Consigli di lettura. Bernardo di Chiaravalle: Elogio dei Cavalieri Templari

Consigli di lettura. Bernardo di Chiaravalle: Elogio dei Cavalieri Templari

Redazione

Consigli di lettura. Bernardo di Chiaravalle: Elogio dei Cavalieri Templari

giovedì 30 Luglio 2020 - 13:28

La guerra contro gli “infedeli” metafora della guerra personale di ciascuno contro il male che si annida nel proprio cuore

Di seguito pubblichiamo la recensione del libro: Bernardo di Chiaravalle: Elogio dei Cavalieri Templari: Liber ad Milites Templi. De Laude novae militiae. Traduzione e commento a cura di Carmine Di Giuseppe (Artetetra edizioni, pp. 176, € 12,00, Capua 2020).

Autore della recensione, che ci onoriamo di ospitare è S. E. Mons. Santo Rocco Gangemi. Ordinato sacerdote nella diocesi di Messina – Lipari – S. Lucia, dopo prestigiosi studi vaticani conclusi alla Scuola di Diplomazia della Santa Sede, Mons. Santo Rocco Gangemi ha intrapreso un’impegnativa carriera diplomatica: un lungo ‘pellegrinaggio’ che lo ha condotto in vari Paesi d’Europa (Romania, Spagna, Francia) e d’Africa (Egitto, Marocco). Elevato alla dignità arcivescovile, nel 2012, ha assunto la carica di Nunzio Apostolico (ossia, di ambasciatore della Santa Sede) in Guinea e congiuntamente, dal 2013, in Mali. È oggi Nunzio Apostolico in El Salvador, dove è giunto nel settembre del 2018: come primo atto ufficiale, vi ha presieduto le celebrazioni per la santificazione di S. Oscar Romero. Uomo di grande sensibilità culturale e pregio umano, S. E. si è sempre costantemente speso per la custodia dei princìpi cattolici e per il dialogo tra le fedi.

La recensione

Si tratta di un raffinato libretto che S. Bernardo di Chiaravalle scrisse (fra il 1128 e il 1136) su richiesta di Ugo di Payns, primo maestro dell’Ordine Templare. Al testo latino Di Giuseppe affianca una bella traduzione italiana, accurate note di commento, e un’ampia introduzione, che con puntiglio storico rimuove ogni travisamento del pensiero del santo circa la guerra, restituendo uno scritto di straordinaria attualità, che ancora oggi, dopo quasi un millennio, non manca di affascinare.

Accostarsi al testo senza pregiudizi

La lettura, utilissima agli specialisti del patrimonio letterario cristiano medievale, è di grande interesse anche per un ‘curioso’, disposto a liberarsi di pregiudizi e semplificazioni culturali: scopo di Bernardo è infatti non quello di elogiare la nascita di una nuova agguerrita cavalleria, ma piuttosto di tracciare il profilo ideale del vero “soldato di Cristo”. Pertanto, rivolgendosi ai membri del nuovo ordine, allo stesso tempo monaci e soldati, giustifica sì l’uso delle armi contro i nemici della cristianità, non però l’impiego della violenza e tanto meno della violenza gratuita. Insomma «fornisce uno spessore teologico ad una causa nobile sopra ogni altra: il militare pro Deo» – così, nella presentazione il cardinale Josè Saraiva Martins – ed evidenzia il carattere spirituale della missione cui sono chiamati i monaci-cavalieri: essi devono abbandonare ogni mondanità e intraprendere un arduo, profondo, cammino di conversione al servizio di Cristo per la salvaguardia e difesa dei Luoghi Santi. E qui, Bernardo non risparmia critiche alla cavalleria secolare, i cui membri invece vivono perennemente nel pericolo della morte spirituale, sopraffatti dai vizi della mondanità, della spavalderia e spesso – ahimè – dal gusto della violenza.

Un libro che parla anche ai cristiani di oggi

Il trattatello presenta pure, oltre tutto, un notevole interesse ‘turistico’, grazie ad uno straordinario itinerarium mentis ad Loca Sancta, vale a dire, un pellegrinaggio tra i Luoghi Santi, nel quale le località geografiche legate alla vita di Gesù sono chiamate a scandire i passi della meditazione sulla virtù e sulla ricerca di Dio. L’Elogio non si configura, quindi, come una semplice regola per il nuovo ordine, né come uno scritto da leggere e meditare soltanto da parte dei nuovi cavalieri impegnati a difendere la Terrasanta, ma dai cristiani di ogni epoca, tutti parimenti custodi di quei valori e di quella Gerusalemme interioreche risiede nel cuore del credente. In questa prospettiva, la guerra contro gli “infedeli” diventa metafora della guerra personale di ciascuno contro il male che si annida nel proprio cuore.

Mons. Santo Rocco Gangemi

Un commento

  1. Libero Mancini 17 Agosto 2020 05:29

    Intetessante per i cavalieri già consacrati

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