Eoliani "segregati": l’appello al Ministero

Eoliani “segregati”: l’appello al Ministero

Sara Faraci

Eoliani “segregati”: l’appello al Ministero

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giovedì 21 Febbraio 2013 - 16:56

A fronte delle reiterate inefficienze della “Compagnia delle Isole” nei trasporti marittimi e interinsulari che interessano l’arcipelago delle Eolie, il consigliere circoscrizionale di Stromboli, Carlo Lanza, ha lanciato un nuovo appello al Ministero di Infrastrutture e Trasporti

Giunta al limite l’esasperazione degli isolani per i continui disservizi dei sistemi di trasporto marittimo. Dopo le prime lagnanze inoltrate lo scorso novembre alla Direzione Generale del Trasporto Marittimo e le successive contestazioni che il Ministero aveva effettuato nei confronti della “Compagnia delle Isole”,responsabile dei collegamenti nella zona, il problema torna ad accanirsi con rinnovata insostenibilità contro i residenti dell’arcipelago eoliano.

Le proteste ribadite dal presidente della Circoscrizione di Stromboli, Carlo Lanza al direttore generale del Trasporto marittimo e per via d’acqua interna presso il ministero di Infrastrutture e Trasporti, non fa che mettere in luce la progressiva segregazione delle zone, deliberatamente emarginate dal resto del continente a causa delle reiterate soppressioni dei servizi marittimi, prestati ad intermittenza e costantemente soggetti a comunicati improvvisi che ne annunziano ritardi o cancellazioni.

La minacciata sospensione della linea Napoli – Eolie – Milazzo, viene poi percepita, oltre che come un dannoso deterrente al prossimo decollo della vicina stagione turistica, anche come un ingiusta frustrazione dei bisogni più essenziali dei residenti che già vedono quotidianamente compromesse le loro attività di studio, lavoro e istruzione nonché ignorati i loro diritti alla sicurezza, all’istruzione e alla giustizia, all’insegna di un graduale ed intollerabile regresso economico e sociale.

La frammentarietà della morfologia geografica della zona, rende poi urgente, a detta di Lanza, anche una rivalutazione generale dei collegamenti interinsulari sulla scia, peraltro, delle difficoltà di spostamento, riconosciute dalla stessa comunità Europea in occasione della redazione del trattato di Amsterdam.

Continuità territoriale e mobilità dei residenti sono, quindi, in prima linea tra le argomentazioni addotte a sostegno della battaglia contro le inefficienze dell’incerta gestione privata dei collegamenti. Riflessioni alle quali si aggiunge la constatazione dello sconcerto degli isolani nel dovere assistere inermi allo sgretolamento di un sistema di trasporto che per quasi un secolo ha rappresentato un irrinunciabile sostegno alla gente del luogo e un valido caposaldo per lo sviluppo socio economico delle popolazioni stesse. (Sara Faraci)

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