Coronavirus, Fedagripesca Sicilia chiede lo stato di calamità

Coronavirus, Fedagripesca Sicilia chiede lo stato di calamità

Emanuela Giorgianni

Coronavirus, Fedagripesca Sicilia chiede lo stato di calamità

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venerdì 10 Aprile 2020 - 07:33

#coronavirus Fedagripesca Sicilia chiede al Governo Regionale lo stato di calamità naturale e l'applicazione del Fondo di garanzia per ristoro pescatori e imprese.

Fedagripesca di Confcooperative Sicilia, per voce del suo Presidente Nino Accetta, chiede al Governo Regionale di rifinanziare, in sede di approvazione della legge di stabilità, il Fondo di solidarietà regionale della pesca e dell’acquacoltura.

La richiesta

“L’intervento, che riveste carattere d’urgenza, è necessario per destinare risorse alle imprese di pesca ed ai relativi equipaggi, anche delle acque interne e alle imprese dell’acquacoltura colpite da calamità naturale del Coronavirus, il COVID 19”.

Questa dunque la richiesta fatta da Fedagripesca di Confcooperative Sicilia ed inviata in una nota indirizzata al Presidente della Regione Siciliana nella quale chiede uno stanziamento da destinare alla copertura dell’articolo 39 della legge regionale 20 giugno 2019, n.9 (Gurs n.30 del 28/06/2019) per sostenere imprese di pesca a pescatori.

Rilanciare il settore

“Abbiamo inoltre chiesto al Governo Regionale – aggiunge Nino Accetta – che i fondi strutturali, siano essi ancora da impegnare o anche impegnati ma ancora non spesi, possano essere destinati al rilancio del settore una volta finita l’emergenza”; non sarà semplice rimettere in piedi un settore tanto importante per l’economia Siciliana quanto colpito nell’ultimo decennio da una disastrosa crisi strutturale.

Stato di calamità

“E’ necessario affrontare urgentemente lo stato di calamità naturale del settore – conclude Nino Accetta – per individuare possibili soluzioni per il rilancio dell’intero comparto; per questo abbiamo chiesto l’immediata convocazione della Commissione Consultiva Regionale della Pesca. Ricordiamo che il comparto nonostante la profonda crisi annovera ancora oggi quasi sei mila pescatori con tre mila unità da pesca e un indotto di svariate migliaia di lavoratori” conclude.

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