Cateno De Luca assolto: si può insediare all'Ars dopo la proclamazione

Cateno De Luca assolto: si può insediare all’Ars dopo la proclamazione

Rosaria Brancato

Cateno De Luca assolto: si può insediare all’Ars dopo la proclamazione

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venerdì 10 Novembre 2017 - 13:30

L'assoluzione di oggi apre le porte all'insediamento di De Luca all'Ars. Potrà farlo anche qualora il gip dovesse confermare i domiciliari, dal momento che non è obbligatoria la "presenza fisica"

Senza dubbio siamo un caso da manuale.

Cateno De Luca, eletto all’Ars la notte di lunedì 6 novembre, arrestato all’alba di mercoledì 8 novembre per evasione fiscale, in udienza per un altro processo giovedì 9 novembre, assolto venerdì 10.

Al di là degli aspetti mediatici che porteranno l’Ars e la nuova maggioranza alla ribalta nazionale ci sono quelli squisitamente tecnici e giuridici e che riguardano il ruolo di De Luca appena eletto deputato.

In questo momento ci sono due elementi distinti: gli arresti domiciliari per evasione fiscale e la sentenza di primo grado che lo ha ASSOLTO. Pertanto l’unico ostacolo alla sua presenza fisica all’insediamento sono gli arresti domiciliari.

De Luca non è stato ancora proclamato deputato, lo sarà dopo l’avvenuta ufficializzazione degli eletti con la conclusione delle operazioni degli uffici elettorali centrali, quindi non prima di una settimana.

L’insediamento potrà avvenire anche qualora il giudice, che domattina interrogherà De Luca, dovesse confermargli i domiciliari, dal momento che non è necessaria la “presenza fisica” all’Ars. Qualora invece il giudice dovesse disporre la revoca dei domiciliari allora De Luca potrà essere presente all’insediamento all’Ars.

Con l’assoluzione non scatta alcuna sospensione quantomeno, in caso di ricorso della procura in appello, fino alla sentenza di secondo grado.

E’ chiaro che resta in piedi il secondo procedimento, quello per evasione fiscale, ma è appena agli inizi.

C’è da rilevare che la “presenza fisica” di De Luca è importante all’Ars per la maggioranza di centro-destra ai fini dell’elezione del Presidente e dell’Ufficio di presidenza, scelte che si giocano sul filo del rasoio ed anche un voto in più o in meno ha le sue conseguenze.

Al di là degli aspetti tecnici, è l’immagine di un’Ars “zoppa” sin dalla prima seduta, con un neo deputato che non può presenziare perché è agli arresti, quella che colpisce.

Nell’arco di 7 giorni infatti per De Luca, nei confronti dei quali i sostenitori stanno portando avanti una serie di manifestazioni e che si dichiara “perseguitato dall’in-giustizia”, è passato dall’elezione a ben due provvedimenti giudiziari nei suoi confronti, l’ultimo dei quali a suo favore. “Ho avuto 15 procedimenti ed in tutti sono stato assolto, finirà anche così” ha detto fino a ieri.

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. Come volevasi dimostrare. Nella maggior parte dei casi, dopo infiniti processi e titoloni a nove colonne, si scopre che l’imputato è innocente. Adesso, aspettiamo gli altri processi, non ultimo quello a genovese, condannato dall’opinione pubblica senza attendere il completamento dell’iter giudiziario. Abbiamo già visto come è finita con mastella (anch’esso condannato dalla gente prima del processo) e con tantissimi altri. Forse, dovremmo essere più prudenti e parlare solo dopo che i fatti vengono analizzati. Invece, si condanna appena un magistrato da in pasto ai giornali la sua versione e non si ascoltano neppure le tesi difensive. Forse, se fossimo più rispettosi della nostra Costituzione, eviteremmo le condanne preventive

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  2. Come già commentato l’altro giorno, tutta questa ridicola storia è propedeutica all’elezione a sindaco di messina del soggetto in questione.
    Dopo Accorinti è più che naturale che segua De Luca

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  3. tu confondi l’oro col piombo. Ridicolo

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  4. gent.le Sig Caliri ,solo per discutere e non polemizzare, in linea di massima ha ragione per quello che afferma nel senso che bisogna evitare sempre gli eccessi le gogne mediatiche le affermazioni pesanti e volgari ecc ecc però vorrei fare 2 considerazioni : la prima è che quanto sopra vale in assoluto in caso di avviso di garanzia al quale si da una valenza diversa , la seconda è che in presenza di una sentenza anche se di primo grado comunque un giudizio c è anche se rivedibile in positivo o negativo e quindi il lettore il cittadino L utente la società quantomeno si attendono un atteggiamento dignitoso sereno tranquillo e non certamente arrogante o indisponente.Da ciò ritengo scaturisca la gogna che comunque è da condannare

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  5. Per tentata corruzione De Luca non è innocente, il reato è prescritto.
    Il tuo padrone Genovese invece si è beccato ben 11 anni in primo grado e non proprio per reatucci. Certo in un tribunale italiano succede di tutto e può accadere che Genovese venga anche assolto o ben più probabile che i reati si prescrivano, Berlusconi docet. Certo non dovesse accadere, sarà dura per 17mila sudditi rivolgersi ad un trono vacante

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  6. La magistratura commette errori come chiunque. Non è in discussione la colpevolezza o meno di De Luca. Il problema della candidatura di chi è già indagato è grave perché la condanna mina il ruolo istituzionale. Va salvaguardata in primis l’istituzione, patrimonio del Paese. Il politico dovrebbe solo essere un servitore delle istituzioni ed interprete del ruolo. Enzo Tortora si dimise da parlamentare europeo per farsi processare, perché antepose l’importanza la garanzia e l’immagine del ruolo alla sua personale. Impedire la candidatura delle persone rinviare è un atto di salvaguardia verso le istituzioni non di offesa verso queste persone. Altra storia la condanna, che resta tale sino alla eventuale revoca e non il contrario.

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