Gli studenti disabili non possono andare a scuola, mancano i servizi assistenziali

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martedì 17 Settembre 2013 - 08:09

L'allarme è lanciato dall'associazione santateresina "Disapri Onlus" che si fa portavoce del disagio e si dice pronta a qualsiasi forma di protesta civile pur di vedere rispettata i diritti dei ragazzi disabili

L’anno scolastico è cominciato, ma non per tutti. Almeno non per i venti ragazzi disabili del comprensorio jonico che non sono potuti andare a scuola a causa dei mancati servizi di assistenza che fino all’anno scorso erano garantiti dalla Provincia. A lanciare l’allarme è l’associazione Dispari Onlus di Santa Teresa di Riva che si è detta “pronta a mettere in piedi qualsiasi forma di protesta civile pur di veder soddisfatto il legittimo diritto allo studio di alcuni ragazzi che hanno la sola colpa di essere stati meno fortunati sin dalla nascita”.

Il servizio, dicevamo, veniva garantito dalla Provincia, ma con la soppressione di essa si sono creati dei vuoti di competenza in merito. Facile distruggere, molto più difficile ricostruire. “L'organismo provinciale garantiva il servizio di assistenza igienico personale ed il trasporto scolastico per gli alunni diversabili. Abolite le provincie – si legge nella nota dell’associazione santa teresina – gli uffici competenti hanno informato gli istituti didattici periferici della impossibilità di far partire tali servizi. Comunicazioni che sono rimaste chiuse nei cassetti da cui ne deriva la conseguenza finale della mortificazione del diritto allo studio per un gruppo di ragazzi volenterosi di andare in classe”.

La "Dispari Onlus" si sta facendo portavoce della grossa problematica e sta contattando i sindaci dei comuni interessati, incassando già la disponibilità del primo cittadino di S. Teresa di Riva a gestire i problemi dei ragazzi del suo comune. E' su tutte le furie la presidente, Antonella Aliberti: “Siamo sconcertati insieme ai ragazzi che sono rimasti a casa – dichiara -. Inutile fare inaugurazioni in pompa magna, la didattica deve essere messa a disposizione di tutti i bambini e non solo a favore di quelli che hanno meno problemi”.

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