Questione Aule. Lunedì tavolo tecnico, il Maurolico in “agitazione permanente”

Dopo gli sgomberi degli Istituti La Farina e Bisazza tiene ancora banco, nell'opinione pubblica studentesca, la complicata storia che riguarda i Licei Maurolico e Seguenza. Per combattere il sovraffollamento del plesso di Via Sant'Agostino, la Provincia ha varato un piano secondo cui 11 aule prima e 23 dopo del Maurolico dovranno essere "cedute".

Gli alunni del Classico non vogliono perdere i loro spazi e laboratori, mentre i giovani dello scientifico non intendono sottostare ad un provvedimento che crea disagi sia per una parte che per l'altra e che, a quanto pare e come dicono gli stessi studenti, "è stato preso senza ascoltare il parere degli istituti". Giovedì i ragazzi del Maurolico hanno manifestato, insieme ad alcuni docenti, davanti Palazzo dei Leoni occupando simbolicamente l'androne della struttura, chiedendo un incontro con il Commissario Straordinario Romano.

La protesta ha ottenuto i suoi risultati e Lunedì si svolgerà proprio un tavolo tecnico dedicato al caso. L'evento ha creato però dei dissapori all'interno delle comunità studentesche di Maurolico e Seguenza, soprattutto tra i ragazzi. Il Collettivo studentesco del Liceo del Corso Cavour ci tiene quindi a precisare come il programma delle attività alternative, durante lo "stato d'agitazione permanente", come scritto nel comunicato, sia alimentato da conferenze tenute da studenti e da docenti o esponenti legali, proprio per chiarire l'entità del provvedimento provinciale. Non solo incontri e dibattiti, ma anche laboratori ricreativi di stampo artistico e cinematografico, una protesta pacifica e culturalmente impostata che andrà avanti fino alla riunione della prossima settimana.

Dopo la prevista discussione con Romano, la componente Mauroliciana valuterà le prossime mosse. Un pensiero del collettivo è anche rivolto, appunto, ai ragazzi del Seguenza, "Ci teniamo a ribadire che la nostra lotta non è indirizzata ai danni dei ragazzi del Liceo Scientifico G. Seguenza", scrivono, "che, come noi, hanno il diritto di godere di strutture idonee alla loro formazione. Esprimiamo la nostra massima solidarietà ai colleghi del Seguenza che ancora non sanno dove potranno esercitare il loro diritto allo studio. La nostra protesta è rivolta alle istituzioni preposte alla risoluzione del problema che coinvolge entrambi gli istituti, in quanto fino ad oggi non sono stati in grado di garantire trasparenza, capacità di programmazione a medio e lungo termine e dialogo con tutte le componenti coinvolte (studenti, docenti, famiglie, dirigenze)".

Claudio Panebianco