Crisi economica alla Provincia, i sindacati scrivono a Ricevuto: subito un tavolo tecnico

Crisi economica alla Provincia, i sindacati scrivono a Ricevuto: subito un tavolo tecnico

Crisi economica alla Provincia, i sindacati scrivono a Ricevuto: subito un tavolo tecnico

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venerdì 20 Aprile 2012 - 11:48

Cgil, Cisl e Uil hanno inoltre sollecitato la revoca delle deliberazioni adottate in tema di riorganizzazione delle strutture, posizioni organizzative e criteri di pesatura. L’amministrazione potrebbe ridurre ulteriormente nei prossimi mesi il numero degli assessori

I segretari generali della Fp Ggil, la Cisl Fp e la Uil Fpl hanno inviato una nota di diffida al presidente della Provincia Regionale di Messina, Nanni Ricevuto, in merito alla situazione di grave difficoltà per le casse di palazzo dei Leoni e per le gravi refluenze che si potrebbero determinare per tutto il personale dipendente. “Manifestiamo grande preoccupazione – dichiarano Clara Crocè, Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai – per la condizione di stallo in cui versa l’ente anche per l’assenza di scelte fattive e concrete da parte dell’amministrazione Ricevuto. Il completo silenzio e l’assenza di dialogo con le parti sociali su tale situazione non che può che generare ulteriori preoccupazioni sulla situazione e determinare il pieno convincimento del grave pericolo cui possono andare incontro i dipendenti tutti”.

A ciò si aggiungano le notizie che ormai da mesi circolano all’interno della Provincia, anche a seguito di presunte riunioni dei vertici dell’ente, su tagli alla retribuzione dei dipendenti o al trattamento accessorio, buoni pasto e quant’altro. “Ciò – continuano i rappresentanti sindacali – senza che mai ci sia stata da parte dell’amministrazione la seria volontà di affrontare la questione, anche attraverso tagli concreti alla cosiddetta spesa politica che sembra anche alla Provincia Regionale di Messina intoccabile”. In tal senso, da queste ultime riunioni, sarebbe invero emersa la volontà di Ricevuto di ridurre ulteriormente la giunta già passata da 15 a 13 assessori dopo l’esclusione dei rappresentanti dell’Mpa Duca e Bruno. I provvedimenti deriverebbero dalla possibilità che alcuni assessori possano assumere ruoli nelle prossime elezioni amministrative. Inoltre l’amministrazione starebbe valutando interventi decisi sulla ridefinizione della pianta organica, partendo ad esempio con l’assegnazione delle competenze dirigenziali sul personale ad Armando Cappadonia, che attualmente si occupa di sistemi informativi.

“La quarta ristrutturazione degli uffici dell’ente con modifica della struttura organica, approvazione dei criteri per gli incarichi di posizione organizzativa e adozione dei criteri per la pesatura delle unità operative senza che alcun preventivo confronto con organizzazioni sindacali sia stato posto in essere, in violazione delle più elementari quanto innovative normative su consultazione e concertazione sindacale – scrivono i tre -. Tutto questo è ancora più grave per l’ulteriore tentativo di mettere mano alla struttura dell’Ente e alle Posizioni Organizzative con uno dei precedenti atti di riorganizzazione, deliberazione G.P. 41/2011, sospeso nell’efficacia (che rimane in essere come puntualmente citato nelle predette deliberazioni della Giunta Provinciale 104 e 105 del 17.04.2012) e impugnato da tutti i dirigenti della sua amministrazione innanzi al Tar Catania, caso unico in Italia, che di fatto non fa altro che mettere in luce il forte scollamento che ormai esiste da anni tra la parte politica, i vertici dell’ente e i dipendenti tutti”.

“Chiediamo – continuano Crocè, Emanuele e Calapai – il necessario cambio di passo. Sicuramente le scelte che sino ad oggi sono state intraprese dall’amministrazione Ricevuto hanno solo tamponato la situazione di grave deficit contabile. Una per tutte la vessazione dei cittadini, attraverso una scelta di dubbia legittimità, con le sanzioni comminate negli ultimi giorni del dicembre 2011 per violazione delle norme sulle autorizzazioni per passi carrabili, che a tutt’oggi sembra non abbia determinato gli introiti presunti che hanno fatto rispettare il patto di stabilità 2011 all’Amministrazione”. Una questione molto ampia attualmente all’analisi della terza commissione, che sta valutando la possibilità di un danno erariale per l’ente dovuto all’omissione dirigenziale per il pagamento di somme antecedenti al 2010.

I sindacati per tutte queste ragioni hanno chiesto l’attivazione di un tavolo di confronto e la revoca delle deliberazioni adottate in tema di riorganizzazione delle strutture, posizioni organizzative e criteri di pesatura.

Un commento

  1. rossetti mariano 20 Aprile 2012 14:07

    Gli stipendi da tagliare sono quelli dei dirigenti, che si portano a casa più di 150.000 eurini all’anno.
    Mettiamoci le cosulenze; gli esperti; le inutili trasferte del personale tecnico;l’uso privato delle macchine di servizio; i buoni pasto ai Dirigenti (non ci sono al mattino, figuratevi al pomeriggio)che autocertificano la loro presenza; le spese dei consigli convocati la sera, quando potrebbero farli benissimo al mattino; le inutili trasferte romane e le gite di servizio dei componenti la giunta; il museo che non serve a nulla; gli articolisti che bivaccano fregandosi un lauto stipendio per un lavoro mai fatto.
    Si risparmierebbero tanti milioni l’anno da riportare in attivo il bilancio.

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