Assemblea dei lavoratori siciliani nella sede della CSP UIL

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mercoledì 22 Giugno 2011 - 09:30

Sono arrivati da tutta la Sicilia i lavoratori esattoriali che ieri mattina hanno affollato la sala conferenze della CSP UIL Messina per una partecipata assemblea presieduta dal segretario generale CSP UIL Messina Costantino Amato e dal segretario regionale UILCA Comparto Esattoriale, Enrico Pellegrino.
Una consuetudine per i lavoratori del comparto che ogni due mesi si incontrano in una provincia diversa per fare il punto sulle criticità di un settore fortemente esposto e poco tutelato.
“Si tratta – ha spiegato il segretario regionale UILCA, Comparto esattoriale, Pellegrino – di un comparto caratterizzato da gravi problematiche, che vanno dalla carenza di personale, 840 lavoratori per 9 ambiti territoriali con una mole di lavoro impressionante, alla mancanza di sicurezza sul posto di lavoro, sino ad una scarsa tutela dei diritti dei lavoratori.”
“Apparteniamo – prosegue Pellegrino – ad una categoria che da sola rappresenta la terza industria siciliana. Eppure godiamo di scarsissima considerazione da parte del Governo Regionale. Siamo oberati di lavoro e costantemente esposti al pubblico che ci identifica come la madre di tutti i mali, ignorando che gli operatori di sportello sono solo l’ultimo anello della catena, l’anello più debole, che opera ormai da mesi senza alcuna garanzia e tutela, con grande senso di responsabilità e spirito di sacrificio. Il passaggio alla gestione regionale, con la compartecipazione dell’Agenzia delle Entrate, infatti non ha comportato alcun miglioramento, anzi, da mesi tentiamo di confrontarci con l’assessore Armao ma ancora non abbiamo ricevuto alcuna convocazione”.
E se a livello regionale il quadro è complesso a livello provinciale le cose non stanno meglio.
“In tutta la provincia di Messina – spiega il segretario provinciale UILCA Comparto Esattoriale, Orazio Gemelli – sono impegnati meno di un centinaio di lavoratori. Per una provincia che è la terza realtà siciliana. Non solo da quasi un anno aspettiamo la nomina di un direttore provinciale. Carica attualmente ricoperta dal direttore di Catania. Un assurdo per un’area sulla quale insistono 120 comuni densamente popolati”.

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