Il Comune rischia il default per i debiti prodotti dopo il 2014

Il Comune rischia il default per i debiti prodotti dopo il 2014

Il Comune rischia il default per i debiti prodotti dopo il 2014

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lunedì 08 Ottobre 2018 - 13:21

Durante l'incontro con le parti sociali, il sindaco De Luca ha lanciato un appello: “E’ arrivato il momento che ognuno ne prenda atto e si chiuda la fase in cui si è pensato ai propri interessi, perché la corda è stata tirata così tanto che si è spezzata”

Dopo numerosi rinvii, oggi a Palazzo Zanca si è svolto l’atteso confronto tra il sindaco Cateno De Luca e le parti sociali. Il primo cittadino ha illustrato la relazione di inizio mandato , confermando la drammatica situazione dei conti del Comune di Messina ed esponendo le linee guida del cosiddetto Piano “Salva Messina”, un programma di misure lacrime e sangue per scongiurare il default dell’ente.

Secondo quanto spiegato da De Luca, il Comune di Messina rischia il dissesto fiananziario perchè non è in grado di dare copertura ai debiti prodotti dall'Amministrazione Accorinti dopo il 2014 , che non possono essere inseriti nel piano di riequilibrio.

Al confronto, che si è tenuto nel Salone delle Bandiere, hanno partecipato il vicesindaco Salvatore Mondello; gli assessori Carlotta Previti e Alessandra Calafiore; i presidenti, di A.RIS.ME., Marcello Scurria, MessinaServizi Bene Comune, Giuseppe Lombardo, ATM, Giuseppe Campagna, ed AMAM, Salvo Puccio.

“L’attuale quadro economico-finanziario è drammatico – ha dichiarato il Sindaco nel suo discorso introduttivo – siamo nella fase del riesame del piano di riequilibrio triennale ed è emerso, in termini ora definitivi e ufficiali, che gran parte di quel piano non ha funzionato e lo sapremo anche tra qualche giorno perché i presupposti con i quali è stato concepito non erano esatti e quei presupposti hanno costretto il Palazzo Municipale, in tutte le sue diramazioni, ma soprattutto nel mondo delle partecipate, a creare nuovi debiti che nel frattempo sono stati lasciati da parte, occultati, e di ciò tutti sapevano e naturalmente ne risponderanno nelle sedi opportune. Questo è il dramma che stiamo vivendo perchè c’è una situazione molto complicata. Sapete bene che tutto ciò che era riferito al periodo dicembre 2013 è all’interno del piano di riequilibrio; oggi c’è la possibilità di portarlo a 20 anni perchè lasciarlo a 10 anni non può reggere”.

Il vero problema – prosegue De Luca – però è un altro, poiché tutti i debiti, creati dal 2014 in poi, non possono rientrare nel piano di riequilibrio. Quindi le difficoltà reali e concrete sono oggi che tutto ciò che si è generato è rimasto fuori dal piano di riequilibrio e, se ci sono le condizioni con gli strumenti ordinari, cioè con il bilancio, dovremo tentare di trovare delle soluzioni nel triennio 2019/2021, perché il 2018 è già tumulato. Oggi abbiamo avviato il percorso, che prevediamo di approvare al massimo entro il 15–20 dicembre, in modo tale che rientri in quelle che sono le scadenze ordinarie. La situazione emersa sui nuovi debiti, chiamiamoli in questi termini, prevede oltre 30 milioni di euro in più, anche se non c’è la cifra esatta, che avremo entro mercoledì prossimo, quindi tra 48 ore; in questa fase abbiamo accertato solo quelli di ATM, prodotti dal 2014 in poi. Il presidente Campagna spiegherà poi determinate dinamiche. Rispettiamo le posizioni legittime di tutti, ma il dialogo di confronto va benissimo entro tale cornice, ciò che è al di fuori non ce lo possiamo permettere”.

“E’ quindi arrivato il momento che ognuno ne prenda atto e si chiuda la fase in cui si è pensato ai propri interessi, perché la corda è stata tirata così tanto che si è spezzata. Per chi ha dubbi su quanto detto – ha concluso il Sindaco nella fase introduttiva dell’incontro – noi abbiamo scritto tutto in questo libro e stamani le carte che riguardano l’ATM sono state consegnate in Procura, perchè non abbiamo niente da nascondere e soprattutto non permettiamo a nessuno di accusarci di essere mistificatori proprio per rispetto delle parti. Ci stiamo assumendo delle responsabilità che non ci competono, ma non è assolutamente corretto che nel frattempo diventiamo oggetto di bersaglio, con tensioni sociali e attacchi, e addirittura veniamo catalogati come mistificatori. Non lo consento a nessuno”.

Un commento

  1. Temo che un altro piano possa solo diventare un tentativo, al momento dei tagli reali l’Amm.ne e il Consiglio reggerà la pressione che inevitabilmente si genererà, i creditori saranno pagati senza transazioni? Interessi e rivalurazione?? Temo possano passare così altri anni senza risolvere nella realtà le questioni. Ma il coraggio non se lo può dare chi non ce l’ha!

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