Dalla Convention del Pdl si leva un coro unanime: diffidate dell’anti-politica

La regola principale di ogni campagna elettorale è quella di esaltare i propri meriti e sminuire, se non addirittura denigrare , gli avversari politici. In questa corsa elettorale datata 2013, che porterà alle ormai imminenti elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, l’avversario più temuto sembra essere l’ anti-politica, che continua a far viaggiare col vento in poppa il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, ma soprattutto crea disaffezione tra gli elettori , allontanandoli dal voto e facendo crescere vertiginosamente la percentuale degli astensionisti.

Ed il tema dell’anti-politica e della crescente distanza tra i cittadini ed i partiti è stato il filo conduttore della convention del Pdl, che si è svolta questo pomeriggio al Teatro Vittorio Emanuele, rimasto vuoto per metà, nonostante la presenza del presidente del Senato, Renato Schifani, capolista in Sicilia, terra che ha gli ha dato i natali. I candidati in lizza con il Popolo delle Libertà che si sono succeduti sul palco, e cioè il deputato uscente Vincenzo Garofalo, il coordinatore regionale del partito Giuseppe Castiglione, il sindaco di Sant’Agata Militello Bruno Mancuso, l’ex ministro della Difesa, messinese d’origine, Antonio Martino (lontano dalla città da 50 anni, come lui stesso ha ammesso), hanno infatti voluto lanciare un messaggio unanime, rivolto a chi era in sala ma soprattutto a chi stava fuori: diffidate dell’anti-politica.

Con riferimento a Grillo, Garofalo ha detto: «Ma vi sembra democratico uno che vuole imporre la propria idea? E, poi, se pensa di esser più bravo degli altri e di avere le soluzioni ai problemi perché non si è mai candidato, come sindaco di Genova o presidente della Regione?» Il coordinatore cittadino del Pdl ha, quindi, invitato i presenti a guardare ai programmi più che ascoltare i proclami. Ancora più sferzante l’attacco di Martino, sorprendentemente spiritoso in alcune sue battute: «Dobbiamo combattere la disaffezione alla politica e non mi riferisco a Grillo, che per alcune sue esternazioni andrebbe rinchiuso in un manicomio, ma all’astensionismo. Noi dobbiamo votare nel nostro interesse, se noi non ci interessiamo di politica, con il voto la politica si interessa di noi». L’ex ministro, co-fondatore nel 1994 di Forza Italia e tessera numero 2 di quel partito è un fiume in piena e non sottace gli errori commessi negli anni da Forza Italia prima e Pdl dopo. In particolare, sono tre -a suo dire- gli errori che hanno contribuito ad allontanare la gente ed hanno un nome ed un cognome: Irene Pivetti, Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini: tutti e tre hanno rivestito la carica di presidente della Camera e tutti e tre sono stati responsabili, in diversi momenti ed in diverse circostanze, della fine dei governi guidati da Berlusconi.

Nonostante lo scetticismo e la diffidenza degli italiani nei confronti dei partiti, il Pdl continua a credere di poter sconfiggere il dilagante fenomeno dell’anti-politica ed essere ancora la prima forza politica del paese. Sul punto, il presidente Schifani si è dichiarato più che ottimista: «Possiamo e dobbiamo vincere queste elezioni , siamo in grande recupero. Abbiamo un progetto serio di cambiamento: niente fannulloni; niente assunzioni clientelari; riduzione dei costi della politica; abolizione dei finanziamenti ai partiti; riduzione del numero dei deputati. La vita del parlamentare sarà trasparente sul piano patrimoniale. Così dobbiamo sfidare l’anti-politica ed il grillismo». Ha, poi, lanciato un monito: «Dobbiamo stare attenti al programma del nulla, con il voto di protesta non si va da nessuna parte, chiedete il voto per un progetto serio».

Alla Convention organizzata al Teatro Vittorio Emanuele non hanno partecipato – come prevedibile – gli ex An Mimmo Nania, Giuseppe Buzzanca e Santi Formica. I tre sono stati, comunque, “nominati” da tutti i protagonisti, tranne che da Garofalo. Li hanno pubblicamente ringraziati sia il coordinatore Castiglione che il sindaco Mancuso, ma è stato Schifani a spendere per loro le parole migliori, “rassicurandoli” sul loro futuro: «Non c'è stata alcuna epurazione,è una logica che non appartiene al nostro partito. Ho apprezzato che i nostri amici ex An abbiano deciso di restare nel Pdl e fare campagna elettorale per noi. Per loro ci saranno nuove opportunità, già a partire dalle prossime elezioni». La parola amministrative non è stata pronunciata, ma è ovvio che il riferimento è a quella competizione elettorale, che arriverà subito dopo le politiche. Del resto, promettere quando si è in piena campagna elettorale è la cosa che ai politici “di professione” riesce meglio.

In prima fila, per l'appuntamento con gli elettori al Vittorio Emanuele, c'erano anche il deputato all'Ars Nino Germa, il presidente della Provincia Nanni Ricevuto ed il capogruppo al Consiglio provinciale Angelo Passanati ed il sindaco di Patti Mauro Aquino. La campagna elettorale del Pdl a Messina e in provincia è ufficialmente iniziata. (Danila La Torre)