Taormina. "Asm, serve cambio di passo: legalità e risparmi non bastano più"

Taormina. “Asm, serve cambio di passo: legalità e risparmi non bastano più”

c. casp.

Taormina. “Asm, serve cambio di passo: legalità e risparmi non bastano più”

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venerdì 02 Novembre 2018 - 15:07

L'Azienda è in liquidazione dal 22 settembre del 2011. De Vita (Taormina Futura): "O è in grado di decollare, divenendo realmente una multiservizi in grado di erogare con efficienza i sevizi necessari, anche in ottica comprensoriale, o rischia di sprofondare nel baratro"

TAORMINA. “Occorre che la politica prenda atto che l’attuale liquidatore dell’Asm, Agostino Pappalardo, in quattro anni ha svolto con diligenza il compito assegnato volto a contenere le spese, risanare il bilancio ed attivare procedure trasparenti e coerenti con la disciplina che regola la materia. Ma adesso ci troviamo in un contesto diverso, dove l’Azienda o è in grado di decollare, divenendo realmente una multiservizi in grado di erogare con efficienza i sevizi necessari, anche in ottica comprensoriale, oppure rischia di sprofondare nel baratro che accomuna tantissime partecipate”.

A sostenerlo è il leader del gruppo politico “Taormina Futura, Bruno De Vita, peraltro ex presidente dell’Asm. Per comprendere la vicenda bisogna fare un passo indietro. Era il 22 settembre del 2011 quando il Consiglio comunale deliberò lo scioglimento e messa in liquidazione dell’Azienda servizi municipalizzati di Taormina, prevedendo al contempo gli obblighi e gli adempimenti posti a carico del liquidatore.

“Sono passati inspiegabilmente sette anni – evidenzia De Vita – un tempo improponibile per una liquidazione. Ritengo pertanto opportuno chiedere di porre la tematica in questione al centro del processo decisionale e politico della città: oggi non basta più garantire solamente risparmi e legalità, adesso occorre un cambio di passo, ed è quello che noi chiediamo all’Amministrazione comunale e alle forze politiche che la sostengono.

Un’accelerazione possibile – prosegue il leader di Taormina Futura – alla luce degli ultimi bilanci di esercizio dell’Azienda, chiusi in “attivo”: un’accelerazione che non può che partire dalla chiusura del percorso di liquidazione. Un “cambio di passo” però che non possiamo richiedere a Pappalardo, visti i tantissimi adempimenti finanziari e contabili che la normativa impone in questi casi ed i numerosi impegni che gravano sul comandante della Polizia municipale (ruolo che ricopre lo stesso Pappalardo, ndr).

Occorre un esperto della materia, perché, dopo sette anni, solo un liquidatore vero, esperto e competente può sciogliere questa intricata matassa, perché se è vero che i bilanci presentano il segno positivo, è anche vero che la liquidazione può essere portata a conclusione se ed in quanto si riescono a sciogliere alcuni nodi. Molti dei quali, come ha rilevato anche la Corte dei conti, legati al rapporto dare – avere tra l’Azienda ed il Comune: la mancata quadratura del rapporto “dare-avere” tra le parti, mancanza ancora non sanata e che, quindi, inficia anche l’attendibilità dei bilanci presentati, impedisce inoltre quella completa analisi economico – finanziaria sulla cui base il Consiglio comunale dovrebbe valutare l’opportunità della costituzione di una Società, totalmente pubblica o a partecipazione mista pubblico-privato con partecipazione maggioritaria pubblica da parte del Comune di Taormina o anche la permanenza dell’Azienda speciale”.

Per questi motivi “Taormina Futura” ritiene di non parlare più di “commissari nominati dalla politica, ma di liquidatori veri, selezionati solo sulla base delle competenze e dell’esperienza, procedendo quindi rapidamente alla individuazione e nomina di un nuovo liquidatore mediante attivazione di procedura di selezione pubblica riservata a professionisti in possesso delle caratteristiche e delle competenze tecnico-gestionali, nonché i titoli per condurre e finalizzare il processo di liquidazione nel più breve tempo possibile e comunque in un periodo non superiore a dodici mesi”.

Nel corso del recente Consiglio comunale sia l’assessore alle Partecipate che il sindaco hanno invocato una rapida “definizione delle partite pendenti”, ma ancora restano “profonde incertezze su tempi e modalità di chiusura della liquidazione – chiosa De Vita – e definizione del soggetto giuridico cui affidare il necessario ed urgente rientro ad una gestione manageriale e di sviluppo. Incertezze che hanno spinto i sindacati in più occasioni a mostrare preoccupazione per il futuro dei lavoratori e, di recente, richiedere un incontro con il sindaco”.

Il primo cittadino, da parte sua, nel Documento programmatico, individua due passaggi urgenti e necessari: certificare le scritture contabili mediante conferimento di specifico incarico ad una società o ente di revisione ed asseverare la situazione finanziaria e patrimoniale dopo aver determinato con certezza i rapporti “dare – avere”.

“Condividiamo tale impostazione – conclude De Vita – ma insistiamo per affidare tale percorso ad un professionista esterno selezionato mediante procedura di evidenza pubblica, ed aggiungiamo inoltre la necessità di compiere ulteriori passaggi propedeutici alla chiusura della liquidazione: La verifica degli andamenti gestionali e contabili di ogni singolo servizio in atto gestito da Asm e la successiva predisposizione di una dettagliata relazione che accompagni l’analisi economico – finanziaria, da sottoporre al Consiglio comunale, affinché l’organo assembleare possa avere tutti gli elementi per deliberare la chiusura del percorso di liquidazione dell’Azienda. Ed il rilancio della stessa, con la conseguente sottoscrizione dei relativi contratti di servizio, funzionali ad un successivo rilancio del ruolo e delle funzioni dell’Azienda come “multiservizi” a valenza comprensoriale, con il potenziamento dei servizi oggi affidati all’Asm, inserendo magari la gestione delle manutenzioni e di tutte le aree parcheggio della città”.

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