Le Rocce di Taormina, Presti: "Spesi 300mila euro, sono un dono. Niente causa"

Le Rocce di Taormina, Presti: “Spesi 300mila euro, sono un dono. Niente causa”

Carmelo Caspanello

Le Rocce di Taormina, Presti: “Spesi 300mila euro, sono un dono. Niente causa”

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lunedì 22 Gennaio 2018 - 06:43

Le dichiarazioni del mecenate dopo la sentenza del Cga con la quale si annulla l’affidamento del Villaggio per 99 anni alla sua Fondazione Fiumara d’Arte onlus

TAORMINA. Non ha rabbia Antonio Presti dopo la sentenza del Cga con la quale si annulla l’affidamento del Villaggio Le Rocce per 99 anni alla sua Fondazione Fiumara d’Arte onlus. “Per effetto della sentenza – esordisce – la Città metropolitana deciderà di far lasciare Le Rocce. Potrei fare causa, ma il problema non è questo. Anzi, annuncio ufficialmente che non ho intenzione di aprire nessun contenzioso. Non ho rabbia. Voglio solo ringraziare tutti per la condivisione, per aver consentito di riaprire quel luogo”. L’oasi naturale era stata assegnata in comodato d’uso gratuito con assegnazione diretta il 18 novembre del 2016. Dopo mezzo secolo di abbandono. Oggi il pronunciamento del Consiglio di giustizia amministrativo, che ha fatto seguito al ricorso di una società di albergatori, che in prima battuta il Tar aveva rigettato. Il Consiglio di giustizia amministrativa ha puntato i riflettori sulla concessione del bene senza gara e sul ritorno economico che ne sarebbe derivato, con riferimento alla somministrazione di alimenti e bevande. “C’è stato anche un impegno economico da parte mia – evidenzia Presti – di circa 300mila euro. Soldi ai quali rinuncerò senza far causa alla Città metropolitana. Ho ristrutturato la casa, ho fatto il percorso sicurezza ed altri lavori e manifestazioni. Tutto questo era e resta un dono. Io sono una Fondazione che dona. Con l’ex Provincia – aggiunge – bisogna vedere cosa accadrà, ma questo è un problema che riguarda questo ente, non me. Il mio era un discorso di bellezza e di Fondazione che non aveva fini di lucro. Il fatto che pur avendo speso dei soldi non chiederò un centesimo dimostra ed afferma il valore del dono. Questi sono fatti. Poi ci sono interessi economici, si vuol fare un albergo a 5 stelle e così via. Ma questo a me non interessa. Io lavoro con dei principi che non vanno in questa direzione. Il comodato con l’ex Provincia si basava proprio su questi principi. Non si strappano Le Rocce a Presti, si strappa una idea di bene Comune, un bene della conoscenza. Anche rispetto all’onda d’urto di interessi legittimi che possono avere imprenditori privati, che capisco e rispetto”. Ad avviso dell’Amministrazione comunale adesso “Taormina si deve inserire nella gestione del villaggio Le Rocce”.

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