La deputata Stefania Marino preannuncia un'interrogazione
“Il Partito Democratico di Messina esprime profonda preoccupazione per la chiusura dello stabilimento Cargill di Giammoro, che mette a rischio decine di posti di lavoro e uno dei presidi produttivi più rilevanti per l’area tirrenica e l’intera Sicilia”, così Roberto Saia, responsabile lavoro della segreteria provinciale messinese del Pd.
“Abbiamo già interessato la nostra deputazione nazionale, in particolare Stefania Marino e Antonio Nicita, per attivare subito i canali istituzionali e aprire un confronto con Governo regionale e nazionale, rappresentanze sindacali e azienda”, annuncia il segretario provinciale Armando Hyerace, che commenta: “Non è accettabile che decisioni unilaterali di multinazionali penalizzino ancora una volta il territorio, sottraendo opportunità di lavoro e sviluppo. È necessario verificare le reali motivazioni di questa scelta e valutare ogni strada utile per salvaguardare continuità produttiva e tutela dei lavoratori. Il Partito Democratico di Messina sarà al fianco dei dipendenti e delle comunità coinvolte, impegnandosi affinché la vertenza non cada nel silenzio e sia affrontata con la massima serietà dalle istituzioni”, conclude Hyerace.
“La decisione di Cargill di chiudere lo stabilimento di Giammoro, che da anni produce pectina ed ha garantito occupazione diretta a quasi 50 lavoratori e a tutto l’indotto, è un colpo durissimo per il territorio messinese e per l’intera Sicilia. La multinazionale motiva la chiusura con problemi di mercato e costi energetici, difficoltà che tuttavia interessano la gran parte delle imprese italiane ed europee e che non giustificano affatto la scelta di smantellare l’unico sito produttivo italiano salvando invece quelli di Francia e Germania. Appare evidente che pesino altri fattori, tra cui il diverso livello di sostegno istituzionale messo in campo dagli altri paesi”. E’ quanto dichiara la deputata dem Maria Stefania Marino, annunciando una interrogazione parlamentare sulla vicenda.
“Non possiamo accettare che l’ennesimo presidio industriale del Mezzogiorno venga abbandonato senza alcuna prospettiva, privando un intero territorio di lavoro e futuro. È indispensabile che si apra immediatamente un tavolo di confronto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con la partecipazione di Cargill, delle organizzazioni sindacali, delle istituzioni locali e della Regione Siciliana, per individuare soluzioni che garantiscano la continuità produttiva e occupazionale. Non è pensabile che, ancora una volta, l’area industriale di Giammoro debba rassegnarsi alla desertificazione. Il governo siciliano e nazionale è chiamato ad una azione di responsabilità: non può rimanere spettatore passivo. Servono atti concreti per difendere lavoro, sviluppo e dignità di decine di famiglie e dell’intera comunità. Mi auguro che il Ministro convochi senza indugio il tavolo istituzionale richiesto dai sindacati e dagli enti locali, e che si valutino anche eventuali progetti di riconversione industriale in grado di assicurare occupazione stabile nel tempo” – conclude.
