire se ha o meno una maggiornanza. Lo è ancor di più se questo sindaco una maggioranza l’ha sempre avuta e ad un certo punto del percorso sente scricchiolare il palazzo. Nel suo documento parla di documento politico ma poi dice che non vuole condivisione politica. Dunque mi ha confuso. I cinque anni passati nel nulla evidenziano una super attività di De Luca in 18 mesi. I debiti fuori bilancio li doveva fare Accorinti non De Luca. Se saremo fuori dal riequilibrio lo sarà per fatti che non c’entrano con questo palazzo: fallimento di Messinambiente e liquidazione di Atm. Nel 2018 il debito Atm è stato mantenuto pur sapendo che era pronta la liquidazione per rappresentare un certo tipo di situazione. Plauso all’avvocatura che ha fatto 700 delibere di debiti fuori bilancio.

Sapete perché si sono dimessi i liquidatori di Atm? Perché si sono spaventati. Non certo per il voto del 16 dicembre con cui abbiamo bocciato il piano. Così come oggi se il sindaco decide di dimettersi non è certo perché non ha 17 consiglieri dalla sua parte ma perché è una sua scelta.

Pure io mi sono interrogato del perché del corto circuito sul contratto di servizio Atm. Ho ascoltato tutti, ho preso appunti, ho capito che gli amici del gruppo che fa capo al deputato Luigi Genovese sono pronti a confrontarsi sul piano amministrativo, lo stesso ha fatto Sicilia Futura.

Prendendo atto di questo documento se vogliamo ragionare sul piano amministrativo è il consiglio comunale da valutare una proposta da fare alla giunta. Dobbiamo rovesciare il ragionamento, quindi il sindaco non dovrebbe far altro che accogliere le richieste pervenute da più parti e ritirare questo atto. Se in quest’aula c’è una stragrande maggioranza di consiglieri pronti ad appoggiare un percorso amministrativo, non politico, io posso iniziare a scriverlo ora un programma. Su molte cose ci troviamo, sui metodi però no. Sapete di chi è protettrice la Madonna della Catena? Degli schiavi e dei prigionieri. E noi non siamo né schiavi né prigionieri. Se lei dovesse decidere di andare a votare ben venga, noi siamo pronti. Ma l’onestà ci deve contraddistinguere e dunque dico che un percorso è stato avviato, se lei decidesse di dimettersi perché non ha 17 consiglieri sarà solo una sua decisione».

ORE 20.20 Prende la parola Biagio Bonfiglio di LiberaMe: «Tutta questa discussione sembra surreale. Siamo stati eletti per governare questa città e lo abbiamo fatto insieme in questi 18 mesi. Sembra che a volte però noi sacrifichiamo il nostro ruolo sull’altare della pseudo appartenenza politica che molto spesso è frutto di convenienza. Non dobbiamo sacrificare la città sull’altare di interessi che non ci appartengono. Oggi votare sì o astenersi ha poco significato, c’è un’ampia apertura e disponibilità sul programma che lei chi ha presentato e che sicuramente può essere migliorato. Vorrei che lei modificasse come ha detto questo documento, vorrei anche che a questo dibattito partecipasse Sicilia Futura che è un pezzo importante dell’aula. Accolga le richieste, ritiri la delibera e la ripresenti».

ORE 20.12 La palla resta nell’ala di centrodestra e prende la parola il consigliere Giovanni Caruso, della lista Bramanti sindaco, definito dal sindaco De Luca il recordman delle votazioni in aula: «Lei ha fatto un’operazione molto fine, è entrato dentro i gruppi e ha creato delle spaccature. La “cabina di regia”, come dice il collega Gennaro, può essere rappresentata dall’ufficio di presidenza, ma bisogna rendersi conto che gli equilibri sono cambiati. Il centrodestra l’ha sempre appoggiata, vogliamo capire come proseguire questa avventura, vogliamo lasciare un segno positivo sulla città. La disponibilità al dialogo l’ho già data, per me non è cambiato niente».

ORE 20.03 La parola al consigliere della Lega Giovanni Scavello: «Siamo al servizio della città, abbiamo votato tutte le delibere che abbiamo considerato utili. Laddove non abbiamo condiviso alcuni percorsi abbiamo motivato. Quando ci è sottoposto il “cambio di passo” abbiamo voluto mettere sul banco i contenuti. La valutazione che do di questo documento è ultronea perché abbiamo ampiamente dimostrato la serietà e il senso di responsabilità che caratterizza il nostro lavoro. Non abbiamo alcun bisogno di questo documento. Non condividiamo il percorso, le premesse e buona parte dei contenuti. In questi 18 mesi quest’aula ha raccolto tutte le sfide lanciate dall’amministrazione. Chi legge questo documento ha l’impressione di un consiglio composto da “membri” confusi, ma non è così. Non faremo mai venire meno il nostro impegno, ci sono delle sfide importanti alle porte, come il Prg o il Pgtu. E allora mi chiedo: perché questi atti devono essere sfiorati dal sospetto che chi vota lo fa perché non vuole tornare a casa o perchè ha avuto qualcosa in cambio. Perché vuole un consiglio sedato? Noi intendiamo continuare a lavorare liberi e scevri da condizionamenti».

ORE 19.34 Dal Pd parla la consigliera Antonella Russo: «Sarebbe bello che lei sindaco fosse eletto come consigliere comunale e si trovasse a difendere il ruolo di quest’organo. Ho letto la ricetta del “cambio di passo” che è un po’ di propaganda e un pò di invasione di campo. La propaganda inizia quando lei dice che nel 2022 saremo fuori dal pre-dissesto, senza però che nessuno lo certifichi. Questo perché? Perché abbiamo iniziato a firmare qualche transazione con i creditori. Lei stesso un anno fa aveva detto che se non si arrivava all’80% delle transazioni dichiarava lei il dissesto. Oggi a quanto siamo? Al 20%? Ma soprattutto: il Piano di riequilibrio è mai stato approvato dalla Corte dei Conti? No e dunque parliamo del nulla.

L’intergruppo non lo prendo nemmeno in considerazione. Il centinaio di delibere invece che cosa sono? Vuole un voto alla cieca, perché un consigliere coscienzioso non può certo dire di sì a un pacchetto preconfezionato. Lei parla anche di corto circuito tra giunta e consiglio e di patologie, nonostante un anno fa noi stessi abbiamo modificato il regolamento del consiglio. Le patologie piuttosto sono le assenze in aula degli assessori, dei dirigenti, dei Revisori dei Conti. Un’altra stortura è anche accorpare dipartimenti che caricano su pochi dirigenti un peso immane. Lei ha detto che a Messina comanda il sindaco De Luca, non i dirigenti. In una città non dovrebbe comandare nessuno. Un buon sindaco è chi governa e magari scende a compromessi, chi non spacca le forze politiche della città, chi non da ultimatum. Lei attacca la vecchia politica? Con le sue Europee alle spalle, con i patti della pignolata, con le sue nomine di sottogoverno?

Per quanto riguarda le modifiche al regolamento consiliare lei dovrebbe pensare invece alla sua ala del palazzo. Pensi all’operato dei suoi assessori che l’indennità la prendono a prescindere. Le modifiche che chiede il sindaco De Luca gli servono per non avere un’opposizione in aula. Ma dov’è questa opposizione preconcetta? Ho votato atti importanti, ho proposto regolamenti, ho emendato delibere importanti. Mi piacerebbe parlare invece di chi fa supporto preconcetto al sindaco, di chi non trova mai nulla da cambiare, nulla da modificare. Il consiglio comunale è un organo autonomo, di controllo. Il consiglio può sfiduciare il sindaco, assoggettarlo al proprio volere mina alle basi le regole democratiche. Lei tratta Messina come una sua proprietà, non la governa ma la comanda. Se vuole si assuma la responsabilità se vuole staccare la spina e poi spieghi alla città che si dimette da sindaco per ricandidarsi a sindaco. E non dica che in caso lo farà per il tempo minimo di commissariamento perché la città ne soffrirà ugualmente. Ho cercato di pensare a cosa è meno peggio per la città. Meno peggio andare a elezioni o restare per altri tre anni con un consiglio che si vede costretto a votare tutto quello che lei chiede? Cambi passo, l’unico cambio di passo che si può attuare è il suo. Un uomo delle istituzioni non si può lasciare andare a inutili isterismi, si assuma le sue responsabilità e non ci faccia ancora la storia dell’uomo solo contro il consiglio comunale perché nessuno è bravo come lei in campagna elettorale. Se lei ha schierato sei liste e nessuna ha raggiunto il 5% per entrare in consiglio è stata una sua scelta. Se vuole andare a nuove elezioni non è per colpa nostra ma solo per suo volere».

ORE 19.22 Il dibattito continua con il consigliere di LiberaMe Nello Pergolizzi: «Alcuni colleghi dovrebbero calibrare gli interventi anche in base al sentire comune dei cittadini fuori dal palazzo. E’ innegabile che in alcuni momenti ci sono stati dei corto circuiti che hanno portato anche a bocciature di atti importanti, come il piano di liquidazione dell’Atm che sta producendo effetti negativi. Il sindaco ammette che finora siamo andati avanti e che dobbiamo andare avanti ancora più forte. Si sono consumate delle fratture che però si possono ricomporre. Il sindaco ha dato ampia apertura su questo documento, la parte importante è il cronoprogramma. In quest’aula ci sono “guastatori” che vogliono rappresentare una minoranza della città e non saranno mai a destinare ricoprire ruoli importanti. Questo è il mio sindaco degli ultimi 30 anni perché ha fatto cose che nessuno ha mai fatto, basti pensare a servizi sociali, Atm, Amam, raccolta differenziati, fondi extra bilancio». L’intervento di Pergolizzi continua con un lungo elenco di riconoscimenti verso l’azione amministrativa di De Luca, a questo punto contendendosi lo scettro di miglior consigliere di maggioranza con Gioveni.

«Rivendico il diritto di poter rimanere qui cinque anni per svolgere il ruolo che mi è stato consegnato dai miei elettori. Poi se il risultato dev’essere quello di mandare De Luca a casa e avere un nostro sindaco probabilmente non ci riusciremo».

ORE 19.10 Interviene il consigliere Alessandro De Leo: «Parla una persona che spera che per una volta la sintesi di questa città non venga relegata a uno scontro tra buoni e cattivi. Ho già espresso il mio no all’intergruppo. La mia posizione è stata sempre accompagnata dalla massima coerenza. Il cronoprogramma che propone per il 2020 è in larga parte condivisibile, le 100 delibere potranno anche diventare 200 con il contributo del consiglio comunale. Invece le modifiche chieste sul regolamento del consiglio comunale mi sembrano strumentali. Io con animo sereno sono convinto di poter rappresentare la città. Ma il suo approccio con l’aula non è sempre adeguato. Con i suoi atteggiamenti è stato capace di resuscitare anche i morti che stanno alla finestra ad aspettare. Nel 2018 eravamo tutti coscienti di dover governare. Sarebbe ipocrita scoprire oggi che non c’è una maggioranza dentro quest’aula. E’ legittima la richiesta di collaborazione fattiva e ho già dato la mia disponbilità».

ORE 19.05 Riprende la seduta dopo le contestazioni. Il sindaco De Luca continua il suo intervento: «Il documento che ho presentato è emendabile, modificabile, ma non ho intenzione di tornare indietro sulla necessità di avere una road map. In queste 48 ore non è cambiato niente. Io continuo ad avere le idee chiare e le mie idee chiare si traducono in atti amministrativi».

ORE 18.34 La parola nuovamente al sindaco Cateno De Luca per rispondere ai consiglieri: «Gennaro è uno dei consiglieri comunali che vota no a prescindere e che statisticamente insieme al suo gruppo porta zizzania politica in quest’aula. Quando invece c’è chi si è preso la responsabilità di votare tutti i debiti fuori bilancio che chi ci ha preceduto ci ha lasciato, lasciando la città nella merda. Noi abbiamo fatto un percorso che nessuno ha avuto il coraggio di fare, a prescindere da chi si è trincerato dietro voti di astensione anche sugli atti che hanno salvato la città dal dissesto. Voglio continuare ad amministrare bene la città, non appartengo a balletti politici. La mia esperienza e i miei risultati parlano per me. Io auguro a tutti di trovarvi da questo lato, di amministrare, così vi renderete conto cosa significa. E’ la stessa differenza tra un imprenditore e un dipendente. Il “cambio di passo” significa uscire dall’improvvisazione, dal “babbiu”. Nessuno mi ha chiesto per esempio perché c’è una delibera piuttosto che un’altra. La giunta non è qui perché io ho chiesto di non essere presente. Qua oggi c’è una questione che riguarda il sindaco e il consiglio comunale, della giunta rispondo io. Se quest’aula mi deve anche rimproverare che io non ho portato delibere sul mio programma politico mettiamoci d’accordo: o andiamo avanti con il senso di responsabilità che ci siamo detti con il Salva Messina o ce lo diciamo subito. E comunque al di là dell’esito di questo voto continuerò ad amministrare riducendo ai minimi i termini del commissariamento, come ho già detto.

Scoppia di nuovo la polemica e la contestazione dalla tribuna del pubblico nei confronti delle parile del sindaco De Luca. Seduta nuovamente sospesa.

ORE 18.16 Continuano gli interventi dai banchi del centrosinistra. Prende la parola il capogruppo del Pd Gaetano Gennaro: «Tutta questa situazione è paradossale e mi auguro che non scada nel ridicolo. Di fronte abbiamo di fronte un sindaco che ha avuto mandato di amministrare per cinque anni. Il sindaco De Luca se vuole continuare a fare il sindaco può farlo senza dover chiedere il permesso a nessuno. Non spetta a questo consiglio comunale fare passaggi di questo tipo. Il 30 dicembre, in due ore, abbiamo votato il bilancio di previsione 2020, senza che il sindaco e la giunta ci degnassero della loro presenza. Questo consiglio comunale ha già risposto. La cartina di tornasole oggi è l’assenza degli assessori in un momento topico come questo. Se ci fosse stato rispetto e attenzione la giunta doveva essere tutta schierata. Si parla del lavoro che dobbiamo fare noi e non si parla di quello che fanno i suoi assessori. La “cabina di regia” la trovi nella sua giunta perché non vedo un lavoro di squadra organico. Il consiglio la sua “cabina di regia” ce l’ha nel suo ufficio di presidenza e nella sua conferenza dei capigruppo. Non ci possono essere altre composizioni di natura politica alle quali io non parteciperei in ogni caso. Questo è un documento squisitamente politico e il sindaco lo dice nelle premesse dell’atto. Il problema è quindi capire come si vuole porre questo consiglio comunale. E non capisce che rischia di avere così meno consiglieri di quelli che ha avuto fino ad oggi. Non ci sono mai stati dei no a prescindere, casomai dei sì a prescindere. Io stesso ho votato sì di fronte ad atti che oggettivamente non potrebbero mai essere osteggiati. Ma avere la presunzione di venire in consiglio e dirci tutto quello che dobbiamo fare il prossimo anno è inaccettabile. Lei ha voluto legare il destino della città a un passaggio di questo tipo, io vie di fuga non gliene do, quindi verifichi i suoi numeri e se non dovesse trovarli si dimetta stasera stessa. La città è stanca di questa tiritera. Se ne è capace faccia il sindaco, così come hanno scelto i cittadini. Se il sindaco voleva fare un passaggio politico doveva portare un documento politico non una delibera».

ORE 18.00 Parola a un altro consigliere di LiberaMe Massimo Rizzo: «Io credo che questa delibera sia stata travisata. Più che “cambio di passo” l’avrei intitolata “il nulla cosmico”. Lei propone una modifica nei rapporti tra giunta e consiglio, inizialmente con l’idea dell’intergruppo poi trasformato in “cabina di regia”. Poi c’è un’idea di modifica di alcune parti del regolamento del consiglio e infine c’è il famoso cronoprogramma. In questi 18 mesi questo consiglio ha votato 79 delibere su proposta di questo consiglio comunale, risolvendo problemi importanti come i prezzi stellari della Cosap. Questo consiglio ha operato in una situazione anomala, siamo in una demopazzia. Siamo passati da un sindaco che veniva eletto dal consiglio comunale a un sindaco che si ritrova senza consiglio comunale. Con questa anomalia dobbiamo conviverci e dev’essere chiaro al sindaco e alla città. Questo vuol dire che il consiglio comunale deve sposare il programma politico del sindaco? In questo senso il mio voto sarebbe no, perché non posso dare la mia fiducia acritica al programma politico del sindaco. Però dobbiamo ammettere che in 18 mesi non abbiamo votato neanche una delibera di quello che era l’iniziale programma elettorale del sindaco, ma solo atti meritevoli per il bene della città. Se non si tratta di un’adesione fideistica al programma del sindaco io rilancio: noi dobbiamo accendere il turbo, accelerare nel percorso di risanamento dell’ente. Io credo che come si è trovata un’adesione maggioritaria fino a questo momento, penso che nessuno si tirerà indietro. Diamo un vero valore a questo “cambio di passo”. Non ci sono le condizioni politiche per costruire un percorso diverso da quello attuale, è chiaro. Non so se questa delibera verrà modificata, se questa proposta mantiene la forma della delibera noi abbiamo preparato un emendamento che cassa la “cabina di regia” perché non riteniamo che ci siano i presupposti politici di dire sì. Sul resto io credo che attraverso emendamenti che abbiamo già preparato si possa discutere. Chiudiamo questa discussione, non c’è un solo cittadino interessato a questo “cambio di passo” e riprendiamo la strada che aula e amministrazione avevano intrapreso per il risanamento dell’ente.

ORE 17.46 Tocca adesso al consigliere di LiberaMe Alessandro Russo: «Tutto quello che ho votato in quest’aula è stato sempre per il bene della città, non ho paura di affrontare le piazze social o il mio elettorato a cui spesso ho dovuto motivare le mie scelte. Ma l’ho fatto con onestà intellettuale e spesso intervenendo nel merito dei provvedimenti che ci avete sottoposto. Lei questa città la vuole governare o lasciarla per tornare alle urne? Io sono pronto ad andarmene domani stesso, nessuno è innamorato di questa poltrona o dell’indennità mensile. La mia storia personale dice tutt’altro. La mia storia mi ha visto candidarmi anche contro il mio stesso partito. Ma lei vuole o no amministrare? Troppo facile gettarla in caciara con demagogia nei confronti del consiglio. Che lei non avesse maggioranza lo sappiamo dal 10 luglio 2018. Ma i gruppi politici finora con grande responsabilità hanno consentito a questa amministrazione di governare. La democrazia rappresentativa è questa. Noi qui dentro siamo chiamati a controllare, emendare, modificare, senza nessuna lesa maestà o opposizione preconcetta. Lei oggi non pone un documento programmatico, pone un documento politico. C’è da capire se si deve sostenere o meno il prosieguo di un’attività che finora tutti abbiamo portato avanti. Sono innegabili le cose buone fatte finora. Lei chiede una fiducia che apre la strada a un rapporto nuovo con l’aula e questo deve dirlo. Come possiamo dare una fiducia aperta e palese su atti di cui non conosciamo il contenuto? Ecco perché la invito a ritirare quest’atto o inviti la proposta fatta da Vaccarino due giorni fa perché se si dovesse arrivare al voto io sono contrario. Si voterà atto per atto, ci confronteremo atto per atto. Nessuno ha paura delle elezioni, sappiamo tutti che nessuna elezione è semplice o scontata. Ritiri questa delibera».

ORE 17.40 Giandomenico La Fauci, capogruppo di Ora Messina, area genovesiana di centrodestra: «Inizio con una parola: rispetto. Non c’è stato rispetto nel suo comportamento di lunedì in aula, così come non c’è stato rispetto nelle parole usate nella sua ultima lettera. Ci ha definiti “morti di fame”. Con quale coerenza ci accusa di essere incollati alle poltrone per poi dirci che evidentemente vogliamo tornare alle urne? Ha parlato poi di corto circuito, quando invece si dovrebbe parlare solo di libertà di questo consiglio. Ora Messina ha sempre approvato le delibere utili al bene della città. Cateno De Luca la maggioranza l’ha sempre avuta nei fatti ed è per questo che il “cambio di passo” è solo una provocazione che rischia di rompere degli equilibri ben consolidati. Le chiediamo rispetto. E’ eccessivo? Non vogliamo posti di sottogoverno o assessori, vogliamo essere rispettati. Questa piattaforma è inaccettabile, voteremo no se non cambierà l’impostazione di questa delibera. Ci chiede di assecondare un atto di indirizzo politico che tradirebbe ciò che hanno scelto gli elettori. Piuttosto che un “cambio di passo” faccia un passo indietro per recuperare rispetto verso questo consiglio. Serve un cambio di stile, del suo stile.

ORE 17.38 Interviene la consigliera Nicoletta D’Angelo, che pochi giorni fa in contrasto con il suo gruppo ha deciso di abbandonare il gruppo di centrodestra di area genovesiana Ora Messina: «Il consiglio comunale ha un compito ben preciso e nessuno può denigrarlo. Fino ad oggi ha approvato tutte le delibere che finora l’amministrazione ha proposto. Per questo la invito a perseguire la sua azione, saranno i messinesi alla fine del mandato a premiarla o a bocciarla. Smussi gli angoli più acuti del suo carattere. Il mio voto sarà favorevole».

ORE 17.30 Salvatore Sorbello: «Anche Genovese rinunciò alla poltrona di deputato regionale quando vinse le elezioni da sindaco. Questa è storia. Noi come gruppo abbiamo chiesto di trasformare questo atto in una semplice comunicazione all’aula perché non possiamo accettare con fede l’atto politico che ci ha presentato. Per noi è irricevibile dunque non possiamo neanche emendarlo. Noi dell’area Genovese saremo sempre al fianco della città di Messina così come abbiamo fatto tutto in questo tempo. Che lei si dimetta “non ci cridu mancu su vidu”. E’ troppo forte la responsabilità di lasciare la città nelle mani di un commissario. Sappia che noi ci siamo, siamo pronti. A lei la scelta».

ORE 17.20 Riprende la seduta. Il consigliere Zante chiude il suo intervento chiedendo al sindaco di abbassare i toni. Subito dopo prende la parola l’altro consigliere dissidente dei 5Stelle Francesco Cipolla che, come la collega Giannetto, annuncia all’aula l’addio al Movimento 5Stelle. «Trovo fondamentale che il sindaco ascolti quei consiglieri che vogliono appoggiare questo percorso. Non trovo ragionevole pensare di andare a elezioni adesso. Trovo stimolante la sfida lanciata dal sindaco e in futuro entrerò nel merito delle singole delibere proposte. Dichiaro il mio voto favorevole a questa delibera. Le mie valutazioni mi portano a lasciare il Movimento 5Stelle per aderire al gruppo Misto da uomo libero».

ORE 17.12 Dopo il sindaco De Luca, parla il consigliere di Forza Italia Dario Zante: «Dicono che questo sindaco non ha l’esperienza tale per amministrare la tredicesima città d’Italia. Ma questo “paesanotto” non è uno stupido, ha rinunciato alla poltrona d’oro da 15 mila euro al mese alla Regione.

L’intervento però viene interrotto da una contestazione dalla tribuna del pubblico che scatena il sindaco De Luca che inizia a dare del “cretino e imbecille” a chi gli ha contestato di aver rinunciato all’Ars solo dopo essere stato eletto a Messina. Esplode il caos in aula. Il presidente Cardile ha sospeso i lavori.

ORE 16.47 Il presidente del Consiglio Claudio Cardile decide di dare la parola al sindaco Cateno De Luca. Suscitando però le polemiche del consigliere Gennaro. De Luca inizia a rispondere ai primi interventi dei consiglieri comunali. «Non capisco tanto perché i 5Stelle si agitano tanto. Non avete contribuito a nessuna delibera di questa amministrazione comunale, non ci siete stati però siete stati utili per mantenere il numero legale, per il percorso sui debiti fuori bilancio».

Poi un durissimo attacco ancora una volta indirizzato al sindacato Uil, tirato in ballo dal sindaco per “ricatti e condizionamenti nei confronti di qualche consigliere comunale che intenzionato a votare positivamente il “Cambio di passo”.

«Noi in 18 mesi abbiamo fatto quello che non è stato fatto in dieci anni. Ai colleghi di Sicilia Futura che non sono presenti in aula voglio dire che mi dispiace perché sono stati determinanti nel raggiungere gli importanti risultati. Li invito per l’ennesima volta a presentarsi in aula, poi faranno ciò che vorranno.

Se in questi 18 mesi ci sono state tensioni, scontri, minacce di dimissioni, è perché quello che è successo in questi 18 mesi non è accaduto negli ultimi dieci anni. Questi 18 mesi sono serviti per conoscerci. Per esempio solo adesso ho capito che per esempio ogni tanto Alessandro Russo mi deve attaccare con qualche post su Facebook o qualche interrogazione per farsi riconoscere dal suo elettorato visto che spesso ha votato a favore dei miei provvedimenti. O per esempio pensiamo alle elezioni: ogni elezione è un’incognita, chi mi dice che non potrebbe andare peggio? Non è consigliabile andare a elezioni in questo momento, continuerei anche solo per non dare ragione agli avvoltoi che si aggirano intorno».

L’ultimo appello il sindaco lo rivolge ancora a Sicilia Futura, affinché i tre consiglieri tornino in aula: «Penso che questo dibattito non possa continuare senza un pezzo importante di quest’aula».

ORE 16.40 La consigliera Serena Giannetto inizia il suo intervento citando Pericle. La consigliera del Movimento 5Stelle che ha scelto di andare in direzione opposta rispetto al suo gruppo oggi ha sancito la sua spaccatura cambiando anche posto in aula, insieme al collega Francesco Cipolla. E durante l’intervento annuncia l’abbandono del gruppo 5Stelle e l’adesione al gruppo misto, nell’applauso degli ormai suoi ex colleghi. «Io voglio giudicare il sindaco secondo i fatti e non secondo le idee. L’approvazione di questa delibera è un’assunzione di responsabilità. Lei ci propone un percorso amministrativo con contenuti e tempi ben scanditi che non solo la impegna davanti alla città. E’ lei che ci offre la sua testa e che da oggi non potrà più sottrarsi al nostro giudizio. Ci offre in dote la sua onestà, la sua dignità politica. Oggi non vado a caccia delle sue dimissioni, sono favorevole a questa delibera perché Messina ha bisogno di correre veloce. Non chieda di avere utili idioti, ma chieda di avere un consiglio comunale libero. Se oggi il percorso si interrompesse? Cui prodest? A chi giova? Certamente a chi non ha in conto gli interessi della città. Invece voglio metterla e mettermi alla prova, accolgo la sfida».

ORE 16.34 Tocca adesso al consigliere Salvatore Serra. «La politica si basa su accordi di programma. Non si può governare senza accordi di programma. Vorrei ricordare a tutta la città che tutto ciò che si è fatto si è ottenuto grazie a tutti i colleghi che hanno condiviso il Salva Messina. Una forza politica presente in aula durante il dibattito di quel documento sosteneva di volere il dissesto, la pazzia totale. Invece abbiamo dimostrato che possiamo toglierci questo cappio. Non è merito solo del sindaco e della giunta, ma anche di quella parte di consiglio che lo ha sostenuto. Così come ho condiviso il Salva Messina condivederò anche il “Cambio di passo”. Però chiedo ufficialmente di partecipare alle sedute di giunta perché voglio essere coinvolto nelle scelte che riguardano la nostra città».

ORE 16:20. Il secondo a parlare è il capogruppo del Movimento 5Stelle Andrea Argento. «Io non vorrei ma posso. Posso permettermi di dire quello che credo. Il sindaco ha parlato di un corto circuito sulle delibere nel mese di dicembre, come se non fosse normale essere in disaccordo. Amministrare senza maggioranza significa anche adattarsi al contesto, non minacciare dimissioni a ogni passo. Per me è vero che lei non può stare qua, questa città merita realmente di essere amministrata. Messina non merita continui colpi di teatro, ma certezze. Merita un sindaco che non nasconde le sue incertezze dietro situazioni come queste, facendo passare il consiglio comunale come un colpevole. Ha potuto amministrare come ha voluto. Qui c’è un cavaliere solitario errante che vuole amministrare da solo. E’ una continua campagna elettorale. Noi abbiamo diritto di controllare tutto, di fare le pulci e voi dovete darci risposte. Cosa vuole? Ratificatori silenti? Questa delibera non solo è irricevibile, ma non è altro che un dirci cosa ha fatto, dirci cosa vuole che facciamo e una serie di illazioni nei confronti di colleghi che avrebbero fatto chissà quali richieste. Il gruppo del Movimento 5Stelle, quantomeno con le persone che hanno sempre dimostrato coerenza, non ci sta».

ORE 16 Prende la parola il consigliere del Pd Libero Gioveni. «Finora ho votato sempre valutando gli atti nel merito e ringrazio per questo i colleghi del Pd con cui c’è stato sempre massimo rispetto, anche quando abbiamo votato in maniera discordante. Non sono tra quelli del “vorrei ma non posso” come ha detto il sindaco riferendosi a qualcuno di noi. Votando il Salva Messina ho deciso di seguire un percorso, in coerenza con quanto fatto anche nella scorsa legislatura quando ho votato tutte le delibere legate al Piano di riequilibrio. Prendo atto dei risultati raggiunti finora. Dico sì alla “cabina di regia”, sono d’accordissimo sul cambiare il significato sul voto di astensione, così come su altre modifiche che riguardano l’organizzazione dei lavori. Non sono assolutamente d’accordo sulle modifiche che invece riguardano gli emolumenti, dico basta alla demonizzazione della figura del consigliere comunale. Sono in linea di massima d’accordo anche con il cronoprogramma delle delibere. La mia non vuole essere fiducia nel sindaco e nell’amministrazione. Ci sono stima e speranza, ma mi manca il senso di sicurezza di fronte a tutte le minacce di dimissioni del sindaco. Quindi trasformo la parola fiducia in sostegno, quindi mi impegno a sostenere il percorso di questa amministrazione. Come potrei non sostenere un’amministrazione che mi potenzia gli asili nido, che internalizza i servizi sociali, che ha fatto del risanamento un campo di battaglia, che ha messo in riga i dirigenti».

L’elenco di Gioveni è lunghissimo, attacca la vecchia amministrazione Accorinti, elenca tutti quelli che considera i successi del sindaco De Luca e della sua amministrazione. Un intervento degno del miglior capogruppo di maggioranza su cui De Luca potrebbe contare. E conclude con un hastag #andiamoavantifinoallafine

Il primo a chiedere di poter parlare è il consigliere del Movimento 5Stelle Giuseppe Fusco che dopo il duro intervento della scorsa seduta ha voluto chiedere scusa all’aula per i toni pesanti utilizzati, ma ribadendo al sindaco di avere rispetto nei confronti dei consiglieri comunali.

ORE 15.54 Inizia la seduta. Il sindaco Cateno De Luca ha fatto ingresso in aula. Tra i banchi non c’è il pienone dei consiglieri, all’apertura solo 20 su 32 i consiglieri presenti.


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2 commenti

  1. Il consigliere Gioveni ex UDC è uno di quei consiglieri che negli anni passati ha sempre fatto gioco a chi voleva rallentare i lavori in aula.
    Andate a spulciare i vecchi articoli di questa testata e scoprirete che il suo gruppo è stato un magnifico rappresentante di assenteisti tattici.
    Oggi si riscopre stacanovista.
    Io non gli credo.

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  2. bonanno giuseppe 23 Gennaio 2020 09:10

    a BUDDACIOTI…CONSIGLIERI ::::USCITE GLI ATTRIBUTI……..sempre se li avete.

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