Il Pd a Lauricella: "Ma quali farse, ecco la nostra versione dei fatti"

Il Pd a Lauricella: “Ma quali farse, ecco la nostra versione dei fatti”

Rosaria Brancato

Il Pd a Lauricella: “Ma quali farse, ecco la nostra versione dei fatti”

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lunedì 04 Novembre 2013 - 10:13

I Pd di Messina replicano alle accuse del deputato Lauricella che ha denunciato "Congressi farsa e inesistenti" chiedendo ad Epifani il commissariamento cittadino. "Ma quali farse, vi raccontiamo la verità. Nel Pd esistono le regole e anche se non piacciono devono essere rispettate. Il loro Circolo non esisteva e non si può in questo momento crerarne uno nuovo. E anche le firme erano di non tesserati".

“Altro che Congressi farsa e inesistenti, la verità è che ne Pd esistono delle regole. Possono essere complesse, possono non piacere, ma vanno rispettate”. Travolti dalle polemiche e dagli attacchi del parlamentare Giuseppe Lauricella i Pd di Messina non ci stanno e vogliono fornire la loro versione dei fatti. Nei giorni scorsi Lauricella ha inviato sia alla stampa che al segretario nazionale Guglielmo Epifani una durissima nota (vedi articolo allegato) con la quale denunciava “Congressi farsa ed inesistenti a Messina” e richiedeva il Commissariamento da affidare ad un dirigente nazionale. A scatenare la bufera è stata l’esclusione della candidatura alla segreteria provinciale di Mario Franchina (gruppo Lauricella), perché giunta in ritardo di 17 minuti. In realtà vi erano anche altre irregolarità, evidenziate nel corso delle fasi successive alla presentazione del ricorso.

“Siamo stati carenti nell’inadeguata diffusione e pubblicità delle informazioni relative al Congresso- spiega la tesoriera Lucrezia Zingale- ma è noto a tutti quanto accaduto negli ultimi mesi, ci sono state difficoltà oggettive”.

Per i componenti della Commissione provinciale per il Congresso è importante, sotto il fuoco delle accuse rimbalzate anche sui tavoli nazionali chiarire quanto accaduto. Su decisione della Commissione regionale i Circoli di Messina sono stati ridotti da 64 a 10, pertanto, fino all’elezione della segreteria provinciale non è concretamente possibile aprire alcun nuovo circolo, né effettuare tesseramenti al di là delle sedi individuate oppure on line. Queste precisazioni sono state fatte presenti ai rappresentanti del gruppo Lauricella, ai quali è stato chiarito con quali modalità potevano essere effettuati i nuovi tesseramenti.

Anche le firme a sostegno della candidatura di Franchina, al di là del ritardo di 17 minuti nella consegna, non sono risultate tra gli iscritti, neanche on line.

Mentre gli esclusi avviavano il ricorso nelle sedi competenti, il gruppo, attraverso Giuseppe Chiofalo, si rivolgeva alla Commissione per potere partecipare ai Congressi di circolo. Da qui una serie di mail di chiarimento tra le parti.

Il 21 ottobre il presidente della Cpc Vincenzo Ciccolo risponde alle richieste specificando che, in base alle verifiche effettuate: “Non risulta alcun circolo del PD Messina denominato “Umanesimo e Riformismo”. Lo Statuto inoltre, al CAPO III “Struttura federale”, Articolo 5 “Circoli” statuisce che “….. 3. L’istituzione e la localizzazione di ulteriori circoli territoriali all’interno di ciascuna Unione Comunale è approvata dalla Direzione Provinciale con il voto della maggioranza assoluta dei presenti garantito il numero legale secondo le modalità previste dai regolamenti.

Il tesseramento 2013 può avvenire compilando la scheda di iscrizione e pagando la quota di €. 15,00. I delegati vengono attribuiti sulla base dell’anagrafe del 2011 e 2012, ai circoli esistenti. A Messina sono stati accorpati in numero di 10 i circoli preesistenti, tra i quali non figura quello da Lei indicato. Considerato quindi che nessun circolo denominato “Umanesimo e Riformismo” è stato approvato dalla direzione provinciale, e, quindi non esiste nel PD Messina e che nell’anagrafe 2011 non risulta alcun circolo denominato “Umanesimo e Riformismo” e che la S.S. non risulta iscritta al Pd Messina, né nel 2011, né nel 2013. Nessun congresso può essere svolto dal Vostro circolo, poiché non è un circolo del partito democratico”.

Nella mail Ciccolo aggiunge che esiste sempre la possibilità per quanti lo vogliano di iscriversi in uno dei 10 circoli esistenti dopo la riduzione, oppure nei circoli esistenti in provincia, o ancora presso la sede del Pd Messina in via Maffei o infine contattando uno qualsiasi dei coordinatori dei circoli del Pd.

“Il regolare tesseramento- concludeva Ciccolo nella mail- vi da diritto all’elettorato attivo e passivo. La invito, quindi, qualora avesse documentazione attestante la Vostra regolare iscrizione a produrLa tempestivamente alla Commissione Provinciale per il Congresso, diversamente La diffido a non utilizzare impropriamente il nome del Partito Democratico”.

Questa dunque la versione dei fatti del Pd messinese a quanto contestato da Lauricella. Quanto alle dichiarazioni in merito all’inesistenza di alcuni Congressi di circolo c’è chiarire che, come più volte evidenziato, l’accordo tra le diverse correnti che ha portato alla candidatura unica di Basilio Ridolfo alla segreteria provinciale, comprende anche la “spartizione” dei vari posti, con la percentuale di 51% ai genovesiani e 49% a tutte le altre aree. In molti casi quindi si è andato a votare con lista unica, fatto questo che non ha favorito l’affluenza in città. Un altro dato che ha differenziato Messina dalle altre realtà (oltre ad essere l’unica città dell’isola dove sarebbe stato urgente ed auspicabile un confronto tra più candidature) è il calo del tesseramento. Mentre in tutta Italia si registrano strani fenomeni a Messina sta avvenendo l’esatto contrario. Dopo un passato con tesseramenti oceanici improvvisamente il Pd no ha più appeal……I dati ufficiali comunque saranno resi noti nei prossimi giorni.

Sul fonte dibattito Pd si registra la nota di Emilio Fragale che ha deciso di ritesserarsi: “Rinnovo una adesione dopo un esodo, uno strappo consumato all'indomani della vittoria di Crocetta … ma maturato da diversi anni. Anni in cui, con altri, non mi sono risparmiato in passione e impegno civico, sociale e culturale speso in associazioni, movimenti, laboratori, centri studi e non ho risparmiato strali, critiche e invettive al partito.Il Pd, se riesce ad affrancarsi da una burocrazia avvivata sulla propria sopravvivenza, può interpretare la volontà di cambiamento, merito, responsabilità che il Paese invoca. Tra le tesi che vanno emergendo per diversi motivi sto abbracciando i temi sposati da Gianni Pittella. Sono ora un iscritto che suggerisce di cominciare la vera campagna tesseramenti (quella per convinzione e non per convenzione) perché occorre esorcizzare un disincanto dilagante, che chiederà sempre di giocare le partite e che non consentirà vittorie a tavolino o al ribasso”

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Giuseppe LAURICELLA dovrebbe accendere un cero a Tommaso Moro, santo protettore dei governanti e dei politici, deve a questo PARTITO DEMOCRATICO, così brutalmente descritto, il suo ingresso in Parlamento, dopo aver fallito, due o tre elezioni regionali, quelle in cui bisogna conquistarsi i voti per essere eletti. LAURICELLA Giuseppe è figlio d’arte, papà Salvatore fu esponente di spicco del PARTITO SOCIALISTA della prima Repubblica, parlamentare e ministro. Come succede ai figli d’arte dei politici, è dotato di intelligenza, quella che io chiami ambientale, conta l’ambiente in cui vivono questi particolari figli d’arte, infatti quasi tutti diventano professori universitarii. Per i figli d’arte dei politici c’è sempre un tappeto rosso, che preceda la loro elezione in Parlamento, quello di Giuseppe fu il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, è l’organo di autogoverno dei magistrati dei tribunali amministrativi regionali e del Consiglio di Stato.( A quando l’incompatibilità dei professori con tutte le altre professioni o incarichi o consulenze, anche per fare posto ai giovani laureati, con le porte sbarrate da questi SUPERMAN ) A Giuseppe LAURICELLA ricordo che di evanescente, nel PARTITO DEMOCRATICO messinese, ci sia la P O L I T I C A, mentre i voti nelle urne sono tangibili, infatti sono serviti a farlo eleggere, pur essendo sconosciuto alla massa degli elettori del PARTITO DEMOCRATICO, utilizzati sempre più spesso come BOI I CARRU

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  2. bernardo santilli 4 Novembre 2013 18:02

    Fragale “o cucchiti”.

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