Ecco perchè la Sicilia rischia il default

Ecco perchè la Sicilia rischia il default

Emanuele Ferrara

Ecco perchè la Sicilia rischia il default

lunedì 16 Luglio 2012 - 18:08

La Corte dei Conti ha certificato un "buco" da 5 miliardi di euro e la Sicilia è sull'orlo del default. Il signor Emanuele Ferrara sottolinea come la situazione attuale sia solo il frutto di una politica clientelare che ha riempito le istituzioni di precari e forestali.

ancora nessuno lo dice, ma qualcuno comincia a preoccuparsi. La Sicilia rischia il fallimento perchè il suo modello sociale ha come elementi principali l’utilizzo disinvolto delle assunzioni pubbliche clientelari, senza copertura finanziaria, di precari e di forestali senza foreste, nonchè di corsi di formazione che non hanno mai formato nessuno!
Tutto in Sicilia è stato trasformato in un grande bacino elettorale che ha creato favoritismi e scambi con un enorme degrado civile e morale che ha finito per impoverire sempre di più i cittadini comprimendone la crescita e lo sviluppo. I dati di Confindustria Sicilia sono allarmanti e ci dicono che la regione e sull’orlo del fallimento con 5 miliardi di euro di buco certificati dalla Corte dei Conti. Per correggere questa gravissima situazione non ci sono altre strade al di fuori della verità! Bisogna che i siciliani sappiano che continuando di questo passo, saranno i primi a trovarsi presto senza stipendi e senza pensione. Nessuno lo dice, ma bisogna cominciare a parlarne.

Gli sprechi insopportabili a partire dai 20 mila dipendenti regionali, sono l’effetto di una autonomia che ha finito per danneggiare tutti e tutto. Se fossimo stati controllati dallo Stato noi siciliani non avremmo oggi 30 mila precari e 30 mila forestali. In verità molti sanno che l’autonomia concessa nel dopoguerra in condizioni storiche e politiche ormai lontanissime è stata utilizzata dalla classe politica siciliana per garantire a se stessa l’impunità. Per queste ragioni, senza un cambiamento radicale del modello Sicilia e della sua classe politica, l’isola è destinata in breve alla bancarotta con tutte le conseguenze che ciò comporterà.
Un saluto da Emanuele Ferrara – Prato

5 commenti

  1. fiorenzo crespantini 16 Luglio 2012 22:19

    La tua esposizione dei fatti è esemplare e perfetta, infatti tutti i presidenti regionali che si sono susseguiti nei decenni hanno fatto man bassa delle richhezze di questa isola.
    Hanno utilizzato il loro potere per poter mettere a stipendio amici, parenti ed affini e riservandosi così la possibilità di voto di favore alle elezioni.
    Purtroppo non ci rendiamo conto di quello che facciamo e continuamo a fare e votare questi malfattori che ci stanno portando alla rovina.

    0
    0
  2. 50 anni e passa che governano,in maniera fallimentare, i partiti di centro e centro destra ed allora? accertato che il centro sinistra non governerà mai , resta solo protestare votando Grillo e poi faremo pure la fine dei greci…

    0
    0
  3. rossetti mariano 17 Luglio 2012 10:16

    La Sicilia è la prima causa del deficit nazionale e del sovrannumero dei dipendenti pubblici.
    Condivido quanto scritto dall’amico (mi permetto di definirlo tale)Ferrara.
    Ma è mai possibile che queste cose le scrivano persone che da anni sono fuori dalla loro terra, mentre chi ha un interesse diretto alle proprie sorti se ne frega?
    Mi auguro che questo articolo venga letto dai precari che ancora sperano di essere stabilizzati da Comune e Regione.
    Fotia, Giamboi e compagnia non avete nulla da dire?
    Dove siete finiti?

    0
    0
  4. Caro MARIANO ROSSETTI,sono anni che i messinesi,dalle colonne di TempoStretto,denunciano la folle spesa corrente destinata all’esercito dei dipendenti comunali,provinciali e regionali, documentandola puntigliosamente con cifre; spesa che sottrae ingenti risorse allo sviluppo della Sicilia. Forse è venuto il momento di ridurla drasticamente, non parlo di licenziamenti, ma di blocco dei contratti nazionali e di tutte le contrattazioni integrative per almeno vent’anni.Forse è venuto il momento di ridurre drasticamente il numero dei dirigenti,di fare un falò delle Bassanini e delle leggi seguenti,restituire tutta la responsabilità amministrativa agli eletti del popolo,con la possibiltà di scegliersi i propri dirigenti da un’albo nazionale e con contratti a tempo determinato.Oggi i cittadini non sanno di chi è la responsabiltà di questo disatro amministrativo, dei politici o dei dirigenti? Mentre i primi possono essere sostituiti,i secondi sono inamovibili.

    0
    0
  5. A proposito di PERSONALE e di leggi fatte ad hoc per dotazioni organiche sovradimensionate per favorire promesse elettorali,rispetto ad una organizzazione del lavoro,che con l’informatizzazione vede e vedrà ridimensionato ancora di più il fabbisogno di addetti ai procedimenti amministrativi.Pubblico la scheda riepilogativa inerente alla Rideterminazione della Dotazione Organica e Programma Trienn~le (2009-2010-2011) del Fabbisogno del Personale, per farvi capire come la riduzione del 10% per il personale e del 20% per i dirigenti,prevista da Monti,inciderà pochissimo sui numeri della pianta organica, per assurdo il Comune di Messina,in cui l’incidenza della spesa PERSONALE (il 46% di tutta la spesa corrente nel primo semestre 2012) ha superato di gran lunga le PRESTAZIONI DEI SERVIZI,cosa che non succede in nessun Comune, potrebbe avere la possibilità di assumere dipendenti.
    http://img834.imageshack.us/img834/5788/piantaorganica.png

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007