Le idee camminano sulle gambe degli uomini

Le idee camminano sulle gambe degli uomini

Emanuele Ferrara

Le idee camminano sulle gambe degli uomini

giovedì 29 Marzo 2012 - 17:49

Emanuele Ferrara interviene al dibattito avviato da Calogero Centofanti ricordando che le idee camminano sulle gambe degli uomini. Se nessuno si alza per cambiare non cambierà mai nulla

Gentile Redazione,
conosco bene Calogero Centofanti, amico d’infanzia e fautore di numerose battaglie di civismo di educazione e condivido pienamente il suo messaggio di speranza. Ma mi corre l’obbligo ricordare a tutte le persone di buona volontà che le idee per camminare abbisognano degli uomini, di uomini veri, e non di uominicchi come diceva Sciascia. Sognare una città diversa è legittimo, ma cambiare la mentalità dei messinesi non è per niente facile. Centofanti fa appello allo spirito di orgoglio dei messinesi veri e questo gli fa onore. Ma quanti sono oggi i messinesi veri? Quelli che vogliono veramente cambiare le sorti di questa meravigliosa città? Pochi, pochissimi se guardiamo a come è stata ridotta Messina negli ultimi quarant’anni! Ma voglio prendere per buono l’appello di Centofanti e lanciare sulla vostra rubrica qualche buona proposta sul recupero di alcune zone degradate della nostra città. Comincerei per esempio dalla via dove sono nato, ovvero dalla via Quod Quaeris alta, dove lo sbaraccamento non è mai cominciato. Quella zona, a partire dalla piazza della chiesa Santa Maria La Nuova, fino all’Osservatorio, offre a coloro che costeggiano il muro della circonvallazione, uno spettacolo indegno e degradante di tuguri, case abusive, baracche e discariche abbandonate da moltissimo tempo. Penso come sarebbe bella quell’area se venisse risanata con alberi di tiglio, aiuole curate, giochi per bambini e panchine per gli anziani, e come sarebbero belli tutti gli altri luoghi della città che in tutti questi anni sono stati vergognosamente affogati dall’abusivismo e dalla cementificazione selvaggia. Vorrei ricordare che la città di Messina è fra le ultime in Italia per verde pubblico, rispetto al numero degli abitanti. Questo è un dato incontroverbile e significativo, perchè denota la scarsa sensibilità dei nostri amministratori che hanno sempre privilegiato gli interessi di parte. E allora ben vengano le iniziative e gli incontri per sensibilizzare la cittadinanza su un tema come quello del verde pubblico, ma la mia preoccupazione è che tutti questi bei progetti, rimangano per sempre nei cassetti. E’ inquietante vedere la sporcizia e il degrado di certi luoghi, ma nonostante ciò, di risanamento nemmeno a parlarne, tanto non ci sono i soldi e anche quando l’Europa decide di tanto in tanto alcuni finanziamenti, a Messina non si possono spendere per mancanza di progetti seri o per incuria dell’amministrazione comunale. Eppure la Sicilia è una regione a “Statuto Speciale” così come lo è il Trentino Alto Adige, con la sola differenza che mentre il Trentino cura il suo territorio con competenza e lungimiranza, noi piangiamo ancora i nostri morti per la fragilità idrogeologica del nostro territorio, colpevolmente ferito dalla cementificazione selvaggia che ha interessato le colline della città da nord a sud. Se poi guardiamo come sono stati spesi i soldi in Sicilia negli ultimi sei anni, ci accorgiamo che molti finanziamenti sono finiti ad aziende fantasma, regolarmente registrate alla Camera di Commercio. Si tratterebbe secondo un’inchiesta del Sole Ventriquattrore, di società gestite direttamente da imbroglioni e mafiosi che assumendo delle forme del tutto legali, sono in grado di utilizzare tutti gli strumenti giuridici e tecnici idonei a rendere invisibile la presenza mafiosa. Non è forse vero che attraverso l’investimento in borsa di quantità inimmaginabili di denaro sporco, le organizzazioni criminali siano entrate in possesso di cospicui pacchetti azionari delle maggiori imprese, così da diventare esse stesse imprese mafiose o a capitale mafioso? In Sicilia nel 2005 c’erano 1 milione e 450 mila occupati, gli stessi di oggi. Il tasso di disoccupazione non è mai sceso sotto il 14%, con punte del 50% nel settore giovanile. Cifre agghiaccianti, che non lasciano alcuna speranza alle giovani generazioni. Chiunque voglia cimentarsi con progetti e idee per il bene comune, dovrà necessariamente fare i conti con questa cruda realtà. In questo contesto, chi vorrà cambiare veramente le cose nella nostra città e nella nostra regione, dovrà necessariamente fare una scelta di campo irrinunciabile: combattere il malaffare, l’indifferenza, il parassitismo, e la corruzione, perchè qualunque tipo di solidarietà in questo contesto, sarebbe vera e pura complicità. Un caro saluto
Emanuele Ferrara da Prato

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007