Raddoppi ferroviari e contratto di servizio. Serve l'impegno di Crocetta

Raddoppi ferroviari e contratto di servizio. Serve l’impegno di Crocetta

Raddoppi ferroviari e contratto di servizio. Serve l’impegno di Crocetta

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lunedì 07 Gennaio 2013 - 10:50

Il Comitato pendolari siciliani ha scritto al governatore siciliano per chiedere il miglioramento del trasporto ferroviario. Dal consigliere della terza circoscrizione, Alessandro Cacciotto, invece, la richiesta di valorizzazione dell'ex stazione di Camaro, dismessa nel 2001

Il comitato pendolari Sicilia ha scritto al governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, per chiedere un intervento decisivo al fine di migliorare le condizioni del trasporto ferroviario in Sicilia. Questa è’ in ordine di tempo soltanto l’ultima, incalzante richiesta che rivela una condizione di inefficienza inaccettabile per gli oltre 50 mila utenti che giornalmente usufruiscono del servizio e per un’isola che dovrebbe garantire un trasporto pubblico efficace e collegamenti rapidi.

E’ una lunga lista di problemi quella presentata dal comitato:
– Il diritto alla continuità territoriale (ferroviaria-marittima-aerea) quasi del tutto inesistente;
– Il Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario ad oggi non ancora sottoscritto;
– Il mancato rispetto dell’accordo sottoscritto da parte di Trenitalia con la Regione Sicilia nel giugno 2007, che prevedeva l’aumento del 7% delle tariffe per finanziare più treni;
– L’aggiunta di posti a sedere negli Intercitynotte da Siracusa e da Palermo;
– Il recupero di tutti i treno/km non effettuati dal 2004 ad oggi, così come previsto dal piano di ammortamento per il cofinanziamento dei treni Minuetto
– L’attuazione del Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità già approvato nel 2002;
– La mancanza di un piano di trasporto intermodale per raccordare più modi di trasporto, fattore rilevante all’interno delle politiche volte a favorire la mobilità sostenibile urbana ed extraurbana.

C’è poi la questione delle infrastrutture:
– Il completamento dei restanti 42 km del raddoppio ferroviario Fiumefreddo-Giampilieri dell’asse Messina-Catania-Siracusa, finanziato dal 2005 dal Cipe (1970 milioni di euro) e mai realizzato;
– L’ammodernamento e la velocizzazione del tracciato esistente della Catania-Palermo, nonostante già finanziato con 30 milioni di euro dal Cipe ed inserito nel Contratto di Programma di Rete Ferroviaria Italiana del 2010 e non l’opera faraonica del raddoppio;
– La riattivazione della linea Caltagirone-Niscemi-Gela, da oltre un anno chiusa a causa del crollo del ponte;
– Il completamento del raddoppio ferroviario Fiumetorto-Castelbuono.

Il Comitato pendolari si appella al senso di responsabilità degli amministratori nei confronti del popolo siciliano: “Il territorio siciliano non appartiene né alla politica di destra né a quella di sinistra, ma è dovere della politica garantire ai Siciliani lo sviluppo economico, sociale e infrastrutturale pari al resto d’Italia”. Il comitato chiede collaborazione tra istituzioni, associazioni di categoria, sindacati e utenti per stilare insieme un servizio che risponda alle esigenze dei pendolari: “Cosa intende fare la Regione Siciliana in materia di trasporto pubblico ferroviario nell’immediato?”.

Dal consigliere della terza circoscrizione di Messina, Alessandro Cacciotto, arriva invece un’altra richiesta, inoltrata all’assessore regionale alle infrastrutture e alla mobilità, Antonino Bartolotta: valorizzare l’ex stazione di Camaro, dismessa nel 2001, quando venne inaugurata la Galleria Peloritana a doppio binario.

“L’errore che non bisogna commettere – scrive il rappresentante di quartiere – è quello di far morire definitivamente un pezzo storico e di valore come l’ex stazione di Camaro lasciandola nell’incuria e nel degrado. Non bastano e non sono ammissibili i soli e sporadici interventi di scerbatura, bisogna avere il coraggio e l’impegno di lanciarsi oltre”.

Cacciotto chiede quindi che le vecchie linee ferroviarie diventino dei percorsi verdi pubblici da fare a piedi, in bicicletta o a cavallo o vengano utilizzate come percorsi di mobilità alternativa. Un progetto radicale di riqualificazione, in linea con le politiche di trasformazione urbanistica europee, quello proposto dal consigliere circoscrizionale all’assessore Bartolotta perché effettui un sopralluogo dell’area e verifichi la fattibilità delle proposte avanzate. (Giusy Briguglio)

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