Messina scende in piazza per il "suo" ospedale, una sola bandiera: "Salviamo il Piemonte"

Messina scende in piazza per il “suo” ospedale, una sola bandiera: “Salviamo il Piemonte”

Rosaria Brancato

Messina scende in piazza per il “suo” ospedale, una sola bandiera: “Salviamo il Piemonte”

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lunedì 29 Settembre 2014 - 22:19

Messina è scesa in piazza per difendere il "suo" ospedale. All'appello di Cisl e Uil per salvare il Piemonte da un disegno politico che ne ha decretato la lenta chiusura sono stati circa duemila messinesi. Presenti politici di tutti i partiti, consiglieri, deputati, ma non faremo i loro nomi per svariati motivi. Molti si sono svegliati tardi, altri sono stati all'origine di questo dramma, altri infine, rischiano di essere complici. Accorinti è stato contestato. Ma quel che conta, adesso, è che la città tutta vuole che il"suo" ospedale non venga chiuso per altri interessi.

Messina scende in piazza per il “suo ospedale”. Messina esce le unghie, indossa la maglietta “Salviamo il Piemonte”, perché è un pezzo di storia, ma è anche, e soprattutto, un pezzo di vita quotidiana, un pezzo di oggi e di domani. Perché lì siamo nati noi e i nostri figli, lì è stata salvata la vita dei nostri genitori e dei nostri cari, lì abbiamo pianto, sofferto, sperato e sorriso, lì abbiamo pregato qualsiasi sia il nostro dio, abbiamo scrutato gli occhi di un dottore e ringraziato infermieri e paramedici, lì abbiamo passato notti insonni, lì abbiamo stretto al cuore chi ha ritrovato serenità. Messina è scesa in piazza per il SUO ospedale, quello che adesso, dopo averci tolto tutto, vogliono scipparci, lentamente, attraverso la burocrazia e la politica, attraverso la strategia del tempo e dei tavoli tecnici, con l’alibi della spending review e delle riorganizzazioni.

Come dire, vi togliamo il cuore del diritto alla salute, lo spostiamo dall’altro capo della città, dobbiamo risparmiare.

Davanti all’ospedale Piemonte, all’appello lanciato dieci giorni fa da Cisl e Uil, c’erano mamme, figli, intere famiglie e poi operatori, medici, infermieri, personale. C’erano quelli che in gergo si chiamano “utenti” e che per il direttore generale dell’azienda Papardo-Piemonte Michele Vullo sono quel “ceto basso” che ha il nosocomio a due passi e magari non è in grado di difendersi in caso di disservizi. All’appello di Cisl e Uil hanno risposto i messinesi. Strada facendo, dal giorno dell’annuncio si sono uniti il Comitato Salviamo il Piemonte e poi associazioni, movimenti, partiti. Alla manifestazione almeno duemila persone, con le bandiere dei sindacati e le magliette “Salviamo il Piemonte”, con gli stendardi della Circoscrizione, o semplicemente con in tasca un ricordo, bello o brutto, legato al Piemonte. Perché è lì che nel 1908 si sono riuniti i nostri avi sopravvissuti al terremoto ed è lì, tra le macerie e le speranze che, con le donazioni provenienti dalla Regione Piemonte, abbiamo costruito l’ospedale. E’ tra quelle mura che sono nate le generazioni del post-terremoto. Cento anni dopo non si può paragonare un ospedale a un supermercato che se chiude ha un’altra filiale. La filiale per vivere la voglio il più possibile vicino casa mia. E i giochetti della politica, di concerto con alcuni baronati, fateli con la pelle di altri, non con la mia.

All’appello quindi ha risposto Messina, intesa come “anima” che si ribella ad un disegno, ancora oscuro, ancora tutto da svelare, che porterà, anche attraverso strade più tortuose di quello che pensiamo, alla chiusura. Le parole sono pietre ed un centro di riabilitazione, un cronicario, un polo materno infantile, una qualsiasi altra cosa NON E’ un ospedale inteso come presidio di sanità. Se per Vullo il pronto soccorso del Piemonte è “pericoloso” figuriamoci quanto può esserlo per un abitante del centro non averlo, arrivare nel viale Europa in fin di vita e scoprire che lì tengono i lungo degenti piuttosto che l’eccellenza infantile. Favoletta quest’ultima alla quale non credono neanche i neonati del punto nascita. Ancora attendiamo l’eccellenza oncologica al Papardo…inutile sperare che il polo infantile si faccia prima dei 59 anni. Il Margherita non ci ha insegnato niente. Quelle mura saccheggiate, quei locali abbandonati, quelle spoglie contese senza più identità né futuro certo, non ci hanno insegnato nulla.

Ho intervistato la gente in piazza: “ci hanno tolto tutto, non smantellateci pure questo”. Nell’inerzia della politica ci siamo ridotti a questo, a dover sperare che non ci tolgano anche il diritto alla salute.

Ci sarà spazio nei prossimi giorni per i commenti, le reazioni, i comunicati stampa, i documenti. Oggi voglio soltanto raccontare dei messinesi che hanno alzato la testa.

Numerosi politici,consiglieri, deputati, hanno risposto all’appello ed è anche giusto. Ma non farò i loro nomi. Per vari motivi. Troppi sono i politici che si sono svegliati adesso che c’era “aria di folla”, e che prima non c’erano, non c’erano quando si doveva capire cosa stava accadendo ed ascoltare chi aveva capito. Troppi non c’erano alle riunioni dove si cercava di trovare una soluzione o anche solo un modo per chiedere alla Regione di fermarsi. E’ anche responsabilità della politica, di alcuni politici, se adesso siamo a questo. Per troppo tempo distratti, o peggio, non hanno fatto nulla. Non si sono accorti del disegno? Non gli interessava? Ne hanno fatto parte? Non “pesano” abbastanza da far sentire la loro voce? Da 20 anni è chiaro che si vuol smantellare il Piemonte, ma è quando cala il silenzio il vero segnale che l’affondo finale è pronto. Quel che non si comprende è il confine tra lo scarso peso politico e la complicità. Quelli che finora hanno operato per il Piemonte, anche in silenzio, continueranno a farlo, ne siamo certi. Quelli che si sono uniti pensando di raccogliere l’applauso ben vengano se saranno utili, altrimenti torneranno ad essere distratti.

Polo materno-Infantile, accordi con il Neurolesi, centro per lungo degenti, c’è un po’ di tutto, manca solo l’eccellenza della casa di riposo….e il quadro è completo. L’unico progetto che non c’è, nonostante i soldi spesi per ristrutturare i padiglioni, è per il Piemonte, per un normalissimo ospedale per gente normale che si ammala, partorisce e muore. Fa piacere constatare che alla manifestazione per il Piemonte c’erano il triplo dei politici che abbiamo visto attivarsi per l’ospedale in questi mesi. Speriamo di vedere il risultato di questa improvvisa presenza. Il dirigente generale dell’azienda non si è svegliato una mattina di luglio per dire: “attenti che vi chiudo il Piemonte”. E’ stato messo in quel ruolo da qualcuno. Ma se non lo difendono i messinesi quel nosocomio chi lo deve difendere? Un assessore palermitano? Se non lo difendono i nostri politici quel nosocomio, andando a battere i pugni là dove ha origine la decisione chi lo deve fare? A meno che gli interessi non siano altri…e non hanno nulla a che vedere con gli interessi dei pazienti messinesi (pazienti in tutti i sensi).

Accorinti è stato duramente contestato e fischiato dalla piazza. In questa vicenda non ha avuto la determinazione di difendere su tutti i tavoli e con tutti i mezzi i diritti della città. Non ha compreso la portata del disegno finale né che le alternative sono vere e proprie trappole.

Ma ci sarà tempo per parlare di quel che farà la politica tutta. Nel frattempo ha parlato la città. Certo, la palla passa alla politica, ma non per parlare. Servono quei fatti che servivano ieri e non sono stati fatti, o ne sono stati fatti altri. Servono subito. Perché al Pronto soccorso esigi di essere salvato subito, mica alla prossima conferenza dei servizi.

Rosaria Brancato

38 commenti

  1. Ma perchè siete sempre i soliti, non capite che le proteste vanno fatte per la qualità dei servizi e non per la quantità? In tantissime altre città italiane fino a 300000 abitanti (messina ne ha 240000) ci sono due ospedali uno a nord e uno a sud. Che senso ha mantenere 3 presidi a messina. Protestate piuttosto per la qualità dell’assistenza a cominciare al trattamento che vi riservano agli uffici informativi continuando con la quantità di tagli cesari scandalosa a messina e al sud in genere rispetto al resto d’italia, lamentatevi perchè l’esecuzione di una TC e di tante altre visite richiedono mesi xchè i medici fanno attività negli studi privati privando il pubblico delle proprie risorse ecc ecc. Cacchio la mia Messina fa fatica a cambiare veramente altro che dire stronzo al sindaco di turno, basta guardare il video per capire che messina ha i problemi che ha per i messinesi e per lo scempio che loro stessi che oggi si lamentano hanno consentito di fare alla politica. SVEGLIA!!!

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  2. Ma perchè siete sempre i soliti, non capite che le proteste vanno fatte per la qualità dei servizi e non per la quantità? In tantissime altre città italiane fino a 300000 abitanti (messina ne ha 240000) ci sono due ospedali uno a nord e uno a sud. Che senso ha mantenere 3 presidi a messina. Protestate piuttosto per la qualità dell’assistenza a cominciare al trattamento che vi riservano agli uffici informativi continuando con la quantità di tagli cesari scandalosa a messina e al sud in genere rispetto al resto d’italia, lamentatevi perchè l’esecuzione di una TC e di tante altre visite richiedono mesi xchè i medici fanno attività negli studi privati privando il pubblico delle proprie risorse ecc ecc. Cacchio la mia Messina fa fatica a cambiare veramente altro che dire stronzo al sindaco di turno, basta guardare il video per capire che messina ha i problemi che ha per i messinesi e per lo scempio che loro stessi che oggi si lamentano hanno consentito di fare alla politica. SVEGLIA!!!

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  3. Durante la contestazione a renatino ho sentito, anche, diverse pernacchie.
    George.

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  4. Durante la contestazione a renatino ho sentito, anche, diverse pernacchie.
    George.

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  5. Triste tramonto per lo scalzo maestro di ginnastica.
    Poco più di un anno e quello che fu il divo idolatrato ed osannato è diventato un politico insultato e spernacchiato, costretto ad andare via, novello Craxi dell’Hotel Raphael, sotto gli insulti del popolo esasperato ed ingannato, con la scorta delle forze dell’Ordine.
    L’unica differenza con il leader socialista è la mancanza delle monetine: ai Messinesi non è rimasto un soldo, solo rabbia ed acredine.
    La gente si sente presa in giro da un xxxxxxxxxx, che ha dimostrato di non essere in grado di passare, come di diceva una volta, dalla protesta alla proposta.
    Voleva cambiare Messina dal basso e l’ha portata sull’orlo del baratro.
    Due sono le cose che gli interessano: l’accoglienza degli extracomunitari clandestini e l’isola pedonale, con ossequioso riguardo per i commercianti di via dei Mille.
    Del resto non gli importa nulla.
    Vi avevo avvisato su chi fosse veramente renatino, un xxxxxxxx
    Sono stato insultato ed aggredito verbalmente dalla canea dei suoi seguaci, cui non è parso vero di potere accedere a quel potere, bavosamente rincorso da anni.
    Il tempo è stato galantuomo ed ha dimostrato chi aveva ragione e chi torto.
    Ho avuto ragione perché lo conosco da una vita.
    Messina paga, ancora di più, lo scotto di avere avuto, per decenni, incompetenti xxxxxxxxxx al vertice, figli di una casta, quella stessa casta, un misto di bigottismo religioso e grembiulini massonici, che ha sponsorizzato e sostenuto anche l’elezione di renatino.
    Il futuro si tinge di nero notte, il funereo colore della dissoluzione di quella che fu una città.
    Un tempo si diceva che solo chi cade può risorgere.
    Messina ed i Messinesi sono caduti, crollati sotto l’onta della vergogna.
    Mi auguro sappiano risollevarsi, così come fecero i nostri avi, che vinsero sul terremoto e sulla distruzione bellica.
    George.

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  6. Triste tramonto per lo scalzo maestro di ginnastica.
    Poco più di un anno e quello che fu il divo idolatrato ed osannato è diventato un politico insultato e spernacchiato, costretto ad andare via, novello Craxi dell’Hotel Raphael, sotto gli insulti del popolo esasperato ed ingannato, con la scorta delle forze dell’Ordine.
    L’unica differenza con il leader socialista è la mancanza delle monetine: ai Messinesi non è rimasto un soldo, solo rabbia ed acredine.
    La gente si sente presa in giro da un xxxxxxxxxx, che ha dimostrato di non essere in grado di passare, come di diceva una volta, dalla protesta alla proposta.
    Voleva cambiare Messina dal basso e l’ha portata sull’orlo del baratro.
    Due sono le cose che gli interessano: l’accoglienza degli extracomunitari clandestini e l’isola pedonale, con ossequioso riguardo per i commercianti di via dei Mille.
    Del resto non gli importa nulla.
    Vi avevo avvisato su chi fosse veramente renatino, un xxxxxxxx
    Sono stato insultato ed aggredito verbalmente dalla canea dei suoi seguaci, cui non è parso vero di potere accedere a quel potere, bavosamente rincorso da anni.
    Il tempo è stato galantuomo ed ha dimostrato chi aveva ragione e chi torto.
    Ho avuto ragione perché lo conosco da una vita.
    Messina paga, ancora di più, lo scotto di avere avuto, per decenni, incompetenti xxxxxxxxxx al vertice, figli di una casta, quella stessa casta, un misto di bigottismo religioso e grembiulini massonici, che ha sponsorizzato e sostenuto anche l’elezione di renatino.
    Il futuro si tinge di nero notte, il funereo colore della dissoluzione di quella che fu una città.
    Un tempo si diceva che solo chi cade può risorgere.
    Messina ed i Messinesi sono caduti, crollati sotto l’onta della vergogna.
    Mi auguro sappiano risollevarsi, così come fecero i nostri avi, che vinsero sul terremoto e sulla distruzione bellica.
    George.

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  7. antonio campanella 30 Settembre 2014 06:07

    Chiudiamo questa vergogna , altro che Ospedale!

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  8. antonio campanella 30 Settembre 2014 06:07

    Chiudiamo questa vergogna , altro che Ospedale!

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  9. il liberatore-rivoluzionario contestato? Strano

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  10. il liberatore-rivoluzionario contestato? Strano

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  11. Nicolò D'Agostino 30 Settembre 2014 06:46

    Ancoooora, populismo e demagogia.
    Che c’entra il Sindaco con le scelte devastanti sulla sanità, fatte più di 20 anni addietro.
    Quando iniziarono a costruire il Papardo sentenziarono la morte del Margherita e del Piemonte.
    Non sarebbe stato meglio conservarci gli ultimi, con interventi di modernizzazione?
    Ed invece, i soliti noti, “massoni deviati” e populisti, diedero corso alla devastazione del Torrente Papardo per fare posto ad un nuovo polo sanitario fuori mano.
    Qualche furbo pensava che erano sempre “posti” di lavoro, clientelari e non.
    Ma chi li paga questi nuovi “posti” di lavoro?
    Senza parlare dell’accoglienza all’ammalato.
    La salute del messinese e non il suo martirio, nel corpo e nella tasca.
    Salviamo il Piemonte ma ridimensioniamo Papardo, come è giusto.
    Riapriamo il Margherita e ridimensioniamo ulteriormente il Papardo, com’è giusto.
    Poi, se c’è stato danno erariale nel costruire il Papardo, facciamolo pagare a questi “scienziati” che l’hanno voluto.
    Faccio presente che quando un messinese deve partire da Messina Sud per raggiungere il Papardo, tanto per ironizzare, “avi a baciari picciriddri”.
    Poveri messinesi che gente scellerata che l’ha governata ma “ci piaciva a missinisi”.

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  12. Nicolò D'Agostino 30 Settembre 2014 06:46

    Ancoooora, populismo e demagogia.
    Che c’entra il Sindaco con le scelte devastanti sulla sanità, fatte più di 20 anni addietro.
    Quando iniziarono a costruire il Papardo sentenziarono la morte del Margherita e del Piemonte.
    Non sarebbe stato meglio conservarci gli ultimi, con interventi di modernizzazione?
    Ed invece, i soliti noti, “massoni deviati” e populisti, diedero corso alla devastazione del Torrente Papardo per fare posto ad un nuovo polo sanitario fuori mano.
    Qualche furbo pensava che erano sempre “posti” di lavoro, clientelari e non.
    Ma chi li paga questi nuovi “posti” di lavoro?
    Senza parlare dell’accoglienza all’ammalato.
    La salute del messinese e non il suo martirio, nel corpo e nella tasca.
    Salviamo il Piemonte ma ridimensioniamo Papardo, come è giusto.
    Riapriamo il Margherita e ridimensioniamo ulteriormente il Papardo, com’è giusto.
    Poi, se c’è stato danno erariale nel costruire il Papardo, facciamolo pagare a questi “scienziati” che l’hanno voluto.
    Faccio presente che quando un messinese deve partire da Messina Sud per raggiungere il Papardo, tanto per ironizzare, “avi a baciari picciriddri”.
    Poveri messinesi che gente scellerata che l’ha governata ma “ci piaciva a missinisi”.

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  13. Se il Signor Sindaco, conserva ancora un briciolo di dignita…deve solo dimettersi e andare in tibet a meditare…

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  14. Se il Signor Sindaco, conserva ancora un briciolo di dignita…deve solo dimettersi e andare in tibet a meditare…

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  15. Finalmente un commento di buon senso.
    Quello che le sfugge però è che qui al solito si devono salvare posti di lavoro e voti, l’efficienza nell’assistenza sono in assoluto secondo piano.
    Io comunque sono d’accordo nel mantenere aperta la struttura.
    La sola cosa che mi manda in bestia è che i soliti beceri protestano per avere l’ospedale aperto, ma negli anni scorsi non si sono mai permessi di protestare per il suo pessimo funzionamento o per la miriade di disservizi.
    Che basti una telefonata ad una amico che lavora in diagnostica per saltare la fila delle prenotazioni, altrimenti chilometriche, o che basti anche una mezza parola per essere visitati di straforo in reparto, di questo nessuno si è mai lamentato.
    Fischi e pernacchie sono la massima dimostrazione di razionalità di cui sono capaci.
    Messina cambierà stia pur certo, perché è nella natura delle cose che toccato il fondo si risalga.

    Salvatore

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  16. Finalmente un commento di buon senso.
    Quello che le sfugge però è che qui al solito si devono salvare posti di lavoro e voti, l’efficienza nell’assistenza sono in assoluto secondo piano.
    Io comunque sono d’accordo nel mantenere aperta la struttura.
    La sola cosa che mi manda in bestia è che i soliti beceri protestano per avere l’ospedale aperto, ma negli anni scorsi non si sono mai permessi di protestare per il suo pessimo funzionamento o per la miriade di disservizi.
    Che basti una telefonata ad una amico che lavora in diagnostica per saltare la fila delle prenotazioni, altrimenti chilometriche, o che basti anche una mezza parola per essere visitati di straforo in reparto, di questo nessuno si è mai lamentato.
    Fischi e pernacchie sono la massima dimostrazione di razionalità di cui sono capaci.
    Messina cambierà stia pur certo, perché è nella natura delle cose che toccato il fondo si risalga.

    Salvatore

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  17. Il suono le risulterà certamente familiare.

    Salvatore

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  18. Il suono le risulterà certamente familiare.

    Salvatore

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  19. Stipendificio con qualita molto bassa… lo so’ ma è sempre meglio di niente…

    quindi chiudiamo un ospedale e tutti i problemi si risolvono?

    Ma è chiaro che la colpa non è del sindaco! ormai i sindaci non contano nulla… o meglio… bisogna avere buoni amici che seguono gli stessi colori politici…

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  20. Stipendificio con qualita molto bassa… lo so’ ma è sempre meglio di niente…

    quindi chiudiamo un ospedale e tutti i problemi si risolvono?

    Ma è chiaro che la colpa non è del sindaco! ormai i sindaci non contano nulla… o meglio… bisogna avere buoni amici che seguono gli stessi colori politici…

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  21. Mi scusino, ma “Messina ESCE LE UNGHIE” che lingua sarebbe?

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  22. Mi scusino, ma “Messina ESCE LE UNGHIE” che lingua sarebbe?

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  23. Quelli che hanno contestato Accorinti è chiaramente xxxxxxxxx che non sa capire nemmeno le parole del Sindaco.

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  24. Quelli che hanno contestato Accorinti è chiaramente xxxxxxxxx che non sa capire nemmeno le parole del Sindaco.

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  25. Menomale che Messina ESCE LE UNGHIE….

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  26. Menomale che Messina ESCE LE UNGHIE….

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  27. Facevamo bene Buzzanca gli altri a non metterci la faccia…purtroppo a Messina c’è tropppa ignoranza e troppa genxaglia

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  28. Facevamo bene Buzzanca gli altri a non metterci la faccia…purtroppo a Messina c’è tropppa ignoranza e troppa genxaglia

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  29. Ne sai qualche cosa, eh!!!!!!!!!!!
    George

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  30. Ne sai qualche cosa, eh!!!!!!!!!!!
    George

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  31. a parte la questione, uno che arriva e la prima cosa che fa è vantarsi dei suoi 40 anni di battaglie per Messina, non si sa bene ,dove, come quando e su cosa, suscita molto fastidio alla gente. Interessante anche la scorta e la protezione di uomini in divisa che secondo accorinti significano guerra. Si poteva fare proteggere dai suoi elettori, dai tibetani o i suoi amici rivoluzionari

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  32. a parte la questione, uno che arriva e la prima cosa che fa è vantarsi dei suoi 40 anni di battaglie per Messina, non si sa bene ,dove, come quando e su cosa, suscita molto fastidio alla gente. Interessante anche la scorta e la protezione di uomini in divisa che secondo accorinti significano guerra. Si poteva fare proteggere dai suoi elettori, dai tibetani o i suoi amici rivoluzionari

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  33. La sindrome di Ulisse, detta anche sindrome dell’emigrato con stress cronico e multiplo, è caratterizzata da sentimenti di solitudine, tristezza e paura, tra chi deve rifarsi una vita in un altro paese. La migrazione è accompagnata da una serie di dolori legati al paese natale, la cultura, la lingua, tra gli altri. Al momento, non esiste un trattamento specifico elaborato per questi casi.

    Io aggiungerei anche il rifiuto delle origini ed una buona dose di rancore nei confronti della terra d’rigine.

    Il quadro clinico è completo.

    Salvatore

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  34. La sindrome di Ulisse, detta anche sindrome dell’emigrato con stress cronico e multiplo, è caratterizzata da sentimenti di solitudine, tristezza e paura, tra chi deve rifarsi una vita in un altro paese. La migrazione è accompagnata da una serie di dolori legati al paese natale, la cultura, la lingua, tra gli altri. Al momento, non esiste un trattamento specifico elaborato per questi casi.

    Io aggiungerei anche il rifiuto delle origini ed una buona dose di rancore nei confronti della terra d’rigine.

    Il quadro clinico è completo.

    Salvatore

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  35. La censura stalinista ha colpito.
    Ancora una volta, un mio commento censurato perché dà fastidio all’intellighenzia catto/massonica che comanda a Messina.
    Invece, quelli di arroganti ed inutili maleducati trovano spazio, soprattutto quando mi offendono, e vengono pubblicati, al contrario delle mie repliche.
    E se queste ultime vengono pubblicate, il post viene eliminato da quelli visionabili.
    TS fa finta di criticare renatino, ma, in realtà, lo protegge, come il WWF fa con il cervo dalmata.
    Anche questo verrà censurato, ma volete mettere la soddisfazione di fare rodere il fegato a qualche accorintiano raccogliticcio?
    George.

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  36. La censura stalinista ha colpito.
    Ancora una volta, un mio commento censurato perché dà fastidio all’intellighenzia catto/massonica che comanda a Messina.
    Invece, quelli di arroganti ed inutili maleducati trovano spazio, soprattutto quando mi offendono, e vengono pubblicati, al contrario delle mie repliche.
    E se queste ultime vengono pubblicate, il post viene eliminato da quelli visionabili.
    TS fa finta di criticare renatino, ma, in realtà, lo protegge, come il WWF fa con il cervo dalmata.
    Anche questo verrà censurato, ma volete mettere la soddisfazione di fare rodere il fegato a qualche accorintiano raccogliticcio?
    George.

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  37. Buongiorno George,

    sono certo che le sue lamentele riguardano me e lo dico perché mi è parso assai strano che lei non rispondesse.
    Non avrei dovuto inoltrare il post.
    Lo scivolone però dovrebbe far riflettere anche lei che spesso e gratuitamente elargisce provocazioni fini a se stesse.
    Nessuno è un santo e lei più di altri dovrebbe riflettere sulla utilità di utilizzare certi toni, e sulla opportunità poi di pretendere che gli altri se ne astengano.
    L’offesa non prevede sempre l’uso ti termini osceni, può anche essere insita nell’approccio nella forma e nello stile, nell’uso provocatorio del “tu” nei confronti di chi continua a darle del lei, nei mille epiteti utilizzati per indicare le persone che meno le sono gradite, nell’aria di sufficienza e supponenza con cui vengono liquidate le idee che non le aggradano.
    Scrivendo questo rispondo ad un preciso impulso della mia educazione.
    Non me ne faccia pentire.

    Salvatore

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  38. Buongiorno George,

    sono certo che le sue lamentele riguardano me e lo dico perché mi è parso assai strano che lei non rispondesse.
    Non avrei dovuto inoltrare il post.
    Lo scivolone però dovrebbe far riflettere anche lei che spesso e gratuitamente elargisce provocazioni fini a se stesse.
    Nessuno è un santo e lei più di altri dovrebbe riflettere sulla utilità di utilizzare certi toni, e sulla opportunità poi di pretendere che gli altri se ne astengano.
    L’offesa non prevede sempre l’uso ti termini osceni, può anche essere insita nell’approccio nella forma e nello stile, nell’uso provocatorio del “tu” nei confronti di chi continua a darle del lei, nei mille epiteti utilizzati per indicare le persone che meno le sono gradite, nell’aria di sufficienza e supponenza con cui vengono liquidate le idee che non le aggradano.
    Scrivendo questo rispondo ad un preciso impulso della mia educazione.
    Non me ne faccia pentire.

    Salvatore

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