Caso Bibbiano, una lente di ingrandimento anche sugli affidi dei minori a Messina

Caso Bibbiano, una lente di ingrandimento anche sugli affidi dei minori a Messina

Francesca Stornante

Caso Bibbiano, una lente di ingrandimento anche sugli affidi dei minori a Messina

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giovedì 08 Agosto 2019 - 08:00

La richiesta è della consigliera comunale M5S Cristina Cannistrà che vuole portare anche a Messina la battaglia che i pentastellati stanno facendo in tutta Italia

MESSINA – Dopo il caso di Bibbiano e i risvolti dell’operazione “Angeli e demoni”, su input del gruppo nazionale Pari Opportunità e della senatrice Grazia D’Angelo, la consigliera comunale del m5s Cristina Cannistrà ha presentato un’interrogazione al sindaco Cateno De Luca, alla Giunta e al dipartimento Politiche Sociali per fare la massima chiarezza sulle modalità di affido dei minori a Messina e verificare la correttezza delle procedure adottate dagli organi competenti.


«Si tratta – spiega l’esponente del M5s – di una battaglia che stiamo portando avanti in tutta Italia e che verrà estesa anche agli altri consigli comunali della Sicilia. Ogni anno sono tantissimi i minori allontanati in modo coatto dalle proprie famiglie e non sempre con motivazioni tali da giustificarne la drastica scelta. L’obiettivo – prosegue – è quello di analizzare in modo approfondito dati e report in modo da poter monitorare la situazione degli affidi familiari e il funzionamento delle strutture di accoglienza in tutta la regione. Non mettiamo in dubbio la buona fede degli operatori e degli addetti ai lavori, ma riteniamo fondamentale promuovere una politica responsabile sul tema e vigilare su modalità e gestione dell’inserimento dei bambini nelle strutture»


«Nello specifico – spiega ancora la consigliera – il gruppo di lavoro Pari Opportunità ha elaborato una serie di attività ispettive per conoscere quanti sono attualmente i bambini allontanati dalle loro famiglie di origine, a quale tipologia di affidamento extra familiare si è ricorso, quanti sono gli esiti positivi di rientro/riaffido del minore e quanti controlli sono stati attivati dagli organi di competenza del Comune negli ultimi cinque anni, e con quali esiti».

Obiettivo dell’interrogazione, infine, è quello di capire in quanti casi l’affidamento sia stato disposto senza porre in essere gli interventi di sostegno e di aiuto alle famiglie di origine (previsti dalla Legge n. 149 del marzo 2001) e a quali organi competenti e a quale tipologia di affidamento extra familiare si è ricorso.

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