Carabiniere e poliziotto fratelli arrestati a Messina, saranno processati

Carabiniere e poliziotto fratelli arrestati a Messina, saranno processati

Alessandra Serio

Carabiniere e poliziotto fratelli arrestati a Messina, saranno processati

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mercoledì 12 Febbraio 2020 - 19:35

Maurizio e Francesco Pugliatti sono accusati di aver confezionato multe false ai danni di due agenti per vendetta

E’ a una svolta il procedimento sui fratelli Maurizio e Francesco Pugliatti, rispettivamente brigadiere dei Carabinieri e sovrintendete capo della Polizia, finiti ai domiciliari nel settembre del 2018 con l’accusa di aver firmato false multe ai danni di colleghi per ritorsione.

Il Gup Maria Militello

Il giudice per l’udienza preliminare Maria Militello oggi li ha rinviati a giudizio per le accuse di falso e a accesso abusivo al sistema informatico. Per loro quindi si aprirà il processo di primo grado, a partire dal prossimo 9 aprile davanti al giudice monocratico.

I due sono finiti nei guai per uno “scontro” con due poliziotti, in servizio all’UPG della Questura, che indagando sul furto della borsetta segnalato da una giovane – che ha ritrovato l’oggetto ma senza gli 800 euro custoditi all’interno – hanno individuato quale responsabile e denunciato la nipote del Pugliatti poliziotto.

Tempo dopo, i due agenti si sono visti recapitare una multa perché giravano su scooter non assicurati. Il verbale era stato siglato proprio dal carabiniere, fratello del loro collega. Pugliatti, che era in servizio al Radiomobile, aveva infatti scritto sulla multa di aver visto passare i due scooter, diretti alla caserma Calipari – dove i due agenti erano in servizio. Non sarebbe riuscito a fermarli ma, annotando la targa, si sarebbe accorto che non erano assicurati.

Ai due multati, però, qualcosa non tornava. Le telecamere di sorveglianza hanno confermato i loro sospetti: quella mattina, infatti, non erano passati da dove il carabiniere aveva scritto di aver visto transitare i due scooter. Da lì l’inchiesta, che ha portato la Procura di Messina a concludere che le multe erano false e che si trattava di una ritorsione per la denuncia alla nipote di uno dei due.

I due agenti hanno infatti anche raccontato che, quando il collega ha saputo della denuncia, si è lamentato con entrambi che, trattandosi di una parente, avrebbero dovuto avvisarlo, per permettere alla ragazza di comporre bonariamente la situazione, senza arrivare alla denuncia.

L’accusa di accesso abusivo al sistema informatico, eseguito materialmente da un altro collega (secondo la Procura in buona fede), è legata  a come i Pugliatti si sarebbero procurati le targhe dei due agenti. 

l’avv Nino Cacia

I domiciliari, invece, sono scattati quando il giudice che si è occupato del caso si è accorto che i fratelli Pugliatti erano a conoscenza dei verbali rilasciati dai due poliziotti. Di fronte al rischio di una fuga di notizie sulle indagini ancora coperte da segreto istruttorio, quindi, il giudice per le indagini preliminari ha a suo tempo firmato i provvedimenti cautelari per entrambi.

A difendere i due fratelli sonio gli avvocati Salvatore Silvestro, Ugo Colonna e Sebastiano Fazio. Le parti civili sono invece assistite dall’avvocato Nino Cacia.

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