Carcere di Barcellona, aggredita un’agente. Fp Cgil se la prende con la Regione

Carcere di Barcellona, aggredita un’agente. Fp Cgil se la prende con la Regione

Redazione

Carcere di Barcellona, aggredita un’agente. Fp Cgil se la prende con la Regione

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venerdì 12 Febbraio 2021 - 09:24

Il sindacato denunciato croniche carenze di organico

Ancora un’aggressione ai danni di un agente della Polizia penitenziaria del carcere di Barcellona; ancora una volta l’esecutore materiale dell’episodio è una detenuta affetta da problemi psichiatrici ristretta nella sezione Atsm (Articolazione tutela salute mentale).

«Il fatto – raccontano il segretario della Fp Cgil di Messina, Francesco Fucile, e il coordinatore provinciale Giovanni Spanò -, si è verificato durante la chiusura delle camere di pernottamento. Una detenuta, dopo essersi rifiutata di rientrare nella propria camera, in modo del tutto improvviso, ha colpito con uno sgabello di legno l’agente addetta alla medesima sezione. La lavoratrice è quindi stata immediatamente condotta al pronto soccorso dell’Ospedale di Milazzo per essere refertata».

Il sindacato chiama nuovamente in causa l’Assessorato Regionale alla Sanità, più volte sollecitato ad intervenire sulla complessa gestione della Sezione Atsm, ma che a fronte delle innumerevoli denunce “è sempre rimasto silente ed impassibile: «Ci viene davvero difficile comprendere – affermano i dirigenti sindacali – come uno degli esponenti della principale istituzione politica siciliana continui a rimanere indifferente di fronte a quello che si verifica a Barcellona e che abbiamo sempre denunciato. Continuando di questo passo, infatti, alla luce anche dei cronici problemi di carenza di organico che interessano tutti gli istituti penitenziari, compreso ovviamente il carcere di Barcellona, ci troveremo ad assistere a qualcosa di ben più grave rispetto agli episodi finora verificatisi e a quel punto sarà necessario che ciascuno si assuma le proprie responsabilità. La gestione delle Sezioni Atsm non può essere demandata esclusivamente al personale di polizia penitenziaria, in quanto quest’ultimo deve essere affiancato da competente personale sanitario capace di gestire problematiche psichiatriche che affliggono i detenuti che infatti, se non adeguatamente supportati, si rendono protagonisti di episodi di violenza ai danni degli agenti. Proprio relativamente alla scarsa presenza di personale sanitario – continuano Spanò e Fucile – riteniamo sia assolutamente inaccettabile che in una sezione Atsm con settanta detenuti con problemi psichiatrici, ci sia la presenza di un solo medico psichiatra. In proporzione al personale medico specialistico previsto per le Rems, si conta la mancanza di ben sei medici psichiatrici a tempo pieno con reperibilità medico-psichiatra notturna e festiva».

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