Il Comune di Messina ha richiesto aree e specchi acquei per il ricovero natanti ma il Demanio Marittimo non risponde
MESSINA – La stagione estiva mette puntualmente in risalto il corto circuito tra l’esigenza dei cittadini di fruire liberamente delle spiagge e quella dei proprietari di barca di assicurare un ricovero ai loro natanti. In tante zone del nostro lungo litorale si osservano situazioni che alimentano disagio. A questo proposito, nei giorni scorsi, è stato inviato al nostro numero WhatsApp 366.8726275 un video che documenta la condizione del tratto di spiaggia delle Case Basse di Paradiso di fronte alla piazzetta recentemente dedicata alla poetessa Maria Costa. Barche e qualche relitto occupano tutto lo spazio a disposizione. La balneazione non è, pertanto, consentita in un contesto che merita, invece, di essere riqualificato.
Il Comune di Messina richiede concessioni per il ricovero natanti ma il Demanio marittimo non risponde
Il Pudm (Piano Urbano del Demanio Marittimo) adottato con delibera di Consiglio comunale il 13/12/2021 e ancora assurdamente in attesa di approvazione da parte della Regione, individua delle aree di Ricovero Natanti (RN). Tra queste l’Assessore alle politiche del mare, Francesco Caminiti, a marzo scorso, ne ha chieste sei al Demanio Marittimo in concessione temporanea per tre anni, così distribuite: Torrente Papardo; Capo Peloro; Canale degli Inglesi; Acqualadrone; Lido spiagge d’oro; Casabianca. Si potrebbero, così, creare circa cento posti barca. E’ stato anche approvato il relativo progetto di allestimento delle aree di ricovero. Purtroppo, però, a tutt’oggi, il Demanio Marittimo non ha concluso l’iter istruttorio dell’istanza presentata dal Comune.
Nel mese di luglio scorso l’assessore Caminiti ha, inoltre, richiesto la concessione temporanea sino a ottobre di 14 specchi acquei all’interno dei pennelli collocati a protezione della costa tra Ganzirri e Torre Faro. Anche in questo caso, nessuna risposta è ancora giunta.
Così l:obiettivo di sistemare le 1346 barche diffuse nelle spiagge cittadine non si può raggiungere.
Come si può facilmente osservare, ancora una volta la burocrazia regionale, con i suoi tempi lunghissimi, si frappone alla possibile risoluzione di problemi che riguardano tanti cittadini.
Visto che una fruizione ordinata delle nostre spiagge è interesse di tutti, sarebbe opportuno che la nostra deputazione regionale, si occupasse della questione e sollecitasse l’assessore regionale competente a pretendere dai suoi uffici un definitivo riscontro alle richieste di concessione presentate dal Comune di Messina.

Ahimè questa situazione è a dir poco vergognosa. Non basta sventolare “ bandiera blu”, serve ben altro contro la maleducazione che regna sovrana….., buon lavoro
E si purtroppo duole dirlo. Se ci fosse stato Cateno Sindaco il problema sarebbe stato risolto. E’ questo il prezzo da pagare per le controfigure.
Il tema vero è che se non c’è uno spazio idoneo (e legale) dove mettere le barche queste dovrebbero essere sistemate e gestite a totale cura e spese dei proprietari, e non ammorbare con la loro presenza un’intera cittadinanza deturpando un litorale che potrebbe essere uno dei più suggestivi d’Italia
100 posti contro 1346 è un successone di progettazione, complimenti!
100 posti contro 1346 è un successone di progettazione, complimenti!
Sarebbe interessante, vista la totale non conoscenza marinara dimostrata fino ad adesso, di prendere visione del progetto dell’allestimento delle aree di ricovero, visto che i vari siti individuati hanno tutti caratteristiche diverse per le soluzioni di varo e alaggio delle imbarcazioni.
Abbiamo tolto in città un migliaio di parcheggi tra alberelli vari e piste ciclabili, eravamo famosi per la larghezza delle strade e ne abbiamo ridotto le carreggiate, abbiamo cancellato il “Viale”, stiamo trasformano la “Fiera Internazionale” in 4 aiuole con un po’ di prato e un percorso dove fare passeggiare i cani, abbiamo ridotto ai minimi termini la spiaggia libera, dove migliaia di famiglie passavano le vacanze, grazie alle deregulation delle concessioni, eliminiamo adesso anche le barche dei pescatori abbiamo……….com’era bella (e ricca) Messina