Dopo i segni e i graffi, i ladri usano fiocchi colorati per indicare i loro obiettivi

Dopo i segni e i graffi, i ladri usano fiocchi colorati per indicare i loro obiettivi

Dopo i segni e i graffi, i ladri usano fiocchi colorati per indicare i loro obiettivi

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martedì 27 Marzo 2012 - 11:40

Ecco un piccolo manuale per individuare i possibili segni lasciati dai ladri in sopralluogo prima del colpo. Dopo i graffi sui muri o sui portoni per individuare gli obiettivi i ladri hanno trovato altri sistemi. Dopo le scritte con i gessetti i topi di appartamento, spesso nomadi, utilizzano sempre di più dei nastri di stoffa. Scopriamo insieme il nuovo codice.

Dopo i segni con il gessetto, i graffi sui muri o nei pressi dei citofoni, anche i ladri si aggiornano. Molti dei segni convenzionali che utilizzano per indicare i loro obiettivi sono ormai stati individuati dalle forze dell’ordine e diffusi per mettere in guardia le persone. Così anche per i topi di appartamento, molto spesso nomadi, è una continua corsa ad aggiornarsi ecco perché hanno cominciato a comunicare utilizzando dei nastri di stoffa.
Fiocchi di diversi colori, prevalentemente bianco, giallo e rosso, posizionati in modo differente sui cancelli delle ville prese di mira o sui pali dell’illuminazione in prossimità dell’obiettivo individuato. Se quindi vi accorgete di un nastro che improvvisamente compare nei pressi dell’abitazione occhio al colore. Se rosso o giallo vuol dire che la meta è redditizia, bianchi invece quando la casa non merita d’essere svaligiata. Ma occhio anche alla posizione del fiocco. Se è collocato in alto significa che sono presenti persone adulte, quand’è in basso indica invece che all’interno ci sono solo anziani. Se poi il fiocco è stato posizionato completamente a terra, il significato è che durante il sopralluogo fatto prima del possibile colpo non era stato notato nessuno.
In potete trovare tutta una serie di immagini con annessa didascalia di altri simboli utilizzati dai topi d’appartamento.

5 commenti

  1. Alessandro Grussu 27 Marzo 2012 19:57

    Questa storia dei segni sulle case è una bufala, vecchia di decenni, e pure alquanto razzista (i ladri sarebbero “nomadi”). In realtà non esiste alcuna prova di connessione tra la cultura Rom e l’uso di tali segni. Oltre a ciò, chi mai si azzarderebbe a usare un simile codice dato che ormai è così ampiamente divulgato, ammesso che abbia un qualche fondo di verità?

    Consiglio a tutti di leggere al riguardo l’indagine antibufala di Paolo Attivissimo:
    http://www.attivissimo.net/antibufala/zingari/segni.htm

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  2. e se poi uno gli lascia la testa in un cassonetto della spazzatura che segno mettono?

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    1. Il fatto dei fiocchi è vero, li trovo vicino le case, sono legati molto stretti e sicuramente significano qualcosa.
      Penso che sono segnali di ladri, molte abitazioni sono state svaligiate.

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  3. Questi “nuovi codici” sono in realtà più vecchi del cucco e, secondo la letteratura specializzata, sono del tutto privi di fondamento. Per chi fosse interessato a una ricostruzione veloce della questione e non avesse voglia di consultare articoli introvabili su riviste specializzate in studi di polizia et similia, potrebbe leggersi Alessandro Dal Lago, “Non persone”, Feltrinelli, che dedica un po’ di pagine alla questione. Così come dedica un po’ di pagine al razzismo implicito in questi discorsi (ladri nomadi, etc.).
    L’autore/autrice dell’articolo, inoltre, potrebbe andare a consultare un po’ di statistiche disponibili sul Ministero degli Interni e vedere su base locale (in Sicilia) quale sia la principale nazionalità dei detenuti per reati specifici. Evidentemente, si tratta di persone locali, localissime e i nomadi c’entrano pochissimo. Non riesco ad abituarmi a come gli operatori dei media si rendano acritici ripetitori delle veline di polizia e del più becero razzismo.

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  4. Gli estremi si trovano a gli opposti tra loro, ma sono ugualmente pericolosi e fastidiosi.
    Quelli che odiano chi viene da fuori e…Quelli che scusano tutti, e vedono il razzismo OVUNQUE, senza nemmeno sapere cosa sia davvero il razzismo.
    Chi appartiene a questa categoria non è lontana dai fascisti, vedono quello che vogliono e non accettano spiegazioni, e impongino la loro idea senza curarsi, dei molteplici aspetti che possano prendervi parte.
    Giudicano senza mezzi termini, e con totale leggerezza, etichettano tutto e tutti, mettendo t alla gogna qualsiasi pesniero non conforme al loro, come faceva la chiesa durante l’inquisizione. Siete ridicoli “PS” e “Alessandro Grussu”
    Siete il simbolo di una società decadente, usate il pensiero comune come difesa, e per risparmiarvi la fatica di pensare con la vostra testa, questo vi permette di rimanere a galla, in una società che altrimenti vi ingurgiterebbe, senza pietà, meglio schierarsi a destra o sinistra (gli estremi) che provare a sviluppare un vostro pensiero proprio.
    I veri razzisti sono altri, e se usaste il cervello, o faceste una ricerchina semplice sul termine, ve ne accorgereste.
    Se analizzando una popolazione, notiamo che, per il 51% è dedita a compiere un atto rispetto alla restate percentuale, ammetterlo non è generalizzare TANTOMENO RAZZISTA, è pura obiettività, questo non vuol dire che il restante 49% abbia le stesse abitutdini, o che sia da condannare!
    Gli italiani non sono una razza, ma un popolo, ma possiamo tranquillamente affermare che: Adorino pasta e pizza, amino la mamma, abbiano pensiero mafioso. E’ un dato di fatto oggettivo, negarlo sarebbe naif. Se poi chi legge, viene a scrivere che lui/lei in aprticolare odia pasta pizza e mamma, non fa testo, probabbilmente appartiene al restate 49%,
    Quando si dice che i neri hanno il ritmo nel sangue, non si sta generalizzando (per quanto ne conosca alcuni che non sanno ballare)
    Quindi finiamola con questo buonismo irritante, da donzellette, cerchiamo di essere tutti più obiettivi, e dimostrare meno estremismo sia da una parte che dall’altra
    Evitate di consigliare stupide letture, crea tu Stesso, il tuo background culturale, cerca di capire coem funzionano le cose, con il tuo cervello, inve cehe leggere le idee di altri, e associarti!

    Se sono all’estero, per quanto mi dia fastidio, accetto di venire etichettato con pummarola, pizza, mandolino, bang bang mafia, per quanto mi possa dare fastidio, non vuol dire io mi senta appartenente alla categoria, ma, mio io malgrado, ci sono (non lo trovo razzista, per il fatto delle percentuali, sono i miei connazionali, ad aver dato quell’immagine), sta a me dimostrare di appartenere al restante 49%!
    Poi c’è da dire che la percentuale, va a sfavore delle popolazioni, quando una popolazione/etnia si spostata in un altro ambiente, che non è quello di origine, in USA immigravano molte persone dedite alla malavita, e molte altre esiliate, negarlo sarebbe fare revisionismo storico. Quindi l’impresisone sulla data popolazione immigrata, sarò ulteiormente sbilanciata verso il risultato negativo, per gli indigeni l’immagine del Italiano, delinquente è un risultato più che logico. Ed è esattamente quello che succede oggi nel nostro paese con l’immigrazione dall’Africa e da paesi dell’Est, che lo si neghi o no, arriva molta più delinquenza, e gente che non ha alcuna intenzione di integrarsi, e che da un immagine distorta delle popolazioni di provenienza, chi lo nega, è ottuso, e dovrebbe informarsi meglio, e non solo da media di settore, che non fnno altro che darvi quello che volete.
    Io odio gli estremi razzisti, come anti-razzisti, io sto dalla parte dell’obiettività, analizzo, rifletto, e traggo conclusioni. Ho girato il mondo, mi trovo bene con qualsiasi etnia colore razza. Ma posso dichiarare senza paura di sentirmi razzista come stanno le cose.

    A parte questa polemica, quei segni sono vecchi di 50 anni! Non è una leggenda urbana, ma sono desueti, e di pubblico dominio, sarebbe stupido utilizzarli, anche se ogni tanto qualcuno spunta ancora. Erano riconducibili a gli Zingari per ovvi motivi, al tempo erano gli unici organizati nel furto di appartamenti, e che si aiutavano tra gruppi, e famiglie, peccato che i segni mostrati, oggi, appartenessero ad un singolo gruppo operante solo nel nord Italia. A riguardo, c’era un libretto informativo che girava nelle caserme, nei primi anni 70, che trattava l’argomento, purtroppo non ricrodo il nome.
    Vi erano le confessioni raccolte dagli arrestati, che spiegavano il significato di alcuni simboli.

    Ora ci sono altri metodi, ogni gruppo ha i suoi modi e segni, non c’è un linguaggio comune a tutti i ladri, sarebbe troppo comodo, non ci troviamo in un GDR Fantasy.

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