Consiglio comunale, numeri e nomi: 15 in area Basile, 17 all'opposizione

Consiglio comunale, numeri e nomi: 15 in area Basile, 17 all’opposizione

Giuseppe Fontana

Consiglio comunale, numeri e nomi: 15 in area Basile, 17 all’opposizione

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domenica 07 Maggio 2023 - 08:08

La nuova geografia dell'aula evidenzia il crollo verticale della maggioranza a meno di un anno dall'insediamento. 13 consiglieri rimasti nelle liste del sindaco

MESSINA – La settimana politica messinese che si è appena chiusa è stata forse la più difficile dall’insediamento dell’amministrazione Basile e dell’attuale Consiglio comunale. Tra le dimissioni (preventivate) di Cateno De Luca, prima stoppate in una diretta Facebook e poi presentate, poche ore più tardi, e l’elezione del nuovo ufficio di presidenza del Consiglio, si è frapposto il crollo verticale della maggioranza. Preventivabile? Sì, perché i malumori e i vocii c’erano da tempo, con tanto di possibile arrivo (annunciato settimane fa da Tempostretto) della Nuova Dc, che avrebbe portato via alle liste collegate a Basile almeno 2 consiglieri.

Cosa resta della maggioranza

E 2 sono le consigliere che si sono sganciate da “Basile sindaco” e da “Con De Luca per Basile”. Si tratta di Giulia Restuccia ed Emilia Rotondo, andate a rinfoltire le fila della maggioranza. Nell’analisi attuale dell’aula, può aiutare la matematica. Su 32 consiglieri appena 13 sono, ad oggi, direttamente collegati alle due liste. Con “Basile sindaco” sono 8: Serena Giannetto, Francesco Cipolla, Alessandro De Leo (a cui subentrerebbe Giuseppe Schepis in caso di dimissioni), Giuseppe Busà, Rosaria Di Ciuccio, Antonia Feminò, Nello Pergolizzi e Pippo Trischitta.

Nella lista “Con De Luca per Basile”, invece, sono 5: Raffaele Rinaldo, Salvatore Papa, Margherita Milazzo, Raimondo Mortelliti e chi subentrerà al dimissionario De Luca, cioè Salvatore Caruso. La “maggioranza” però è di 15 consiglieri perché a questi si devono aggiungere Nicoletta D’Angelo e Concetta Buonocuore entrambe al gruppo misto (la prima uscita da Forza Italia, la seconda dal Pd) e già in tempi non sospetti vicine alla giunta Basile.

Chi ha lasciato

Ma la maggioranza, nemmeno un anno fa, era nettamente più folta. Hanno lasciato “Basile sindaco”, in ordine temporale, Cosimo Oteri (oggi Forza Italia), Rosaria D’Arrigo e la già citata Giulia Restuccia, così come Emilia Rotondo, precedentemente nell’altra lista deluchiano, tutte e tre queste ultime al gruppo misto. A loro si aggiunge Mirko Cantello, ex Prima l’Italia, al misto dall’11 ottobre 2022. Un vero e proprio esodo se si conta anche la rottura, maturata definitivamente proprio durante la votazione per il nuovo presidente, con ciò che resta di Prima l’Italia. La lista legata alla Lega e a Nino Germanà conta oggi due consiglieri, Amalia Centofanti e Giuseppe Villari, anch’essi ormai praticamente all’opposizione.

I numeri: 13+2 con Basile, tutto il resto è opposizione

E così il conto è rapido: 13 dalle liste di Basile, a cui si aggiungono 2 consigliere del gruppo misto compongono una maggioranza che, ad oggi, non esiste più, perché si parla di 15 consiglieri su 32. Dall’altra parte sono in 17: 5 dal gruppo misto (Cantello, D’Arrigo, Rotondo e Restuccia, a cui si aggiunge l’ex candidato sindaco Maurizio Croce, che in settimana ha collezionato la sua prima presenza in aula), 2 di Prima l’Italia, 2 del Pd (Felice Calabrò e Antonella Russo), 3 di Fratelli d’Italia (Libero Gioveni, Pasquale Currò e Dario Carbone), 3 di Ora Sicilia (Federica Vaccarino, Giandomenico La Fauci e Dario Zante), e infine uno di Forza Italia, cioè Cosimo Oteri, e uno di “De Domenico sindaco”, cioè Giovanbattista Caruso.

Cosa resta? Intanto, nulla. Bisognerà capire come si arriverà all’elezione della presidenza del Consiglio, con Nello Pergolizzi che attende di conoscere il proprio destino. Alla vigilia del voto, nonostante i mugugni, sul fronte maggioranza sembrava impossibile che potesse succedere qualcosa di simile. Si è trattato di un pericolo sottovalutato, di qualcosa che bisognava capire ed evitare? Sì, anche perché inizia un periodo non semplice, con il bilancio da approvare in Consiglio e una maggioranza, prima che bulgara, che ora non esiste più.

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