Privatizzazione servizi, fronte del no: "Massima attenzione organi competenti"

Privatizzazione servizi, fronte del no: “Massima attenzione organi competenti”

Privatizzazione servizi, fronte del no: “Massima attenzione organi competenti”

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lunedì 02 Luglio 2018 - 09:01

Le preoccupazioni della Cub e del Fronte popolare autorganizzato-Si Cobas

“La privatizzazione di Messina servizi bene comun offre ai potentati economici del settore un affare da 300 milioni di euro. Pertanto richiediamo agli organi competenti la massima attenzione”. Le preoccupazioni sono manifestate dal coordinatore provinciale della Cub, Vincenzo Bertuccelli. “L’intenzione del primo cittadino di privatizzare Messianservizi bene comune – esordisce – sono state confermate il 29 giugno dall'approvazione della delibera di Giunta con la quale vengono date precise direttive per la messa in liquidazione di Messianservizi in vista della sua privatizzazione. Questo significa mettere sul mercato una società pubblica senza debiti con un contratto di servizio da quasi 300 milioni di euro offrendo il ghiotto affare su di un piatto d'argento ai potentati economici del settore rifiuti, e mettendo a rischio posti di lavoro e trasparenza nella gestione di un settore così delicato.

La privatizzazione della gestione rifiuti – prosegue Bertuccelli – sarebbe uno jattura per Messina e la Cub provinciale lo ribadisce con forza, così come evidenzia con forza che l’avere posto il tema della privatizzazione di Messianservizi con una delibera di Giunta alla vigilia dell'adunanza dei creditori di Messinambiente di oggi, significa dare un chiaro segnale a creditori e tribunale sulle cambiate intenzioni di palazzo Zanca, alterando il normale percorso della procedura concorsuale con tutte le conseguenze che ne potrebbero derivare per Messinambiente, per Messianservizi e per lo stesso Comune”. L’organizzazione sindacale ritiene pertanto che “sarebbe opportuno che gli organi preposti, compresa la magistratura, pongano particolare attenzione a quanto sta accadendo e da parte nostra ci impegniamo ad essere vigili affinché non vadano in porto soluzioni che a nostro avviso penalizzano la città ed i lavoratori”.

Anche il “Fronte popolare autorganizzato-sì Cobas Messina si oppone fermamente alla privatizzazione dei servizi proposta da De Luca. “Acqua, rifiuti e i servizi indispensabili – scrivono in una nota – devono restare pubblici. La gestione dei beni comuni e dei servizi essenziali, per sua natura, non produce grandi redditi a meno che il lucro non si faccia proprio sulle spalle dei cittadini stessi. Inoltre si innesca il meccanismo della competitività, obbligando le imprese a ridurre i costi di gestione, agendo sul costo del lavoro, mettendo a rischio l’occupazione e i livelli salariali, nonché il quadro di tutela dei diritti. I cittadini – si legge inoltre nella nota -pagherebbero dunque soprattutto gli azionisti e non il servizio, e i lavoratori si ritroverebbero nuovamente in condizione di ricatto e precarietà, con i meccanismi di sudditanza che già conosciamo bene”.

Per questi motivi il Fronte popolare autorganizzato-Si Cobas Messina ha proposto “ai cittadini tutti, e alle organizzazioni locali impegnate nella lotta per i beni comuni e per i diritti, una assemblea popolare per mettere a punto una linea comune di proposta e di lotta per impedire che Messina torni indietro verso una strada che ha tante ombre”. Ed invita “tutti i lavoratori coinvolti nella privatizzazione (Amam, Atm Messina servizi, e Messina Servizi Bene Comune ) a fare un Fronte unico di lotta contro le misure di ridimensionamento e precarizzazione del personale”.

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