Consorzi di bonifica, nuova ondata di cartelle esattoriali per il servizio fantasma

Consorzi di bonifica, nuova ondata di cartelle esattoriali per il servizio fantasma

Alessandra Serio

Consorzi di bonifica, nuova ondata di cartelle esattoriali per il servizio fantasma

martedì 12 Marzo 2024 - 16:12

Il sindaco di Galati Mamertino sollecita l'apertura del tavolo tecnico per lo scioglimento dei consorzi e lo sgravio delle cartelle

Nuova ondata di notifiche di cartelle esattoriali riferite al Consorzio di Bonifica 11 di Messina sui Nebrodi. Nelle ultime settimane sono diversi i cittadini dell’hinterland nebroideo che lamentano l’imposizione, attivata dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione, non tanto per gli importi richiesti, che corrispondono in media a poche decine di euro, ma per l’ assenza del servizio di bonifica concretamente attivato o realizzato sui terreni oggetto della richiesta di somme ai relativi proprietari.

Bonifiche solo sulla carta

“Al netto di pochissimi interventi realizzati dal Consorzio di Bonifica 11 di Messina negli anni 2022 e 2023 su espressa richiesta del Comune di Galati Mamertino per il decespugliamento della strada di Bufana che collega Galati a San Salvatore di Fitalia, non risulta essere mai stata effettuata dal consorzio nessuna attività di bonifica sui terreni oggetto delle cartelle di pagamento, i quali terreni risultano essere del tutto abbandonati, caduti in successione ovvero intestati a cittadini deceduti”, spiega il sindaco di Galati Vincenzo Amadore.

Ma richieste di pagamento vere

Il paradosso è stato a più riprese lamentato dalle comunità: si chiede il pagamento di un importo per servizi di bonifica mai programmati o realizzati concretamente. “E’ necessario attivare nel più breve tempo possibile un tavolo tecnico a livello territoriale e regionale che coinvolga tutti i rappresentanti delle comunità interessate nonché la deputazione regionale per dibattere concretamente circa l’opportunità di sciogliere o ridiscutere definitivamente i Consorzi di Bonifica i quali, alla luce delle modalità di gestione, anche economica, appaiono sempre più l’ennesimo “carrozzone” di cui, soprattutto in questo particolare e difficile periodo, le comunità siciliane non hanno certamente bisogno”, continua Amadore.

La battaglia anti carrozzone

Della questione si era ampiamente interessata mesi fa l’onorevole Bernardette Grasso che aveva presentato una richiesta di audizione alla Commissione Attività Produttive per verificare quanto lamentato dai contribuenti ed – eventualmente – procedere allo sgravio delle cartelle.

Continua il primo cittadino galatese: “In questo senso ho già investito della problematica anche il collega Maurizio Zingales, Sindaco di Mirto e presidente Anci del coordinamento per i piccoli comuni Siciliani, che mi ha garantito pieno sostegno ed i primi cittadini di San Salvatore di Fitalia, Giuseppe Pizzolante, di San Marco d’ Alunzio, Filippo Miracula, di Longi, Nino Fabio e di Librizzi, Renato Di Blasi i quali condividono con me i timori delle comunità rappresentate per una tassa considerata iniqua e ingiusta”.

Un commento

  1. Se il Governo vuole sul serio attuare una vera collaborazione tra contribuenti e fisco, deve impedire queste ruberie pubbliche a danno d’inermi cittadini che si trovano prelevati i soldi dai conti correnti e perfino il fermo amministrativo sulle proprie auto da parte di queste agenzie di riscossione alle quali il Governo ha dato poteri illimitati per debiti inesistenti a fronte di tributi inventati e non dovuti.
    Bisogna annullare tutto e azzerare il potere di riscossione

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