Coronavirus Fase 2, le Partite Iva: "Tra Nord e Sud 2 pesi e 2 misure. Vogliamo i nostri diritti"

Coronavirus Fase 2, le Partite Iva: “Tra Nord e Sud 2 pesi e 2 misure. Vogliamo i nostri diritti”

Rosaria Brancato

Coronavirus Fase 2, le Partite Iva: “Tra Nord e Sud 2 pesi e 2 misure. Vogliamo i nostri diritti”

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martedì 28 Aprile 2020 - 10:28

Le Partite Iva e gli Autonomi chiedono al governo Musumeci interventi immediati: "Ci stanno facendo morire di fame"

Il presidente della Regione sta studiando come intervenire per modificare l’ultimo DPCM Conte, che ha scatenato polemiche in tutta Italia ed in tutte le categorie. Per la prima volta, dai primi di marzo, si è creata una frattura tra il premier e l’opinione pubblica. Frattura che continuerà ad ampliarsi se le disparità che il decreto ha causato tra le Regioni del Nord e quelle del Sud, profondamente penalizzate, continueranno. Musumeci ha accolto l’appello di una parte di deputati Ars che chiedono misure a sostegno di un’economia che rischia il tracollo definitivo. A Messina le Partite Iva sono pronte ad una protesta concreta. 600 euro sono una misura a dir poco ridicola soprattutto se si pensa che non tutti finora le hanno ricevute.

Vogliono farci morire di fame

Hanno deciso di farci morire di fame, questa situazione è insostenibile- scrive il coordinatore provinciale del movimento Autonomi e Partite Iva Daniele Zuccarello- La presa di posizione del governo è inaccettabile e la nostra Regione si trova tra quelle più penalizzate. Il nuovo DPCM ha messo il SUD in ginocchio premiando, invece le lobby del NORD e la loro economia. Noi invece, che ci reggiamo prevalentemente sulle piccole e medie imprese, come le aziende turistiche, gli artigiani, i ristoratori, gli albergatori e tante altre piccole realtà; restiamo chiusi; anche se la nostra attuale situazione è ben diversa da quella del Nord Italia. Siamo una Regione a Statuto speciale, facciamo valere la nostra autonomia”.

2 pesi 2 misure

Le Partite Iva invitano ad uno scatto di orgoglio e chiedono al governo Musumeci di prendere provvedimenti che garantiscano la sopravvivenza del popolo Siciliano mortificato dai provvedimenti del Governo Nazionale. Nell’isola le regole sono state rispettate da tutti, non a caso siamo la Regione con il minor numero di contagiati in rapporto alla popolazione.

Un settore allo stremo

Non vogliamo diventare martiri di un sistema distorto- si legge- Dalla fine del mese di Marzo i nostri imprenditori non possono contare più sui ricavi delle proprie aziende, i famosi 600 euro non sono stati percepiti da tutti ed ottenere il finanziamento del decreto liquidità è una vera impresa. Oggi ,per noi Siciliani l’emergenza economica cammina di pari passo a quella sanitaria. Siamo stati abbandonati dalle istituzioni con finti aiuti e supporti, adesso vogliamo solo rialzarci con le nostre gambe come siamo abituati a fare e pertanto, chiediamo al Governo Regionale di battersi contro questa ingiustizia e di attivare tutte le procedure per non attendere più oltre la riapertura di tutte le nostre attività produttive.

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3 commenti

  1. Abbiamo il complesso delle vittime, non tanto per le circostanze che spesso ci hanno visto come tali, quanto per l’atteggiamento passivo e di auto assoluzione.

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  2. Corriere della Sera: “Coronavirus, cosa succederebbe in Italia se si riaprisse tutto? «Fino a 151 mila persone in terapia intensiva»”.
    https://www.corriere.it/cronache/20_aprile_28/valutazione-politiche-riapertura-utilizzando-contatti-sociali-rischio-esposizione-professionale-827d5f1a-894d-11ea-8073-abbb9eae2ee6.shtml .

    In buona sostanza, lasciate decidere a chi sa.

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  3. Ci stanno facendo morire di fame!! Come se un governo, qualsiasi al mondo, avesse il piacere sadico di distruggere l’economia del proprio Paese.
    Notizia di oggi: in Germania comincia a risalire il numero dei contagiati a poco più di una settimana dall’allentamento delle misure restrittive, il tasso di contagio è ritornato a 1:1. Questo vi dice qualcosa?
    Altra notizia, in Germania, dopo che in alcune regioni sono stati versati importi una tantum da 5 a 15 mila euro (senza sospensioni, dilazioni o altro tipo di provvedimenti e molti ne hanno approfittato senza averne titolo), le imprese riceveranno altri soldi, se vogliono, a prestito. Non gratis, non regalati.
    Questa è una catastrofe con un solo precedente negli ultimi 100 anni: la II^ guerra mondiale. Prima ci rendiamo conto che i nei prossimi anni dovremo rinunciare a parecchie cose e meglio sarà.

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