Il docente di Unime chiede affidamento ai servizi sociali. Stesso sbocco processuale per il dottorando Roberto Castellano.
MESSINA – Ha ottenuto la messa alla prova il professore Francesco Astone, coinvolto nell’indagine della Procura di Roma su un presunto caso di irregolarità nelle prove per l’ingresso in magistratura. Il docente si è dimesso dalla direzione del dipartimento di Giurisprudenza di Unime dopo la notizia della richiesta di giudizio immediato da parte degli inquirenti della Capitale. Il giudice gli ha concesso l’affidamento ai servizi sociali e per lui il procedimento penale finisce qui.
La messa alla prova

“La decisione del professore di chiedere di definire il procedimento con le forme della messa alla prova, impegnandosi a partecipare ad un programma che prevede lo svolgimento di lavori di pubblica utilità, è stata molto meditata. Alla fine, ha prevalso l’esigenza di evitare una verosimilmente lunga pendenza giudiziaria, che già, a prescindere dal suo esito, costituisce essa stessa pena per l’imputato”, commenta il difensore, l’avvocato Nino Favazzo.
Il concorso truccato
Anche Roberto Castellano, dottorando dello stesso ateneo, ha avanzato e ottenuto simile richiesta. L’ipotesi di reato per Astone è abuso d’ufficio, in sostanza gli viene contestato di non essersi astenuto nonostante il legame con Castellano, mai dichiarato nei documenti compilati e consegnati al Ministero. A svelare tutto, un messaggio in chat arrivato per sbaglio ad un altro docente della commissione.
Vergogna!
Dovrebbe essere messo alla prova per spaccare pietre, in qualsiasi altra nazione degna di questo nome sarebbe stato espulso da qualsiasi ruolo pubblico e istituzionale.