Messina prima provincia del Sud nei consumi: 58esima in Italia

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giovedì 02 Giugno 2011 - 21:38

Il capoluogo peloritano, nella graduatoria dei redditi, si attesta all'88° posto con 15.435 euro

L’analisi condotta da Confcommercio sulle economie territoriali conferma la tradizionale forbice tra il Nord ed il Sud sia dal punto di vista della ricchezza prodotta, sia sotto l’aspetto dei consumi.

Partendo dai valori che racchiudono i dati del reddito Milano ribadisce la sua leadership nazionale nella produzione di ricchezza con 32.439 euro l’anno, seguita da Bolzano con 30.676 euro mentre al terzo posto si piazza Modena con 29.645 euro.
La prima provincia siciliana risulta Siracusa che occupa l’80° posto con un reddito pro-capite di 15.775 euro mentre, a seguire, si collocano Ragusa (82^ con 15.666 euro), Palermo (85^ con 15.514 euro), Messina (88^ con 15.435 euro), Caltanissetta (90^ con 14.858 euro), Catania (92^ con 14.672 euro), Trapani (97^ con 14.024 euro), Enna (99^ con 13.685 euro) ed Agrigento (102^ con 12.970 euro).

Passando alla graduatoria dei consumi Messina con il 58° posto e con un dato di 14.284 euro pro-capite è addirittura la prima provincia del Meridione superando realtà economiche consolidate quali Rovigo, Asti e Bergamo.
In questa particolare classifica in testa si colloca Forlì con 21.490 euro, seguita da Aosta (20.908 euro) e Milano (20.647 euro) mentre per la Sicilia, dopo il capoluogo peloritano, al 71° posto si posiziona Palermo con 12.958 euro ed, in successione, si trovano Siracusa (78^ con 12.356 euro), Trapani (81^ con 12.180 euro), Catania (85^ con 11.830 euro), Ragusa (88^ con 11.585 euro), Caltanissetta (91^ con 11.341 euro), Agrigento (100^ con 10.844 euro) ed Enna (102^ con 10.423 euro).

Dall’analisi complessiva dei dati raccolti si conferma che la ripresa economica in Italia è molto lenta ed, in pratica, se si raffrontano gli ultimi dati con quelli antecedenti la crisi economica si scopre che il valore attuale del reddito prodotto, con esclusione delle province di Bolzano e Roma, rimane inferiore a quello rilevato nel 2007 anche se vi sono eccezioni quali le province di Rieti, Catania e Viterbo che hanno quasi recuperato il gap con i dati di 4 anni fa.
Risultati estremamente negativi rispetto al 2007 per L’Aquila (- 9,8 ma qui ha influito l’effetto terremoto), Ferrara (- 6,4), Crotone (- 6,8) ed Ascoli Piceno (- 8,5).

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