Caos Messina, Mannino risponde a Sciotto e tende la mano: "Ancora disponibile"

Caos Messina, Mannino risponde a Sciotto e tende la mano: “Ancora disponibile”

Giuseppe Fontana

Caos Messina, Mannino risponde a Sciotto e tende la mano: “Ancora disponibile”

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giovedì 15 Giugno 2023 - 18:10

Nonostante la rottura, l'imprenditore dà la sua versione dei fatti e insiste: "Io sono ancora qui. Garanzie? Le aveva". Ecco perché

MESSINA – Fabrizio Mannino replica con una conferenza stampa al presidente del Messina, Pietro Sciotto, che oggi pomeriggio ha annunciato l’interruzione della trattativa. “Premetto di aver risolto il patto di riservatezza – ha esordito Mannino – che mi legava al presidente Sciotto e al Messina. Non sono riuscito a raccontarvi le cose e questo mi è dispiaciuto. Ho anche il dovere di informarvi su quanto è successo in questi giorni. Serve chiarezza su questa trattativa che come è noto sto conducendo da parecchio tempo, lo testimoniano le Pec. Sto cercando in tutti i modi di raggiungere un accordo e sono convinto che la strada migliore in assoluto sia la chiarezza per cerca di trovare una possibilità di successo. Non sono qua per guadagnare o speculare, ma solo per interesse per il Messina, che rappresenta una parte delle mie origini e della mia famiglia. Non è una semplice squadra ma qualcosa che per me va oltre”.

“Premetto però – ha aggiunto Mannino – che la squadra appartiene ai tifosi, alla città e a chi sostiene la squadra e vuole bene a Messina. Se qualora un giorno qualcuno mi chiedesse di farmi da parte perché sono un impedimento al bene del Messina io lo farò, oggi o magari in futuro domani. Ma questa società è un bene privato, una Srl, a cui non posso sottrarmi. Devi rispettare la legge, facendo tutto ciò che si fa quando si acquista una città. Questo lo dico negli interessi di tutti e lo ricordo spesso a me stesso: è qualcosa che ha una rilevanza più forte. Per questo voglio raccontare la verità e ve lo dimostrerò”.

E aggiunge: “Voglio rispettare il bene collettivo e per questo dico al presidente Sciotto di non considerare questa conferenza contro i suoi interessi ma un punto di partenza per un accordo. Evitiamo di fare dichiarazioni, ma troviamoci insieme e raggiungiamo un accordo. Spero che questa sollecitazione venga accolta senza fare più affermazioni indefinibili tramite stampa. Io sono rimasto qui, avevo una sensazione strana. Sono qui e non mi muovo, al di là degli incontri avuti, se vogliamo incontrarci ci sono. Partendo da questo presupposto, che penso possa essere condiviso, va fatto di tutto da ambo le parti. Credo che il sindaco Basile abbia fatto tanto, cercando di farci raggiungere un accordo soddisfacente per entrambi. Non voglio obbligare nessuno, stiamo parlando di una società privata, ma vorrei sollecitare un dialogo. Dimentichiamo tutto ciò che è successo”.

Poi racconta: “Il presidente Sciotto con le sue dichiarazioni ha rotto il patto di riservatezza da lui stesso voluto. Io con una Pec mi sono presentato, ho dato informazioni e tutto ciò che prevede la normativa della Lega Pro. Ho consegnato tutto al sindaco, seguendo un percorso ufficiale. Tutte le verifiche che dovevano essere fatte e che dovranno essere fatte in futuro possono essere portate avanti. Il presidente Sciotto ha fornito una visione a mio avviso poco precisa e poco conducente dei fatti. Oggi vengo informato che il signor Sciotto fa dichiarazioni che non avrebbe potuto fare, una condotta che viola il patto di riservatezza e per questo mi ritengo libero. Il punto è però: vogliamo raggiungere un accordo? Ci sono. Si parla di garanzie? Ma di quali stiamo parlando? Ho solo chiesto di iscrivere la squadra al campionato di Serie C. Io non ho titolo per farlo. Mi posso muovere e sollecitare l’amministrazione per l’utilizzo degli stadi. Ma questo non compete a me e neanche posso dare i soldi a Sciotto senza un contratto perché non sono un benefattore. Devo comunque presentare una rendicontazione di ciò che faccio. Non si può pensare che io faccio un bonifico e lui iscrive la squadra, questo non si può fare nemmeno per la legge”.

L’impegno di massima

“Due giorni fa – prosegue – ero riuscito a far firmare un impegno di massima che sarebbe dovuto sfociare in un accordo tra i legali. Si prevedeva la restituzione della somma che il signor Sciotto avrebbe dovuto pagare per l’iscrizione. Quando si sarebbe potuti arrivare alla sottoscrizione del contratto, avrei pagato acquisendo il 51 per cento della società. Si andava dal notaio e seduta stante avrei presentato l’assegno circolare e lui avrebbe ceduto la quota. L’altra parte a copertura del debito, di cui ancora oggi non ho cognizione, sarebbe stata pagata via via: lui paga i debiti e io lo rimborso. La garanzia c’era perché si tiene le quote. E su questo abbiamo raggiunto l’accordo che lui, firmando, ha scritto fosse soggetto a valutazione. Al mattino mi chiama, vado al concessionario e dopo 5 minuti di monologo il presidente Sciotto mi dice di superare questo accordo. Mi propone la cessione del 100 per cento con un pagamento di un corrispettivo e di un importo. Trovandomi in questa situazione ho detto va bene, anche se è cambiato tutto dalla sera alla mattina. Mi riunisco coi consulenti e mi dicono: se se la sente… Anche perché la cifra era superiore a quella precedente. Ma dico che se devo pagare di più voglio sapere esattamente quant’è il debito. Quanto è la passività”.

Continua Mannino: “Nei giorni precedenti non si è mai trovato un punto d’accordo tra il conteggio di Sciotto e la due diligence iniziata dal commercialista incaricato da me. Una differenza enorme, per questo ho chiesto di dirmi chiaramente quanto pagare. Non posso comprare una cosa al buio e devo dire che mi era stato detto di verificare bene la congruenza dei conti. Ciò nonostante ieri raggiungiamo un accordo. Io chiamo il consulente e chiedo di andare subito a Giammoro per ricevere questa documentazione per concludere il dato sulla passività. Solo che il commercialista della controparte non era autorizzato a fornire la documentazione. Fino a ieri allo un terzo dei documenti contabili ci sono stati forniti. Così diventa non un’operazione avventata ma impossibile. Gli ho chiesto di insistere, visti i tempi ristretti. Al mattino mi sveglio e mi trovo in questa situazione in cui la mia figura viene dipinta come quella di una persona non adeguata. Viene annullato tutto il lavoro fatto senza darmi giustificazioni sull’acquisto. Ripeto: sono disponibile in qualsiasi modo a raggiungere un accordo nell’interesse di tutti. Ma soprattutto a iscrivere la squadra al campionato”.

Guerra di cifre

A quanto ammonta la differenza del monte debiti dichiarato rispetto a quello del consulente: “L’attivo per Sciotto è di 280 mila euro, per noi 60 mila. Il passivo loro dichiarano un milione e 200 mila euro, per noi 2 milioni e 800 mila euro, da numeri però non confermati. Ma l’iscrizione è la condicio sine qua non, semplicemente perché io non posso farlo. Qualsiasi trattativa è basata su questo. I tempi? Per quanto riguarda me sono pronto, se vuole andare avanti possiamo raggiungere un accordo”.
“Nessuno rilascia garanzie in bianco – conclude poi Mannino -. Per questioni legali e di regolamento bisogna rilasciare una ‘confort letter’, che rilascia la banca, in cui si spiega la solidità. Certifica una presenza di fondi superiori, nei miei conti, a 50 milioni di euro”.
Ad aspettare Mannino fuori dal Royal Palace Hotel un gruppo di ultras, preoccupati per le sorti del Messina. L’imprenditore si è fermato a dialogare con loro rispondendo alle domande dei tifosi.

L’incontro con i tifosi

2 commenti

  1. Chi compra e chi vende sono accomunati da un solo interesse ossia l’ utile. Nel calcio di oggi e nella realtà moderna non è molto credibile acquistare una società sportiva, con annessi e connessi, solo per fini sentimentali e di origini familiari. L’unico che forse lo ha realmente fatto e con cifre ben più consistenti, guadagnandoci in sicuramente nell’immagine, è da poco passato a miglior vita.

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  2. mi pari chi chistu fa sulu pubbirazzu….i trattativi si fannu chi picciuli supra u bancu, comu quannu giochi a poker o vai o casino’, chi paghero non si va da nessuna parte , picciuli contanti ….e vidi si Sciottu non molla ma i picciuli ripetu hannu a essiri supra u bancu belli evidenti e unni un nutaru con i testimoni si no su tutti chiacchiri e tabaccheri i lignu……non giustifico Sciotto sicuramente ..ma ritengo ridicolo quello che dice questo signore,……

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