Ecco com'è andata la prima udienza per i due lavoratori licenziati
MESSINA – Uno ha chiesto la messa alla prova, l’altro vuole chiudere la partita in fase preliminare, puntando allo “sconto” di pena. Sono queste le strade processuali scelte dai due ex autisti Atm, licenziati dall’azienda dopo la verifica della documentazione presentata per accedere alle procedure di assunzione. Documentazione che sarebbe stata falsificata, secondo l’Azienda e secondo la Procura di Messina, che ha chiesto per entrambi l’emissione del decreto penale di condanna.
I due però si sono opposti e, davanti al giudice per le indagini preliminari Simona Finocchiaro, hanno optato per due diversi esiti. Uno di loro, assistito dall’avvocato Rosaria Filloramo, ha scelto il rito abbreviato e tornerà in aula, davanti ad un altro GUP, il prossimo 3 aprile per definire la sua posizione. L’altro invece, difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro, si ripresenterà in udienza il 10 luglio per l’elaborazione del programma di trattamento.
In entrambi i casi la Municipalizzata dei trasporti è parte civile, rappresentata dall’avvocato Giovanni Mannuccia.
Speriamo che almeno non vengano assunti, o vengano licenziati in tronco.
Se si controlla bene e non segretiamo i documenti, penso che qualche altra documentazione falsa c’è. E che dobbiamo fare, così funziona a Messina.
Non difendete il tribunale del lavoro, “un ente inutile e dannoso”.
Gentilissimo,
nessuna difesa ma “ente inutile e dannoso” è un attacco generico e non circostanziato. Cordiali saluti
Qual è la posizione del sindacato che a prescindere ha sempre criticato l’operato dell’azienda? Anche in questo caso addosserà ogni responsabilità ai vertici aziendali?
Signor Olivieri, con tutto rispetto per le sue opinioni, riguardo al Tribunale del lavoro, provi a leggere diverse sentenza da esso prodotte e ne trovi almeno una sensata.