Caro-carburante, anche i gestori reggini "in lotta" col Governo

Caro-carburante, anche i gestori reggini “in lotta” col Governo

Redazione

Caro-carburante, anche i gestori reggini “in lotta” col Governo

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giovedì 12 Gennaio 2023 - 19:01

Il gioiese Pedà, vicepresidente nazionale Figisc: la responsabilità dei rincari non è assolutamente in capo ai gestori, a 'fare il prezzo' sono le compagnie

REGGIO CALABRIA – Appena concluso il Consiglio nazionale Figisc che ha visto all’ordine del giorno, ovviamente, il caro-carburante e la querelle relativa alle misure varate dal Governo sulla trasparenza dei prezzi. Per domani convocato d’urgenza un tavolo Governo-sindacati di settore per trovare un punto di incontro su una vicenda che ha assunto connotati spiacevoli.

«I rincari? I gestori non c’entrano»

È Antonino Pedà, presidente provinciale Figisc Confcommercio, a spiegare lo stato dell’arte ed i termini della questione che, nella veste di vicepresidente nazionale Figisc, sta seguendo in questi giorni molto da vicino. «Il clamore che si è sollevato attorno alla vicenda del caro carburante – dichiara Pedà – ha assunto connotati spiacevoli. È chiaro che la responsabilità dei rincari non è assolutamente in capo ai gestori degli impianti i quali, non avendo margini di manovra sul prezzo del carburante erogato, sono al momento solo vittime delle misura adottata dal Governo. Ne subiamo gli effetti, come il cliente, ed essere invece additati oggi come speculatori è offensivo.

Nonostante sia oramai noto a tutti – continua Pedà – che il prezzo di vendita del carburante è determinato dalle compagnie petrolifere alle quali siamo legati contrattualmente, raccontare di gestori che manipolano i prezzi o speculatori è una narrazione che anche giornalisticamente conviene e che ha molta presa sul cittadino alla ricerca, in un momento di grave crisi economica, di un colpevole. Anche a seguito dell’improvvida iniziativa adottata dal Governo circa l’ulteriore esposizione del prezzo medio giornaliero nazionale del carburante nelle stazioni di servizio, la proclamazione dello stato di agitazione, con presidio sotto Montecitorio, per le giornate del 25 e 26 gennaio, è stata una scelta quasi obbligata per fare sentire la nostra voce e fare conoscere alla popolazione la verità dei fatti».

Convocazione da parte del Governo, nota positiva

L’ultima novità è la convocazione d’urgenza per la giornata di domani, di un incontro tra i ministri competenti ed i sindacati di settore. «L’obiettivo di Figisc in questa fase rimane quello di ristabilire la verità dei fatti – conclude Pedà. Per questa ragione abbiamo accolto come un segnale positivo la convocazione da parte del Governo. Finora troppe decisioni sono state prese senza ascoltare la categoria ma rimaniamo fiduciosi che l’incontro domani possa essere utile a trovare un punto di incontro e, soprattutto, a tutelare la reputazione e l’operato dei gestori».

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