Scoperto nuovo cimitero della mafia a Tripi: riaffiorano i resti di una vittima della lupara bianca

Scoperto nuovo cimitero della mafia a Tripi: riaffiorano i resti di una vittima della lupara bianca

Scoperto nuovo cimitero della mafia a Tripi: riaffiorano i resti di una vittima della lupara bianca

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lunedì 27 Giugno 2011 - 12:27

Grazie alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Santo Gullo i Carabinieri hanno scoperto un nuovo cimitero della mafia a Tripi. Ritrovati i resti di una vittima della lupara bianca degli anni novanta. Anche oggi si è scavato alla ricerca di un secondo cadavere

Continua a sgretolarsi il regno sanguinario dei “Mazzarroti”. A infliggere altre picconate l’ultimo pentito di mafia, Santo Gullo che ha seguito a ruota sulla strada della collaborazione il boss Carmelo Bisognano. Le sue ultime dichiarazioni hanno consentito di scoprire ieri un nuovo cimitero di mafia sulle colline tra Basicò e Tripi, in contrada Parmidderi. Attorno alla masseria del tortoriciano Salvatore Calcò Labruzzo negli anni novanta furono sepolte almeno due vittime della lupara bianca. Attirate con un tranello nella stalla, furono uccise a colpi di pistola e sepolte nei terreni circostanti. Ieri i Carabinieri hanno scoperto i resti del primo cadavere. Ora toccherà ai Ris di Tremestieri, attraverso la comparazione del DNA, a fornirà l’identità della vittima. Si potrà, dunque, mettere a posto un’altra tessera di un enorme puzzle sul quale da mesi lavorano gli inquirenti della Dda di Messina. Per alcuni anni la mafia barcellonese era stata al riparo dal fenomeno del pentitismo. A scombinare i piani e a riempire migliaia di pagine di verbali ci ha pensato alla fine dell’anno scorso il boss dei Mazzarroti, Carmelo Bisognano. Grazie a lui i Carabinieri all’inizio di gennaio hanno scoperto il cimitero della mafia di Mazzarrà S.Andrea. Dal greto del torrente Mazzarrà sono riemersi i resti di quattro persone giustiziate e fatte sparire. Ora l’attenzione degli inquirenti è concentrata attorno alla masseria di Tripi dove stamattina si continua a scavare. Decisive queste volta sono state le dichiarazioni di Santo Gullo, uomo di fiducia di Carmelo Bisognano. Gullo ha svelato che nella stalla di Salvatore Calcò Labruzzo furono eliminate almeno due persone : Salvatore Munafò, al quale apparterrebbero i resti trovati ieri, ed il pastore di Oliveri Carmelo Barbieri Triscari. Furono eliminati per decisione del boss defunto di Terme Vigliatore, Mimmo Tramontana. Munafò era un commerciante di bestiame di Rodì Milici e sparì il 4 giugno del 1997. Fu fatto fuori perché continuava a commettere furti di bestiame nonostante i continui i richiami di Tramontana. Munafò, che si faceva forte di parentele con i padrini della mafia di Barcellona, se ne infischiava dei rimbrotti di Tramontana ed arrivò persino a sfidarlo apertamente. Così Enrico Fumia e il boss Tindaro Calabrese, due persone delle quali Munafò si fidava, lo convinsero a seguirli nella stalla di Tripi dove avrebbe dovuto valutare del bestiame di Calcò Labruzzo. Ma una volta giunti nella masseria dall’oscurità sbucò Mimmo Tramontana che gli esplose un colpo di pistola in piena testa. Il corpo del commerciante di bestiame fu sepolto in una buca scavata in precedenza. Il 4 gennaio 1996 era sparito il pastore di Oliveri Carmelo Triscari Barbieri. Tramontana ne decretò la condanna a morte perché in almeno due occasioni aveva parlato troppo. Una volta addirittura fece delle rivelazioni ai Carabinieri e questa volta nessuno riuscì a salvarlo. Triscari Barbieri fu condotto con un pretesto nella stalla di contrada Parmidderi e qui Tramontana lo uccise con un colpo di pistola alla nuca. Poi il corpo fu rinchiuso in sacchi di plastica e seppellito da Calcò Labruzzo e Tramontana.

Un commento

  1. questa gentaglia crede di essere onnipotente,poi finisce in carcere o muore ammazzata.Dal carcere non esce più allora si pente,ma di cosa si pente ?? della monnezza in cui hanno vissuto?

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