Cettina Donato, da Messina a Boston per diventare un'eccellenza: "Tutto partito a 7 anni"

Cettina Donato, da Messina a Boston per diventare un’eccellenza: “Tutto partito a 7 anni”

Giuseppe Fontana

Cettina Donato, da Messina a Boston per diventare un’eccellenza: “Tutto partito a 7 anni”

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domenica 18 Febbraio 2024 - 08:25

Pianista e direttrice d'orchestra, la messinese è conosciuta in tutto il mondo per la sua musica: "Impossibile combinare qualcosa qui? Non è vero"

MESSINA – La musica classica, il jazz, le orchestre. Anni di studio, diplomi, lauree e master. Quella della messinese Cettina Donato, pianista, musicista, direttrice d’orchestra, conosciutissima nel panorama musicale statunitense (tanto da essere una dei giurati ai Grammy, come Tempostretto ha raccontato alcune settimane fa), non è una “carriera” ma un lungo percorso ricco di curve, ostacoli, soddisfazioni, affrontate con il sorriso sulle labbra e con caparbietà e talento.

Tutto partito a 7 anni “per caso”

Lo stesso sorriso sulle labbra che Cettina Donato ha mentre risponde alle domande sulla sua vita professionale, ripercorrendo gli inizi del suo amore per la musica e arrivando ai giorni nostri, al rapporto con una Messina di cui è profondamente innamorata e ai sogni e agli obiettivi ancora da conquistare. “Ho cominciato a suonare le percussioni all’età di 7 anni, per caso – racconta Cettina Donato -. Il parroco della mia parrocchia chiedeva ai ragazzi più grandi di me, agli adolescenti, di animare la liturgia con degli strumenti. Alcuni suonavano la chitarra ma non c’erano altri strumenti. Un giorno, durante le loro prove, senza aver avuto mai alcun approccio precedente con la musica. Gli adulti restarono sbalorditi da questa mia inclinazione”.

Gli inizi e gli studi

Poi prosegue: “Non la chiamerei passione, perché questa richiede sacrificio, tormento, e tanto altro. Fino a una certa età, nonostante i miei genitori mi abbiano fatto studiare pianoforte classico con il mio maestro che mi ha seguito dagli 8 ai 22 anni, l’ho considerato più un gioco, un divertimento. Poi quando ho raggiunto l’età della ragione, per così dire, la musica è diventata quasi un’ossessione. Suonavo sempre, sia classica, sia jazz, sia musica da film. Riproducevo tutto ciò che mi piaceva”.

Dagli “inizi” ai tanti risultati straordinari conquistati, frutto di un lungo percorso fatto di studi e sacrifici: “Non parlerei di risultati straordinari, penso sia soltanto questione di coraggio che mi ha permesso di superare alcuni ostacoli. Ho studiato pianoforte classico, mi sono diplomata, nel frattempo ho studiato anche composizione classica fino al settimo anno. Mi sono diplomata anche in didattica della musica, mi sono laureata in musica jazz, ho fatto il biennio specialistico in jazz, poi mi sono laureata in psicologia sociale e ho fatto due master in didattica speciale. E infine ho vinto una borsa di studio per studiare al Berklee College of Music di Boston, negli Stati Uniti. Questo è stato il mio percorso ed è stato piuttosto lungo ma anche molto divertente”

“Partire da Messina non è stato complicato”

Tutto, però, è partito dallo Stretto. E se ad alcuni può sembrare qualcosa di raro, Cettina Donato non è d’accordo: “Non è stato complicato partire da Messina, anzi tutt’altro. Messina mi ha dato le basi musicali e culturali, basi tali da permettermi di laurearmi negli Stati Uniti prima del previsto. L’ho conclusa in un anno e mezzo e non in quattro, perché avendo studiato qui ho potuto sostenere e superare tanti test per provare che ero in grado di non dover frequentare quella determinata materia. Mi sentivo preparata e questi test-out mi hanno molto aiutato a finire il percorso di Berklee in un anno e mezzo. E questo grazie alle basi che ho avuto qui a Messina. Quando la gente dice che qui è impossibile combinare qualcosa non è vero, ma è semplicemente un voler dare la colpa dei propri fallimenti agli altri. Sembra una frase dura e crudele, ma devo constatare che è così. Non credo di essere stata fortunata, ho solo studiato e ho affrontato i vari ostacoli, di fronte ai quali tanta gente si ferma. Credo poco alla gente che dice di non essere riuscita a fare qualcosa perché condizionata dalla città. Se vogliamo fare qualcosa la facciamo, se non le facciamo è perché non vogliamo farle davvero”.

Il bilancio: “Le cose negative ti fanno maturare”

Guardando indietro, la pianista ha tracciato un bilancio di momenti positivi e negativi vissuti durante la propria vita da musicista: “Ci sono stati tanti momenti belli nel mio percorso e in tutto ciò che mi è successo. Una cosa bellissima è stata proprio la laurea a Berklee. Ricordo benissimo quel giorno: ero completamente sola e i miei genitori non c’erano per problemi di salute, mio marito era stato negli Stati Uniti con me fino a qualche settimana prima e farlo tornare mi è sembrato quasi da sadica. C’era questa arena piena di persone, migliaia, che urlava e ci incitava mentre sfilavamo con le tonache nere e i cappelli. Quello è stato uno dei momenti più belli della mia vita da musicista. Momenti brutti? Forse ce ne sono stati ma non ci penso mai, non do spazio a queste cose. Le cose negative succedono e servono per farti maturare e magari non fare quegli stessi errori”.

Gli obiettivi di Cettina Donato

E gli obiettivi? Ancora tanti: “Il mio sogno nel cassetto è suonare meglio di quanto non suoni già. Mai ritenersi pienamente soddisfatta di come sono, io non mi sento pienamente soddisfatta e sono convinta che bisogna sempre studiare per diventare una migliore compositrice, una migliore direttrice d’orchestra, una migliore pianista. Forse un obiettivo è quello di influenzare i miei studenti, i ragazzi, gli adulti e i meno giovani che si approcciano alla musica, che è una forma d’arte capace di smuovere le montagne. Ai ragazzi direi di studiare, di acquisire competenze, e spiegherei loro che le vere competenze si hanno facendo tutto in maniera seria. Auguro loro di avere insegnanti in grado di farglielo capire, persone oneste. E a chi vuole diventare davvero musicista dico di non dare retta a chi dice ‘chi te lo fa fare?’. Bisogna andare avanti per la propria strada, se davvero volete realizzare questo sogno inseguitelo e ci riuscirete: è davvero matematico, vedrete”.

L’amore per Messina

Infine il legame con Messina e un messaggio importante: “Messina è la mia città e non la cambierei con nessun altra. Ho girato molto, anche troppo, e posso prendermi la responsabilità di dire che Messina è davvero una bellissima città. Abbiamo un bellissimo patrimonio naturale, siamo dotati di qualcosa di incredibile. E abbiamo anche un patrimonio artistico non indifferente nonostante la città sia stata rasa al suolo dal terremoto. Dobbiamo fare leva su questo e la classe imprenditoriale e dirigenziale di Messina dovrebbe fare in modo che la città diventasse protagonista della Sicilia. Forse i messinesi in questo momento si sentono soddisfatti: hanno le case, c’è il sole, si mangia bene, forse a loro piace stare così. Ma io mi auguro che Messina migliori ancora di più e che a poco a poco diventi sempre più bella e splendente”.

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3 commenti

  1. è anche una bellissima donna dal carattere cordiale

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  2. La Donato è una messinese vera, che apprezza ed ama la sua splendida città. Il talento, la sensibilità artistica, la capacità personale portano al successo se accompagnate da un costante impegno. L’esempio da seguire, per tanti, molti giovani messinesi che hanno dei valori da esprimere.

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  3. Un abbraccio!

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