Manfrè: "E' un tentativo di infangare l'immagine della Protezione Civile"

Manfrè: “E’ un tentativo di infangare l’immagine della Protezione Civile”

Manfrè: “E’ un tentativo di infangare l’immagine della Protezione Civile”

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sabato 19 Ottobre 2013 - 09:05

Riceviamo e pubblichiamo per intero la dichiarazione di Bruno Manfrè, dirigente del Servizio Regionale di protezione civile per la provincia di Messina, riguardo al ritrovamento di materiale risalente all'alluvione del 2009 nel deposito della palestra comunale di Mili San Marco

"Sono io insieme alle centinaia e centinaia di funzionari e volontari della protezione civile ad essere indignato.

Abbiamo gestito come Regione la palestra di Mili per accogliere i volontari che, provenienti da tutta la regione, si sono alternati in quei mesi per assistere la popolazione e contribuire al superamento dell’emergenza.

Oggi assistiamo a questo tentativo di delegittimare l’istituzione che rappresento cercando di attribuirle responsabilità che non le appartengono , facendo credere che il personale del Dipartimento regionale ed i volontari abbiamo agito in modo a dir poco irresponsabile, incivile e indecoroso.

Chi ha gestito il centro ha lasciato la palestra in condizioni perfette, riconsegnando tutti i beni dati in comodato per la gestione dell’emergenza, spostando tutti beni di prima necessità alla scuola di Giampileri dove il centro è stato trasferito nel mese di febbraio. Nulla di deperibile è rimasto nel centro e tutto ciò che era rimasto (reti, materassi e coperte), nonostante non fossero beni consegnati al Dipartimento Regionale, era stato riposto con cura in modo consono per una buona conservazione.

Nessun atto di leggerezza, superficialità o negligenza è stato compiuto dal Dipartimento Regionale e dai volontari che hanno contribuito alla gestione del centro.

Viene da chiedersi perché in questi tre anni la scorsa amministrazione non ci ha informati che i beni dovevano essere spostati, perché sono stati spostati senza informare il Dipartimento o altre istituzioni mettendoli a marcire il luoghi non adatti.

Viene da chiedersi anche come è stato gestita la Palestra di Mili nel marzo 2010 quando sono stati ospitati gli abitanti di Mili e S. Stefano che sono stati sfollati dall’Amm.ne comunale e la cui gestione non è stata a cura del Dipartimento Regionale, cosa hanno lasciato incustodito e abbandonato.

Sono interrogativi che non hanno lo scopo di alimentare ulteriormente le polemiche ma solo di dare la giusta lettura ad una vicenda che ci vede consegnati alla cronaca non solo cittadina come una istituzione irresponsabile.

Difendo con forza l’operato del personale e dei volontari della protezione civile che in quei mesi hanno dato prova e dimostrazione di grande spirito di solidarietà dando un contributo fondamentale aiutando la popolazione in silenzio, senza clamori e senza passerelle.

E’ vergognoso che si attacchi l’istituzione che rappresento chiamandolo in causa per comportamenti che appartengono alla inciviltà di altri e che danneggiano soltanto la popolazione.

Troppo facilmente, per amore di scoop, si preferisce calpestare una istituzione che in questi anni e soprattutto nei momenti difficili che ha attraversato la città, ha indiscutibilmente dato prova di impegno correttezza e serietà e rimando fortemente al mittente lo squallido tentativo di infangarne l’immagine."

15 commenti

  1. Quì non si tratta di delegittimare una grande organizzazione come la Protezione Civile, qui si tratta di riconoscere che qualcuno è stato negligente nell’addempimento del proprio incarico/dovere con le conseguenze che risaltano agli occhi di tutti.
    Tutto quel ben di Dio non doveva andare perdutto ed è giusto che qualcuno paghi di tasca propria per ricomprare quanto andato perso ed utilizzarlo immediatamente.
    Per gli “ospiti” del PalaNebiolo la stessa Protezione Civile ha lanciato una richiesta d’aiuto per brandine, materassi,lenzuola, ma guarda caso le aveva a rovinrsi in un deposito di un’altra palestra.
    Qui non si tratta di deleggittimare ma di ammettere le proprie negligenze e sapervi porre rimedio migliorando i propri sistemi di gestione e controllo dei beni che i cittadini mettono a loro disposizione.

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  2. Voi, e tutte le altre organizzazioni che all’epoca si sono attivate, rappresentate le istituzioni, lo Stato! Che senso ha dire che “la protezione civile regionale ha fatto il suo lavoro” quando il cittadino riceve i vostri servizi avvertendovi come un unico corpo? Basta con questo scarica barile e lavorate con vera sinergia a tutti i livelli del vostro apparato! Dal C.O.C. all’ultimo dei volontari assieme all’ultimo degli agenti. Rimanere ognuno nel proprio angolo con la paura di prendersi delle responsabilità è solo vigliaccheria.

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  3. Manfrè farebbe bene a stare zitto, perché più parla più sbaglia tutta quella merce trovata a Mili non era mica a casa mia, io a casa mia conosco bene quello che c’è dentro, e quella merce era stata data alla Protezione Civile è lui quale responsabile sapeva. deve solo dimettersi e donare in beneficenza a chi non ha potuto usufruire di quei beni i suoi compensi percepiti da quel giorno sino ad oggi quantomeno per sanare il danno, ma per fare questo ci vuole consapevolezza di dire “ho sbagliato e pago di tasca mia ” ma ha Messina questo non esiste ” Manfrè faccia questo è vedrà che sarà apprezzato e non attaccato dai Messinesi che in quei giorni hanno sofferto.

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  4. ora comincia il balletto delle responsabilità…iò non fu..tu mancu…iddu non c’era..io no sapia…l’autru non vidia…

    chi coordinava il tutto ?? uno ..nessuno o centomila ????

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  5. la colpa è dei materassi, che non sono riusciti da soli a trovare una collocazione! proporrei due anni di interdizione dai pubblici uffici per codesti materassi.

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  6. che lettori attenti !!!!!!
    I materassi non sono andati perduti e nemmeno le reti , sono stati spostati nel deposito umido attiguo della palestra .
    La palestra è di proprietà comunale , viene usata da diverse associazioni sportive per allenamenti , se la protezione civile dice di averle lasciate in altro deposito , magari sono stati accatastati dagli stessi ragazzi.
    Dalle foto che ho visto mi sembra che il difetto di ordine , sia tipico adolescenziale .
    A voi il resto delle considerazioni

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  7. Nei paesi civili chi gestisce la “cosa pubblica” e sbaglia fa sempre un passo indietro e lascia l’incarico. Nell’occasione sarebbe giusto sapere chi ha sbagliato senza processi sommari, solo dopo si potrà dare un giudizio sereno ed obiettivo.

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  8. Buongiorno, premetto di essere un addetto ai lavori, mi sono iscritto a questo sito solo per commentare queste idiozie che qualche soggetto ha montato su per screditare l’operato non della protezione civile IN SE STESSA, bensì delle persone che vi lavorano e collaborano. Faccio delle considerazioni alle quali spero molti lettori possano dare un contributo ed analizzare insieme per capire se davvero ci siano delle responsabilità e dove ricercare i responsabili. Ricordo benissimo l’emergenza che vide il palazzetto di Mili ospitare gli sfollati di Giampilieri, solamente per brevi periodi in quanto vennero subito ospitati presso Hotel e villaggi turistici, e ricordo benissimo la grande solidarietà che giunse da ogni dove per far arrivare agli sfortunati quanto più possibile per alleviare i loro disagi. Ricordo tanti soggetti politici che si sbracciarono portando acqua e generi alimentari di ogni tipo verso le strutture che ospitavano gli sfollati e verso i villaggi colpiti dall’alluvione.
    Riflettendo: se gli uffici pubblici hanno un inventario dei materiali loro affidati, nel momento in cui lasciano un luogo, il relativo “consegnatario” ha la premura di recuperare quanto di sua responsabilità per evitare che gli venga addebitato (sulla propria busta paga) l’eventuale ammanco (reti e materassi), quindi è chiaro che il materiale in questione non appartiene ad alcun soggetto istituzionale bensì, potrebbe essere proveniente da una delle tante donazioni che ditte private e semplici cittadini hanno allora effettuato. Appare chiaro che nel momento in cui una istituzione ben organizzata quale la protezione civile, allora fresca dell’esperienza in abruzzo, abbia perfettamente svolto il proprio dovere portando via quanto di proprietà lasciando i luoghi in ordine come previsto!!
    Nel 2010 CI FU UNA SECONDA EMERGENZA CHE VENNE GESTITA DA ALTRI ENTI, dove altri soggetti si aggirarono per i luoghi e che sicuramente avrebbero scovato il materiale in questione….CHI GESTIVA LA STRUTTURA??? CHI ERA L’ENTE CHE ASSISTEVA GLI SFOLLATI??? CHI ERANO I VOLONTARI INTERESSATI??? E IN TUTTO QUESTO TEMPO, IL CUSTODE DELLA PALESTRA NON HA VISTO MAI CHE C’ERA DEL MATERIALE IN ABBANDONO? Io credo che il materiale, se fosse stato abbandonato o “DIMENTICATO” dalla protezione civile, sarebbe stato ben ordinato e sistemato, invece qui si vede tutto a soqquadro….Chi ha fatto tutto ciò??? Quindi andiamo per ordine, se alla protezione civile non vi è alcun ammanco di materiale, se il materiale è lì da 4 anni e nessuno ne ha richiesto la restituzione, a chi apparterrebbe il materiale se non a chi lo ha donato e di riflesso ALLE ASSOCIAZIONI CHE GESTISCONO LE DONAZIONI E LA SOLIDARIETA’??? L’amministrazione Comunale del tempo, il custode pro-tempore, le associazioni sportive che hanno l’uso della palestra cosa hanno fatto in questi lunghi 4 anni???
    SMETTIAMOLA CON LE STRUMENTALIZZAZIONI CHE METTONO MESSINA ALLA RIBALTA DELLE CRONACHE NAZIONALI…
    POI NON LAMENTIAMOCI SE I GOVERNI CI ABBANDONANO, I VERI RESPONSABILI SIAMO NOI CITTADINI CHE DIAMO SEGUITO A SOGGETTI SPREGIUDICATI… SPERO CHE LA REDAZIONE DIA LA POSSIBILITA’ A TUTTI DI ESPRIMERE LIBERAMENTE LA PROPRIA IDEA! Grazie!

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  9. Ma una volta tanto ammettere le proprie colpe ed assumersene le responsabilità no vero?

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  10. Sig. Manfrè, non basterebbe dire che avete lavorato alla “+++++++++++”?

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  11. BELLISIMO SAPERE CHE CHI VIGILA E DOVREBBE PAPERE COE E FATTI OGGI SRIVE CHE NON SAPEVA HO NON A VISTO, IO COME TANTI VEDIAMO SOLO INTESESSI, PROPRII, AVETE FATTO PERDERE LA VOLONTA’ A CITTADINI ONESTI CHE VOLEVANO OPOTEVANO FARE QUALCOSA PER CHI VERAMENTE A BISOGNO.
    HA LEI LE CHIEDO SE SIE COSTITUITO CONTRO BERTOLASO NEL PROCEDIMENTI PER IL RINVIO A GIUDIZZIO, …
    SE E’ COSI E LEI LO HA FATTO ALLORA MAGARI IO CAPISCO CHE LEI E UNA PERSONA ONESTA….
    BUONA RISPOSTA…..

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  12. Dire …

    … Sono interrogativi che non hanno lo scopo di alimentare ulteriormente le polemiche …

    … significa dire “A ME INTERESSA DIRE CHE NON E’ COLPA MIA, POI DI CHI E’ LA COLPA NON SONO FATTI MIEI … ANCHE SE VI HO DATO L’INDIZIO DI UN CERTO PEPPINO”

    No Comment!

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  13. Io ero lì dall’inizio alla fine. Posso assicurare che i letti erano tutti sistemati per bene in una stanza perfettamente asciutta e chiusa a chiave (le chiavi sono state consegnate al custode). Per quello che riguarda il latte vi posso dire che quando la struttura è stata riconsegnata non è stato lasciato nulla di deperibile poiché quei pochi alimenti che erano rimasti nel magazzino popolazione sono stati portati in un container a Giampilieri superiore. Mi chiedo quindi….chi ha dato il permesso al custode di spostare il materiale rimasto? E poi faccio i doppi complimenti a quest’uomo poco serio che non solo ha deliberamente spostato i letti in un luogo malsano, ma pur sapendo la realtà delle cose ha anche permesso che venisse infangata la pc.

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  14. puzza di bruciato 20 Ottobre 2013 17:57

    Scommetto che la colpa adesso è di chi ha segnalato la xxxxx che c’era in quella palestra… Far parte della protezione civile non sempre è fare passerella con quella maglietta sgargiante.. a volte bisogna anche sporcarsi le mani.. sto parlando dei grandi dirigenti… a proposito che fine hanno fatto bertolaso e la sua cordata?

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  15. Ritengo che Lei come addetto ai lavori ed il Manfrè, stante le cose (e sebbene non La conosca mi viene da credere a tutto quello che ha scritto) abbiate il dovere di presentarVi alla Procura della Repubblica e denunciare i fatti. Lo spreco di denaro pubblico è una cosa odiosissima; non perseguire i farabutti (di qualsiasi colore politico) non solo è contro la legge, ma induce quanti credono nella solidarietà a desistere dai loro buoni propositi, perché si sentono danneggiati e beffati. E questo non va bene, sia per chi ha bisogno, sia per chi, come Lei, lavora per dare risposte a quel bisogno. In bocca al lupo.

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